TERZA GUERRA MONDIALE: LO SCONTRO RUSSIA VS EUROPA

«Per gli ucraini la condizione per i negoziati di pace è l’integrità territoriale. Gli ucraini vogliono il cessate il fuoco ma Putin non vuole», ha spiegato Draghi riportando i colloqui con il Presidente Zelensky. In piena risposta a Kiev, il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha fatto sapere che la Russia «difenderà “l’indipendenza delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk entro i confini dei territori in cui hanno tenuto il referendum del 2014».



Nella conferenza stampa congiunta finale della missione in Ucraina dei 4 leader europei, Kiev – che con Zelensky ha ribadito il rischio di una terza guerra mondiale alle porte dopo il conflitto in Ucraina – non avrebbe chiesto ufficialmente nuove armi all’Europa, sebbene sia emerso questo in un primo momento: «Oggi non ci sono state richieste da Zelensky di nuove armi. Ha descritto la situazione com’è, una situazione che sta diventando critica. Perché le armi sovietiche stanno finendo le munizioni e le nuove armi necessitano di addestramento. I vari Paesi Nato forniscono questo addestramento ma ci vuole tempo», ha spiegato ancora Draghi incontrando la stampa italiana a Kiev. Da Mosca la risposta piccata al viaggio in Ucraina di Draghi, Macron, Scholz e Ioannis arriva in un primo momento ancora da Lavrov, che spiega «I contatti con l’Europa sono scomparsi dalle priorità della Russia». Ma la replica più piccata all’Europa arriva con un nuovo carico di insulti lanciato dall’ex Presidente Dmitri Medvedev, pochi giorni dopo quel «odio gli occidentali, voglio farli sparire»: «I fan europei di rane, salsicce di fegato e spaghetti amano visitare Kiev con zero utilità», attacca il collaboratore di Putin riferendosi direttamente ai leader di Francia, Germania e Italia, «i leader Ue prometteranno all’Ucraina l’adesione all’Ue e vecchi obici, si leccheranno i baffi con l’horilka (una vodka ucraina, ndr) e torneranno a casa in treno, come 100 anni fa. Tutto va bene. Ma non avvicinerà l’Ucraina alla pace», ha concluso Medvedev.



LA GUERRA A SEVERODONETSK: ASSEDIO E RICHIESTE UCRAINA ALL’OCCIDENTE

Mentre i principali leader europei sono venuti in Ucraina per chiedere a Zelensky una nuova modalità di costruire la pace con la Russia invasore – stamane l’arrivo in treno “top secret” di Draghi, Macron e Scholz a Kiev – i venti di “terza guerra mondiale” continuano a spirare forte sul Donbass ucraino.

«Da circa quattro mesi i russi non hanno vittorie significative, quindi usano tutte le loro riserve per catturare Severodonetsk. In città si combattono battaglie feroci casa per casa», denuncia Serhai Haidai, il governatore della regione ucraina di Lugansk dove si trova la città sotto assedio ormai da giorni. La guerra in Ucraina, giunta al 113esimo giorno di combattimenti, vede proprio in Severodonetsk il simbolo del caos nell’Est Europa che rischia di “esplodere” in un conflitto ancora più globale se non viene trovata al più presto la “quadra” per riprendere i negoziati di pace.



TERZA GUERRA MONDIALE: DRAGHI-MACRON-SCHOLZ A KIEV PER CHIEDERE LA PACE

Mentre Turchia e Vaticano proseguono le trame diplomatiche per far riaccendere i colloqui tra Ucraina e Russia, l’arrivo di Draghi, Macron e Scholz a Kiev rappresenta il forte messaggio dell’Europa (o almeno dell’area più influente della Ue, ndr) di sostegno a Zelensky ma al tempo stesso di impegno per far riannodare i fili della diplomazia.

«Serve che l’Ucraina possa resistere e vincere la guerra», ha detto il Presidente francese in visita a Irpin assieme agli omologhi leader Ue, «Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perché le prossime settimane saranno molto difficili». Secondo Macron – riporta la CNN – l’Ucraina dovrebbe riprendersi anche la Crimea, anche se resta ferma la posizione della Francia di non voler scatenare una guerra alla Russia per evitare per l’appunto l’esplodere della terza guerra mondiale. «Questo è un luogo di distruzione ma anche di speranza. Molto di ciò che mi hanno detto riguarda il futuro e la ricostruzione. E’ un popolo che è stato riunito dalla guerra, che può fare cose che forse non avrebbe potuto fare prima della guerra», ha detto il Premier Mario Draghi sempre da Irpin osservando i luoghi dei massacri avvenuti negli scorsi mesi. Il Cancelliere tedesco Scholz ha invece sottolineato, «Le sanzioni occidentali contribuiscono alla possibilità che la Russia rinunci all’operazione e ritiri nuovamente le sue truppe. Perché questo è l’obiettivo». La diplomazia deve funzionare, insistono i tre leader europei in missione a Kiev, anche se dal Cremlino poche ore prima era arrivata la chiusura netta ad eventuali colloqui imminenti tra Biden e Putin per scongiurare la prosecuzione della guerra: «È improbabile che un vertice dei leader sia attualmente possibile. Ed è improbabile che sia possibile nel prossimo futuro», così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riporta Ria Novosti. «Anche se, in tutta onestà, si deve ammettere che gli affari internazionali sono un tema in cui a volte prevale un approccio pragmatico. E poi le tendenze cambiano abbastanza rapidamente», ammette lo stesso portavoce di Putin. «Dai leader ci aspettiamo sostegno per l’adesione all’Europa», fanno sapere dal comitato di Zelensky poco prima del vertice riservato nei palazzi del Governo di Kiev. Al termine, verso le ore 14, dovrebbe tenersi un punto stampa congiunto con i tre leader più il Presidente della Romania Ioannis e lo stesso Zelensky.