I venti di terza guerra mondiale che soffiano in Ucraina fotografano una situazione ancora molto tesa. In particolare, in base al resoconto effettuato dall’agenzia di stampa ANSA, i militari russi sono giunti a 40 chilometri da Mykolaiv, città sotto controllo ucraino. Nel contempo, ci sarebbero stati due scambi di prigionieri tra Mosca e Kiev e il portavoce dell’esercito ucraino per l’Oblast di Odessa, Sergey Bratchuk, ha spiegato che “Mosca attacca, ma controlliamo la situazione. Siamo certi dell’arrivo di maggiori aiuti militari dalla Ue”.



Nella notte, peraltro, è stato bombardato un ponte a Chernihiv, a 130 chilometri da Kiev, ritenuto cruciale per portare aiuti umanitari ed evacuare i civili. L’Ucraina intanto ha chiesto ufficialmente alla Nato di inviare armi offensive e gli USA non hanno imposto sanzioni su Roman Abramovich su richiesta di Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino “ha chiesto infatti a Joe Biden di attendere per le sanzioni, in quanto l’oligarca potrebbe giocare un ruolo nel facilitare i negoziati di pace con la Russia”.



TERZA GUERRA MONDIALE IN UCRAINA: IL DRAMMA DI MARIUPOL

La terza guerra mondiale che si sta combattendo in Ucraina e avviata dalla Russia lo scorso 24 febbraio prosegue ormai senza soluzione di continuità da quasi un mese e le ultime notizie che giungono dall’Est Europa non sono purtroppo positive. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato la grave situazione che vede interessata la città di Mariupol, ieri paragonata a Genova nel parallelismo allestito dal numero uno di Kiev durante il suo discorso al Parlamento italiano: “Centomila persone sono rimaste intrappolate nella città in rovina di Mariupol, affrontando la fame sotto costanti bombardamenti russi. La Russia deve consentire corridoi umanitari sicuri. I civili stanno stanno affrontando condizioni disumane in un assedio totale: senza cibo, né acqua, né medicine”.



Sono state oltre 7mila le persone fuggite dalla città nelle ultime 24 ore, anche se, come ha riferito ancora Zelensky, è sopraggiunta una nuova urgenza nell’emergenza: i russi hanno infatti sequestrato un convoglio umanitario di undici autobus vuoti e diretti verso Mariupol per trarre in salvo i cittadini in fuga. Gli autisti e gli operatori dei servizi d’emergenza sono stati fatti prigionieri e ora Kiev sta facendo tutto il possibile “per liberare la nostra gente”.

TERZA GUERRA MONDIALE IN UCRAINA: IL MASSACRO DEI BAMBINI E DELLE STRUTTURE EDUCATIVE

La terza guerra mondiale in Ucraina, insomma, sta lasciando segni indelebili e terribili sulla popolazione, senza risparmiare o avere pietà per nessuno, neanche per i più piccoli. Come scritto su Facebook dall’ufficio del procuratore generale ucraino, dopo 28 giorni di conflitto bellico sono stati uccisi 121 bambini e ne sono stati feriti altri 167. Inoltre, “i bombardamenti hanno colpito 548 strutture educative, 72 delle quali sono state completamente distrutte. A essere bombardate sono state più di 220 scuole, 155 gli asili nido. La situazione peggiore è nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Mykolaiv, Sumy, Kyiv, Kherson, Chernihiv e a Kiev. Colpiti dalle bombe russe anche scuole di medicina, arti, impianti sportivi, biblioteche”.

Nel contempo, i militari russi e i separatisti del Donbass hanno fatto il loro ingresso a Mariupol: ad affermarlo è una fonte della difesa americana ripresa dall’agenzia di stampa ANSA, che sottolinea che “gli ucraini stanno lottando molto duramente per non far cadere la città nelle mani di Mosca. Si osserva altresì attività navale russa nel Mar Nero, ma questo non significa che un attacco con mezzi anfibi contro Odessa sia imminente”.