ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE: DUE MISILI DELLA RUSSIA CADONO IN POLONIA E UCCIDONO DUE CONTADINI
Siamo forse ad una svolta della terza guerra mondiale “scattata” in Ucraina e non è certo positiva: dopo che nel pomeriggio un lancio a tappeto di missili è stato inviato dalla Russia verso diverse città ucraine, due di questi sono caduti al di qua del confine in Polonia causando purtroppo due morti. Si tratta con ogni probabilità di contadini di un villaggio alla frontiera tra Polonia e Russia, colpiti da missili al momento con ogni probabilità di provenienza russa: la notizia rimbalzata dalla CNN alla Bild, passando per la russa Ria Novosti e l’AP, è giunta ovviamente in tutte le cancellerie mondiali. La Polonia, come noto, è territorio NATO e secondo l’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica è imposto il soccorso militare a supporto del Paese membro attaccato con conseguente escalation militare.
La minaccia di una terza guerra mondiale a tutti gli effetti si fa ora pressante, anche se per il momento tutti i coinvolti diretti – da Russia a Polonia, passando per Usa e altri Paesi Nato – si sono limitati a prendere tempo riunendo i propri Consiglio di Difesa e attendendo l’ufficialità dei missili russi sul Paese NATO. Il Pentagono ha riferito di aver avviato subito indagini sull’episodio, mentre la Lettonia ha condannato l’azione di Mosca con parole durissime «Il regime criminale russo ha lanciato missili che hanno colpito non solo i civili ucraini, ma sono anche caduti sul territorio della Nato in Polonia. La Lettonia sostiene pienamente gli amici polacchi e condanna questo crimine».
TERZA GUERRA MONDIALE, NEGOZIATI LONTANI: L’ULTIMO SCONTRO DIPLOMATICO RUSSIA-UCRAINA
Durante la visita (a sorpresa) alla popolazione di Kherson, dopo il ritiro delle truppe russe negli scorsi giorni, il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ritiene al “tramonto” l’ipotesi di una terza guerra mondiale: «il ritiro dalla città sia l’inizio della fine della guerra». Il concetto è stato ripetuto dal leader da 265 giorni impegnato nella guerra di invasione russa al “suo” territorio, nell’intervento al G20 di Bali iniziato oggi: «la guerra deve finire», intima Zelensky, «se la Russia dice che presumibilmente vuole porre fine a questa guerra, lascia che lo dimostri con le azioni. Non ci si può fidare delle parole della Russia e non ci sarà alcun ‘Minsk-3’ che la Russia violerà immediatamente dopo la conclusione». Il riferimento di Kiev è ai due precedenti accordi di cesare il fuoco sul Donbass, falliti entrambi.
Zelensky rilancia invece con un piano da 10 condizioni per raggiungere la pace immediata tra Ucraina e Russia, «Radiazioni e sicurezza nucleare; Sicurezza alimentare; Sicurezza energetica; Liberazione di tutti i prigionieri e deportati; Attuazione della Carta delle Nazioni Unite e ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale; Ritiro delle truppe russe e cessazione delle ostilità; ripristinare la giustizia; Anti-ecocidio; Prevenzione dell’escalation; Fissare la fine della guerra». Mosca non ci sta e direttamente dal G20 con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov (che è rimasto in aula durante l’intervento in collegamento di Zelensky, così come è avvenuto il contrario quando poi è stato il diplomatico russo a parlare, ndr) ribatte: «sono irrealistiche le condizioni di Kiev per l’avvio dei negoziati di pace. La Russia vuole vedere fatti concreti, e non parole sull’influenza esercitata dall’Occidente su Zelensky perché accetti di negoziare». Il Cremlino è invece più netto e sul piano di pace in 10 punti dell’Ucraina replica «Le parole di Volodymyr Zelensky pronunciate al G20 di Bali confermano la sua riluttanza a negoziare». Mosca dunque proseguirà l’operazione militare che minaccia la “terza guerra mondiale”, ma avverte «La posizione della parte ucraina, ripetutamente affermata dal presidente Zelensky, indica che l’Ucraina, sia de facto che de iure, non può e non vuole negoziare. Gli obiettivi della Russia saranno raggiunti proseguendo l’operazione militare speciale».
LE MOSSE DI FRANCIA, CINA E ONU PER EVITARE LA TERZA GUERRA MONDIALE
A margine degli interventi al G20 di Bali, il tema del conflitto in Ucraina e del rischio concreto di “terza guerra mondiale” è stato affrontato tanto oggi da Emmanuel Macron quanto ieri da Biden e Xi Jinping nel bilaterale atteso tra Cina e Usa: «Macron ha chiesto alla Cina di aiutare a trasmettere messaggi al presidente Putin per evitare un’escalation e tornare seriamente al tavolo dei negoziati», fa sapere l’Eliseo in una nota dove richiama l’urgenza di un tavolo di negoziati per impedire ulteriori escalation in Ucraina. «È opportuno unire le forze per rispondere alle principali questioni internazionali, come quella del clima, per citarne una, ma anche alle crisi internazionali come la guerra lanciata dalla Russia in Ucraina, per le quali il G20 è un formato appropriato», ha detto il Presidente francese aprendo il bilaterale con Pechino.
Tornando a parlare ieri con gli Stati Uniti, con l’obiettivo comune di impedire una terza guerra mondiale atomica, il leader cinese Xi Jinping aveva intimato le parti a ridurre le tensioni per evitare ulteriori devastazioni: «La Cina è sempre stata dalla parte della pace e continuerà a incoraggiare i colloqui di pace. Sosteniamo la ripresa dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina […] Sulla crisi ucraina è importante riflettere seriamente su quanto segue: primo, i conflitti e le guerre non producono vincitori; secondo, non esiste una soluzione semplice per un problema complesso; e terzo, il confronto tra grandi Paesi deve essere evitato». Netto e caustico il commento che arriva direttamente dal Presidente Vladimir Putin circa i tentativi di Ucraina e Occidente di intimare lo stop all’aggressione russa: «I tentativi di alcuni Paesi di riscrivere la storia del mondo diventano aggressivi e mirano a indebolire la Russia».