LA RUSSIA HA CONQUISTATO MEZZO DONBASS: LE ULTIME NOTIZIE
Dopo 131 giorni di guerra in Ucraina, la Russia può dire di aver ottenuto metà dei suoi obiettivi (quantomeno quelli resi pubblici, ndr) in quella definita ancora oggi da Kiev come il prodromo della terza guerra mondiale globale. Sta cadendo in queste ore infatti l’ultima roccaforte ucraina nell’oblast orientale del Lugansk, a Lysychansk. Dopo i bombardamenti continui negli ultimi giorni sulla grande città del Donbass e su Kramatorsk, lo stato autoproclamatosi indipendente dall’Ucraina è ormai tutto in mano del Cremlino: con la conquista del Lugansk, di fatto, i russi mettono le mani sulla metà esatta del Donbass lanciando ora l’offensiva sulla parte ancora resistente, ovvero il Donetsk dove pure l’esercito russo sta procedendo con forza.
Secondo le ultime notizie in arrivo dal fronte, l’esercito guidato da russi e ceceni avanza sulla città di Seversk, nell’oblast di Donetsk: da Kiev poi giunge notizia di un attacco multiplo lanciato contro Sloviansk, Avdiivka, Bakhmut e Zaitseve, con 9 vittime civili totali di cui almeno 2 bambini. Per il sindaco di Slovyansk, i bombardamenti hanno causato almeno 6 morti e 20 feriti solo nelle ultime ore: il contrattacco ucraino è invece in corso sia a Belgorod che a Melitopol (nella regione di Zaporizhzhia) dove l’esercito di Kiev ha distrutto un ponte strategico a Lyubimovka, al confine tra i distretti di Melitopol e Tokmak.
RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE, LE PAROLE DEL PRESIDENTE ZELENSKY
«L’esercito ucraino riconquisterà i territori temporaneamente occupati dalla Russia grazie alle proprie tattiche e all’incremento della fornitura di armi moderne»: lo ha detto questa mattina su Telegram il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando poi come i russi «hanno raccolto tutta la loro potenza di fuoco nel Donbass e possono usare decine di migliaia di proiettili ogni giorno su una parte del fronte». Ora però, ribadisce Zelensky, «Distruggiamo il potenziale degli occupanti giorno dopo giorno, con giudizio e potenza. E, naturalmente, i sistemi Himars che abbiamo ricevuto e altre armi dai partner svolgono un ruolo importante in questo».
Sul fronte tentativi di negoziati per far disinnescare il rischio di una terza guerra mondiale, ha parlato il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak. Il diplomatico ha risposto su Twitter all’attacco del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov giunto ieri da Mosca: «l’Ucraina deve capire le condizioni della Russia, accettarle, sedersi a un tavolo negoziale, e firmare un documento», aveva detto il braccio destro di Putin. La replica è secca e le condizioni fissate da Kiev: «Cessate il fuoco. Ritiro delle Z-truppe (di Mosca, ndr). Ritorno dei cittadini deportati. Estradizione dei criminali di guerra. Meccanismo di risarcimenti. Riconoscimento dei diritti sovrani dell’Ucraina. La controparte russa conosce bene le nostre condizioni. Il capo di Peskov non deve preoccuparsi, verrà il tempo e le registreremo sulla carta», conclude Podolyak.