PUTIN ACCUSA L’EUROPA, LE BOMBE PROSEGUONO (ANCHE IN RUSSIA)

«Impossibile sostituire il gas russo in Europa. La Ue cestina l’agenda ecologica e dà la colpa a noi»: è nuovamente molto duro il messaggio che arriva dal Cremlino “siglato” Vladimir Putin, intervenuto in conferenza stampa nel suo studio. Una terza guerra mondiale diplomatica ormai definitivamente sdoganata è quella che si profila sull’asse Occidente-Cremlino.



«Gli attacchi dei partner europei sul rifiuto delle forniture di risorse energetiche russe destabilizzano la situazione e fanno salire i prezzi», ha poi continuato il Presidente russo. Poco prima il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, alla Tass aveva lanciato un nuovo “messaggio” diretto alla Casa Bianca: «Gli Stati Uniti potrebbero smettere di aiutare con armi l’Ucraina se volessero promuovere la pace e la stabilita’ nel continente europeo», lamenta Mosca, «gli Stati Uniti dovrebbero incoraggiare l’Ucraina a soddisfare le condizioni che sono state formulate in modo molto chiaro dalla Federazione Russa». Di contro, il Pentagono tramite il proprio portavoce John Kirby, tira dritto a annuncia «Faremo arrivare le nuove armi all’Ucraina in meno di una settimane e poi le forze di Kiev le porteranno nell’est del Paese», ovvero in Donbass. Le bombe continuano a piovere su Mariupol e altre zone del sud-est ucraino, mentre da Mosca la denuncia arriva nel pomeriggio: «Le forze armate ucraine hanno bombardato edifici residenziali nella regione russa di Bryansk», con i raid che avrebbero colpito soprattutto la borgata Klimovo, «danneggiando due edifici residenziali. Ci sono feriti tra i residenti locali». Zelensky, intervenuto nel suo consueto discorso quotidiano, sferza l’Europa nell’interrompere le forniture energetiche dalla Russia: «Abbiamo bisogno di un embargo sul petrolio e la chiara disponibilità dell’Europa a rinunciare a tutta l’energia russa. L’Ue deve smettere di sponsorizzare la macchina da guerra russa». Infine, segnaliamo il nuovo bollettino dell’intelligence Uk che denuncia i possibili prossimi obiettivi di Putin: «il discorso di Putin di martedì ha sottolineato il suo interesse per il Donbass, dove l’esercito russo sta attaccando le forze armate e si sta preparando per un’offensiva nella quale saranno probabilmente prese di mira le città di Kramatorsk e Kostiantynivka». Londra ha poi spiegato di essere in possesso di documenti che testimonierebbero la volontà di prendere Kiev nei primi giorni di guerra: «le dichiarazioni dei politici e della propaganda russa sulla presunta intenzione di un ritiro volontario da Kiev sono un’altra menzogna», commenta la Direzione dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino.



LA GUERRA TRA MARIUPOL E ODESSA: COLPITA NAVA MOSKVA

La guerra tra Ucraina e Russia è lontana anni luce da una prospettiva di tregua/pace: come ha sottolineato ieri Papa Francesco nel suo monito ai potenti della Terra, la «terza guerra mondiale in pezzi sta divenendo un unico grande conflitto in Est Europa». Lo scontro “finale” nell’area sud-est dell’Ucraina non sta prendendo solo il Donbass come teatro dei raid russi e della contraerea ucraina: versioni contrastanti vengono date nelle ultime ore circa la nave da guerra russa “Moskva” colpita nel Mar Nero a poche miglia da Odessa.



Secondo Kiev, l’incrociatore russo sarebbe stato colpito dall’esercito ucraino e starebbe per affondare; per Mosca invece un incidente non ben precisato avrebbe causato un incendio a bordo e l’esplosione di alcune munizioni e missili. Secondo le ultime notizie date dalla Cnn con inviati sul posto, al momento non sono emerse prove a sostegno di nessuna delle due affermazioni né si è in grado di verificare in modo indipendente ciò che è accaduto. Ad impressione è però la battaglia corpo a corpo ormai per le vie di Mariupol: la guerra giunta al suo 50esimo giorno di conflitti vede la resistenza ucraina rispondere colpo su colpo all’assedio continuo di russi e filo-russi nel porto sul Mar d’Azov. I bombardamenti di ieri avrebbero portato Mosca a controllare ormai definitivamente il porto, ma il resto della città ancora non è caduta: il consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, ha spiegato che marine della 36esima brigata sono stati fatti prigionieri dall’esercito russo, «ma non si tratta di mille soldati ucraini, molti meno. I mille riferiti da Mosca sono una bugia».

LA TERZA GUERRA MONDIALE RUSSIA-NATO: CAOS SVEZIA-FINLANDIA

Una guerra sul campo, una guerra sull’economia e le materie prime e una “terza guerra mondiale” ormai latente per la diplomazia internazionale: il conflitto Russia-Ucraina vede esacerbarsi come mai dalla Guerra Fredda finora Nato-Occidente e il Cremlino.

L’ultima “scintilla” è stata data ieri con l’annuncio della Svezia dell’ingresso nella Nato entro giugno, con la Finlandia molto prossima a seguire la medesima via: l’abbandono della neutralità di due Paesi europei molto vicini geograficamente alla Russia alza la tensione tra l’Alleanza Atlantica e il blocco russo, con rischi di escalation continui. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa Dmitry Medvedev sul suo canale Telegram ha dichiarato che «Se Svezia e Finlanda entreranno nella Nato “non sarà più possibile parlare di uno status non nucleare del Baltico. L’equilibrio deve essere ripristinato. Finora la Russia non ha adottato tali misure e non le avrebbe adottate ma se siamo costretti…». Lo scontro diplomatico si è allargato poi anche sull’asse Washington-Mosca con le parole di Biden che hanno fatto infuriare il Cremlino (e non solo): il termine «genocidio» accostato dal Presidente americano alla Russia di Putin ha fatto storcere il naso al ministro Lavrov, al portavoce Peskov ma pure ad alcune cancellerie europee, in primis Francia e Germania. Il presidente ucraino Zelensky in conferenza stampa non ha nascosto una certa irritazione per le reazioni di Macron e Scholz alle parole di Biden: «Parole molto dolorose per noi, farò del mio meglio per parlare della questione con lui», spiega riferendosi al Presidente francese.