BIDEN ATTACCA PUTIN. GUERRA MONDIALE TRA UE E RUSSIA

«Quello che sta accadendo a Bucha è un crimine di guerra. Putin è brutale, quello che è successo a Bucha è orribile»: il Presidente Usa Joe Biden ritorna sulle sue dichiarazioni di qualche giorno fa in cui definiva il leader russo «un criminale di guerra», confermandole alla luce del massacro di Bucha.



In serata al Consiglio di Sicurezza Onu il Ministro Lavrov presenterà le prove russe che smentirebbero le accuse ucraine contro l’esercito di Mosca per gli orrori visti nella cittadina a nord di Kiev: «Le immagini di civili uccisi a Bucha sono una messinscena allestita dagli ucraini dopo il ritiro delle truppe russe il 30 marzo», ha già fato sapere il Ministro degli Esteri russo al termine del vertice con i Ministri omologhi della Lega Araba. Guerra nella guerra è quella che sta andando in scena in queste ore sull’asse Francia, Germania e Russia: Berlino e Parigi hanno decidere di espellere decine di diplomatici russi, con il Cremlino che per il momento ribatte «ci saranno conseguenze». L’affronto europeo potrebbe essere anche prodromo di un sistema di sanzioni ancora più dure in arrivo dal prossimo 6 aprile, senza escludere dunque né gas né petrolio questa volta: la divisione permane a Bruxelles dato che non tutti i Governi (Germania in primis) sono concordi nell’interrompere di colpo la dipendenza dal gas russo. Da Kiev l’invio-monito in serata arriva dal Ministro degli Esteri Kuleba, ancora ribadendo gli orrori avvenuti a Bucha: «Basta mezze misure, le sanzioni di G7 e Ue devono essere devastanti».



BOMBE SU MARIUPOL E MYKOLAIV. DA BUCHA IL TERRORE DELLA TERZA GUERRA MONDIALE

«Con i miei occhi ho visto Bucha, Irpin, Stoyanka dopo l’occupazione. Faremo del nostro meglio per farli tornare in vita il prima possibile»: così il Presidente ucraino Zelensky scrive sui propri canali social dopo la visita a Bucha, divenuto centro nevralgico della “potenziale” terza guerra mondiale.

I problemi per il Governo dell’Ucraina non sono però solo nella cittadina teatro del massacro dell’ultimo mese: «Trovarsi nella regione di Kiev è ancora pericoloso, perché solo domenica i soccorritori hanno trovato quasi 5mila ordigni esplosivi», denuncia capo del quartier generale umanitario della regione di Kiev, Oleksiy Kuleba. Al momento la distruzione delle città attorno alla Capitale vede 35 delle 69 città interessate: danni enormi sono stati inflitti, oltre che a Bucha, anche a Irpin, Gostomel, Borodyanka, Makariv, Velikodimersk e Piskiv. Altri raid russi vengono denunciati nelle ultime ore a Mariupol e soprattutto a Mykolaiv: «Le truppe russe hanno lanciato di nuovo bombe a grappolo», è la denuncia arrivata da Kiev. Nel frattempo sul fronte energetico, fa rumore la notizia dell’interruzione di gas ai Paesi Baltici, scelta dalla Russia: nelle ore in cui si sta discutendo delle possibili sanzioni europee contro il Cremlino per il massacro di Bucha, il diktat di Putin contro Lettonia-Lituania-Estonia arriva come diretta conseguenza dell’embargo mosso dai Paesi baltici contro il gas russo (la prima conseguenza è poi stata l’espulsione dell’ambasciatore russo per l’invasione in Ucraina). Secondo Macron serve adottare immediatamente sanzioni contro la Russia sia sul gas che sul petrolio, giudizio opposto invece dalla Germania con il Cancelliere Scholz che commenta «non è possibile per il momento interrompere le forniture di gas russo». Il vice presidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, commentando il tema delle possibili sanzioni, ha dichiarato da Bruxelles «Penso che sia molto chiaro che come Unione europea dobbiamo fare di più per fermare questa guerra e per fermare queste atrocità. Per questo la Commissione sta preparando il prossimo pacchetto di sanzioni: dobbiamo alzare la pressione sulla Russia. Come Commissione, per quanto ci riguarda, nulla è escluso. Dobbiamo usare tutte le leve che abbiamo – ha detto il commissario economico – per fermare la guerra».



NUOVE PROVE SU MASSACRO BUCHA, GUERRA NATO-RUSSIA SUL NUCLEARE

Mentre l’Europa prepara per il prossimo 6 aprile nuove sanzioni economiche contro la Russia, in risposta ai crimini a Bucha, dall’Ucraina giungono nuove prove contro l’esercito russo per quanto commesso nel mese di occupazione alla periferia di Kiev.

Secondo l’agenzia Unian, l’esercito ucraino avrebbe trovato a Bucha una camera di tortura usata dai soldati russi con i cadaveri di cinque persone piegati in avanti e con le mani legate dietro la schiena. Le truppe russe avrebbero nascosto tale atrocità all’interno di un seminterrato del sanatorio locale per i bambini chiamato “Radiant”. Secondo il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, le intere accuse lanciate contro la Russia per il massacro di Bucha «è una messa in scena dell’Occidente e dell’Ucraina sui social network». Secondo invece Andryi Galavin, prete della chiesa ortodossa di Sant’Andrea a Bucha, dal 10 marzo scorso arrivavano «decine di corpi a tutte le ore ogni giorno. Finora ne ho contati 68: donne, uomini, bambini, molti non identificabili per i colpi inferti ai loro corpi martoriati». Per l’Unione Europea i russi sono «gli unici e soli responsabili delle atrocità», commenta l’Alto Rappresentante della Politica Estera Ue Borrell. Non di solo Bucha però vive il clima da terza guerra mondiale tra Occidente e Russia: dopo le parole del segretario Nato sulla difesa degli alleati e la possibilità di armi nucleari su basi Polonia, la replica arriva dal Cremlino «La disponibilità della Polonia ad ospitare armi nucleari Usa sul proprio territorio potrebbe ulteriormente aumentare la tensione nel continente. La politica belligerante e anti-russa di Varsavia è una grande preoccupazione».

CRIMINI A BUCHA, RAID A ODESSA: LA GUERRA TRA UCRAINA E RUSSIA

Quaranta giorni di guerra, quaranta giorni di crimini, sanzioni, accuse e diplomazie “fallite”: la terza guerra mondiale è sempre più vicina secondo molti analisti, specie dopo quanto avvenuto a Bucha (cittadina a Nord di Kiev) che potrebbe divenire il vero “turning point” di questo assurdo e tremendo conflitto in Ucraina. In aggiunta, nelle ultime ore nuovi raid sono stati lanciati ancora verso Odessa e Mariupol, confermando i nuovi obiettivi di Mosca sul Sud e il Donbass dell’Ucraina.

Quelle foto e video di cadaveri civili (si parla di almeno 410 morti, ma potrebbero essere molti di più) per le strade di Bucha, con fosse comuni ed esecuzioni sommarie vedono sul tavolo degli imputati l’esercito della Russia: i militari ucraini, liberando le zone occupate per quasi un mese dai russi, hanno trovato lo scempio documentato in queste ultime 48 ore. «Genocidio, un massacro deliberato» è l’accusa principale scagliata dal Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, con tanto di immagini satellitari della società Usa “Maxar Technologies” che mostrano come i primi segni di scavo di trincee e fosse comuni siano da far risalire al 10 marzo scorso. La Russia però non ci sta e smentisce la responsabilità di tale massacro: «i fatti di Bucha rappresentano una provocazione di Kiev per interrompere i colloqui di pace e intensificare la violenza», attacca la portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. Non solo, la collaboratrice di Lavrov ribadisce che foto e video dei civili morti siano state ordinate da Usa e Nato per poter poi incolpare la Russia.

TERZA GUERRA MONDIALE: CONDANNA UNANIME CONTRO LA RUSSIA DI PUTIN

Per questo motivo Putin ha chiesto ufficialmente tramite i propri ambasciatori alle Nazioni Unite una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu per oggi, 4 aprile 2022. Kiev e l’Occidente accusano la Russia di crimini di guerra a Bucha mentre la replica di Dmitry Polyansky, vice rappresentante russo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, è che «abbiamo richiesto la riunione alla luce della palese provocazione dei radicali ucraini».

Parlare di terza guerra mondiale, come si può ben intuire, è tutt’altro che fuori luogo a questo punto in quanto il livello di distanza e scontro tra il “blocco occidentale” e la Russia è forse ancora più ampio della fine Guerra Fredda. «Sono favorevole a nuove sanzioni contro la Russia dopo che centinaia di corpi civili sono stati trovati nella regione di Kiev. Ci sono indicazioni molto chiare di crimini di guerra a Bucha», così stamane ha parlato il Presidente francese Emmanuel Macron a “France Inter”, di fatto confermando quanto già spiegato ieri dal Premier Mario Draghi e dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz. I vertici Ue, assieme a quelli di Nato e G7 sono unanimi nella condanna alla Russia: dall’Alleanza Atlantica in particolare arriva il monito al Cremlino, «Un attacco ad un alleato scatenerebbe una risposta della Nato. È questa la linea rossa invalicabile che la Russia deve aver ben presente», ha spiegato ieri sera a “Che tempo che fa” il segretario Nato Jens Stoltenberg. In risposta, il Ministero della Difesa russo ha ribadito l’estraneità a quel massacro visto a Bucha: «Durante il periodo in cui questa località è stata sotto il controllo delle forze armate russe, nessun abitante ha subìto azioni violente. Tutti gli abitanti locali hanno avuto l’opportunità di lasciare liberamente l’insediamento in direzione nord. Bucha è stata bombardata 24 ore su 24 dalle forze ucraine con armi pesanti». Dura e netta la condanna del Presidente ucraino Zelensky contro i militari russi: «sono macellai, assassini, torturatori, stupratori, saccheggiatori. Meritano solo la morte dopo ciò che hanno fatto». La pace è sempre più lontana.