LA GUERRA IN UCRAINA: KIEV SI RITIRA DA SEVERODONETSK
Dopo settimane di assedio e di fortissime complicazioni per l’esercito ucraino a Severodonetsk, nelle scorse ore è giunto l’ordine definitivo dal Governo centrale di Kiev: «le forze armate ucraine dovranno ritirarsi da Severodonetsk. Hanno ricevuto l’ordine di farlo», ha scritto su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Sergiy Gaidai. Nei report di Kiev, l’avanzata russa nel Donbass prevede un’offensiva su più ampia scala nei prossimi mesi tanto da richiamare l’allarme su una “terza guerra mondiale” imminente e ben più letale del conflitto in corso da 121 giorni nell’Est dell’Europa.
Nel frattempo, con il Donbass sempre più a rischio per il pieno controllo russo che potrebbe essere questione di poche settimane, da Mariupol esplode un forte allarme sanitario: «La città, occupata dalle forze armate russe, è sull’orlo di una catastrofe epidemiologica. La città è invasa da montagne di spazzatura indifferenziata, circa 9.000 tonnellate, e le condizioni igieniche sono precarie», fa sapere il sindaco della città controllata dai russi, Vadym Boychenko. «Si stanno diffondendo – ha aggiunto – malattie infettive, tra cui non escludo il colera e la dissenteria. In tutte le zone ci sono sepolture naturali e nessuna fognatura è funzionante. Inoltre non c’è acqua potabile. Tutto questo mette a rischio la salute dei residenti di Mariupol che si ritrovano in un vero e proprio ghetto»; l’emergenza sociale, militare, economica e ora pure sanitaria. Anche per questo motivo da Kiev colgono con favore l’ingresso dell’Ucraina (con la Moldavia) nel novero dei Paesi “candidati all’Unione Europea”: la scelta del Consiglio Ue di ieri, assieme all’invio di nuove armi Usa rendono Zelensky soddisfatto di quanto sta compiendo l’Occidente in aiuto dell’Ucraina. Anche se, ribadiscono da Kiev, non basta ancora.
TERZA GUERRA MONDIALE, RUSSIA: “NO NEGOZIATI”. NUOVO SCONTRO CON GLI USA
«Le armi garantiranno la via diplomatica», si dice convinto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, intervistato dal “Corriere della Sera”: il diplomatico di Zelensky spiega poi come l’aggressione russa «non riguarda solo le case ucraine, ma ogni famiglia europea. Dopo la recente visita di Draghi, Macron e Scholz si vedono unità e chiarezza di intenti: ci sono differenze, ma in linea di principio si va assieme nella stessa direzione».
I combattimenti continuano feroci soprattutto nell’area orientale dell’Ucraina, con lo Stato Maggiore che ha fermato stamane l’offensiva russa a Borivsky, nella regione di Kharkiv: «Il nemico non cessa le operazioni offensive nella zona operativa orientale per stabilire il pieno controllo del territorio delle regioni di Donetsk e Luhansk», si legge inoltre nel rapporto dell’esercito di Kiev. Secondo le autorità centrali, «le truppe russe puntano a mantenere un corridoio terrestre tra il Donbass e la Crimea ucraina temporaneamente occupata e operano il blocco delle comunicazioni marittime dell’Ucraina nella parte nord-occidentale del Mar Nero». Nello stallo quasi completo della diplomazia mondiale sulla guerra in Ucraina, il rischio di una terza guerra mondiale effettiva non diminuisce specie dopo le ultime bordate lanciate dal Cremlino verso Casa Bianca e Occidente in generale: «Le bugie sono il metodo scelto dal governo ucraino per giustificare le proprie azioni. Non mi sorprende che le bugie siano diventate i mezzi del governo ucraino. Questo accadeva per il governo di Pyotr Poroshenko e lo stesso vale per Vladimir Zelensky», ha denunciato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov in un’intervista all’emittente nazionale bielorussa. Anche per questo motivo, sottolinea ancora il titolare degli Esteri di Mosca, «Non ha senso continuare a negoziare con l’Ucraina nelle stesse forme degli ultimi otto anni. Hanno infranto l’accordo di Maidan del febbraio 2014 e poi gli accordi di Minsk». Per Lavrov, la Russia terrà conto della situazione sul campo: «ci sono aree liberate, dove la maggior parte della popolazione non ha intenzione di tornare nuovamente sotto il controllo di Kiev». La sua portavoce, Maria Zakharova, ha poi sentenziato come per la Russia al momento sia impossibile tenere consultazioni bilaterali e negoziati concreti con gli Stati Uniti: «La parte russa ritiene che sia oggettivamente impossibile tenere consultazioni di esperti russo-americani su (questioni) ‘irritanti’ bilaterali pianificate per il prossimo futuro, soprattutto perché Washington ha moltiplicato questa ‘irritazione’ con le sue pratiche».