DISTRUTTO L’AEROPORTO DI DNIPRO: LA GUERRA CONTINUA

Domani il cancelliere austriaco Karl Nehammer volerà a Mosca per incontrare il Presidente russo Putin, provando a impostare un canale di trattativa-dialogo per un cessate il fuoco immediato in Ucraina: dopo l’incontro con Zelensky, il successore di Kurz andrà a Mosca per intavolare una possibile anche se complicata trattativa con il Cremlino.



Secondo il consigliere del Presidente di Kiev, Podolya, Zelensky potrebbe sì incontrare Putin, «ma solo al termine della battaglia per il controllo del Donbass». Nel frattempo, la diplomazia ucraina continua sul “bastone e carota” contro l’Europa: prima il Ministro Kuleba ringrazia gli sforzi di Bruxelles per fornire nuove armi a Kiev, poi però sottolinea come la scelta di Francia e Germania nel 2008 contro l’ingresso dell’Ucraina nella Nato «sia stato un grave errore strategico. Se fossimo stati membri della Nato, questa guerra non avrebbe avuto luogo. L’errore strategico fatto nel 2008 da Germania e Francia che hanno respinto gli sforzi degli Stati Uniti e di altri alleati per portare l’Ucraina nella Nato è qualcosa che stiamo pagando noi». Nel frattempo sul fronte di battaglia, quella che somiglia sempre più come una “terza guerra mondiale”, vede una nuova tragedia che aggiorna il bilancio di questi 46 giorni di combattimenti: 5 persone sono ferite gravi nell’attacco all’aeroporto di Dnipro, nell’est dell’Ucraina. Colpito da 3 missili russi – spiega il capo del consiglio regionale della città, Mykola Lukashuk su Kyiv Indipendent – l’importante scalo nazionale è stato «letteralmente distrutto».



LA TERZA GUERRA MONDIALE E IL PROGETTO NATO PER L’EST EUROPA

46 giorni di guerra, accuse di stragi sempre più frequenti – Bucha, Borodyanka, Makariv, stazione di Kramatorsk – e dei negoziati che non decollano: il rischio terza guerra mondiale è sempre più realistico ogni giorno di guerra tra Russia e Ucraina che passa nell’est dell’Europa.

«A Mariupol, gli occupanti russi hanno organizzato una ‘operazione di pulizia’ tra i civili», lo denuncia stamattina il consigliere del sindaco di Mariupol Petr Andryushchenko su Telegram, «Questa è una ricerca di ‘nazisti’. Un nazista per i russi, è chiunque ama la sua Ucraina e non si è sottomesso all’occupante». Le denunce si spargono dall’Ucraina contro il Cremlino, temendo l’inizio della “riscossa” russa nel Donbass e nell’est del Paese (dove un maxi convoglio di 13 km di mezzi militari è stato captato dalle immagini satellitari Maxar in direzione Kharkiv). Proprio in vista di un possibile allargamento e peggioramento della guerra in Ucraina, secondo quanto riportato dal Telegraph, la Nato starebbe lavorando ad un piano per schierare una presenza militare permanente ai confini orientali dell’Europa già da giugno: «Abbiamo chiesto ai nostri comandanti di fornirci le opzioni per un adattamento a lungo termine», ha detto il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, temendo una nuova aggressione della Russia durante l’estate. «La Nato si trova in mezzo a una trasformazione fondamentale che riflette le conseguenze a lungo termine delle azioni del presidente Putin», ribadisce ancora Stoltenberg al Telegraph, «quella che abbiamo di fronte ora è una nuova realtà, una nuova normalità per la sicurezza europea».



GUERRA IN UCRAINA: ZELENSKY “CHIAMA”, L’UE “RISPONDE”

«La gente accetterà la pace in ogni caso. La gente vuole che questa guerra finisca. Alle nostre condizioni, condizioni di indipendenza»: così il Presidente Zelensky nell’intervista all’agenzia AP sottolinea la necessità di una tregua in breve per poter evitare una terza guerra mondiale ad est dell’Europa. Nel giorno in cui Papa Francesco dall’Angelus della Domenica delle Palme parla di «Cristo crocifisso ancora nella guerre in Ucraina», compiendo un nuovo appello per la pace ad Est «serve una tregua pasquale per raggiungere la pace», il Presidente ucraino lancia un “messaggio” al Cremlino.

«Nessuno vuole negoziare con persone che hanno torturato la nostra nazione. Ma non possiamo decidere per milioni di persone che vogliono fermare la guerra», sottolinea Zelensky sottolineando il monito d’allarme sul futuro dell’Europa, «L’aggressione russa non doveva essere limitata all’Ucraina, alla distruzione della nostra libertà e delle nostre vite. L’intera Europa è un obiettivo per la Russia». Zelensky invita l’intero Occidente a sostenere l’Ucraina, concludendo «ristabilire la pace e la sicurezza (…),ridare forza al diritto internazionale e fermare la catastrofe del diritto della forza. Una catastrofe che colpirà inevitabilmente tutti». Se Kiev chiama, Bruxelles intende rispondere come già anticipato dalla Presidente della Commissione Ue Von der Leyen in vista lo scorso venerdì da Zelensky: «Torno con una lista di armi di cui gli ucraini hanno bisogno. E noi la seguiremo», ha detto l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Borrell, aggiungendo «La grande battaglia nei prossimi giorni sarà nel Donbass. Servono armi o di fabbricazione sovietica o facili da utilizzare. L’Ucraina prevarrà e risorgerà più forte».