Lo storico ed economista Niall Ferguson, esperto della Hoover Institution e di Harvard, ha parlato sulla Stampa del futuro geopolitico degli USA, a fronte soprattutto di un possibile conflitto contro la Cina per il dominio su Taiwan. Circostanza questa, ne è certo, che causerebbe lo scoppio di “una Terza guerra mondiale. Sarebbe come la crisi dei missili di Cuba, solo che di mezzo ci sarebbero le economie statunitense e cinese”, con “effetti dirompenti per i mercati finanziari”.



Dalle tensioni tra USA e Cina, spiega ancora Ferguson, ne emergerebbe “un quadro spaventoso“, ma fortunatamente si dice anche piuttosto sicuro che “Xi Jinping non voglia prendersi questo genere di rischi. Non credo”, spiega, “che abbia il desiderio di frenare la globalizzazione con le proprie mani”. Sarebbe più saggio, da parte dell’amministrazione Biden, evitare il conflitto aperto contro la Cina, anche e soprattutto perché “gli arsenali si stanno svuotando” a causa del conflitto in Ucraina, ed in caso di guerra a Taiwan “in circa sei giorni” finirebbero le scorte USA, mentre Ferguson è certo che tra “dieci anni la Cina sarà in completo disordine” e darà una scusa utile per attaccare con successo.



Ferguson: “Tra Cina e USA per Taiwan, l’Europa si troverebbe in mezzo”

Nel caso di una terza guerra mondiale tra USA e Cina per il dominio su Taiwan, spiega Ferguson, ne farebbe ovviamente le spese anche l’Europa. Lo dimostra, tra le altre cose, il sostegno all’Ucraina, per il quale “c’è stato un severo presso da pagare”. Rispetto ad una crisi sull’isola, che costringa gli Stati Uniti ad intervenire, l’Europa “si troverebbe in mezzo a dinamiche che di sicuro non vuole affrontare. Potrebbe diventare un terreno di battaglia sotto diversi aspetti” e “se Kiev perde la guerra, le frontiere diventeranno un luogo estremamente pericoloso”.



Del futuro, oltre al conflitto tra USA e Cina per Taiwan e la conseguente terza guerra mondiale, Ferguson si dice preoccupato di una possibile “guerra nucleare e allo stesso tempo spaziale”, ma anche “la morte della democrazia liberale” e dell’ipotesi che “si verifichi una inavvertita catastrofe di origine tecnologica“, oppure una “guerra biologica”.