UCRAINA: “ESPLOSIONI NELLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIA”
Non sono buone le ultime notizie in arrivo da Zaporizhzhya, nuovamente al centro dello scontro tra Russia e Ucraina dopo i raid di una settimana fa: secondo quanto annunciato da Energoatom, la società di energia nucleare ucraina, si sarebbero udite alcune esplosioni nei pressi della centrale nucleare.
Al momento non viene escluso nulla, ma va detto che non è neanche chiaro se siano aumentati o meno i livelli di radiazioni e se vi siano dei danni ingenti alla centrale a 550 km a sud-est di Kiev, dal 4 marzo scorso sotto controllo dell’esercito russo (garantisce circa il 20% dell’elettricità di tutta l’Ucraina). Nel frattempo si è raggiunta una breve e fragile tregua tra le due delegazioni ucraine e russe, riaggiornate per nuovo round di negoziati già domani sempre in video conferenza: sono stati riaperti i corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili da Kiev, Chernihiv, Sumy e Kharkiv, oltre che da Mariupol. Lo ha confermato il Ministero della Difesa russo dando seguito all’accordo raggiunto tra Kiev e Mosca nei negoziati ripresi oggi. Mentre dalla Casa Bianca giunge conferma dell’intenzione del Presidente Usa di un imminente viaggio in Europa per respingere l’evolversi potenziale della “terza guerra mondiale”, è lo stesso Joe Biden che fa sapere sui propri account social, «Stiamo continuando la stretta collaborazione con alleati e partner per assicurarci che il popolo ucraino possa difendere la propria nazione. Gli Stati Uniti hanno stanziato nell’ultimo anno oltre 1,2 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza all’Ucraina». (agg. di Niccolò Magnani)
ISRAELE MEDIATORE UCRAINA-RUSSIA? BOMBE A KIEV
Secondo Andriy Yermak, Capo dell’ufficio del Presidente Zelensky, la svolta diplomatica potrebbe essere imminente: «Israele farà da mediatore nei negoziati tra Ucraina e Russia. Il Paese ha anche acconsentito ad accogliere i parenti delle persone già residenti lì, come parte degli sforzi umanitari», fa sapere il principale collaboratore del Presidente ucraino.
Nel frattempo non si placa la furia sul campo di battaglia: Kiev stamane si è risvegliata con un colpo di mortaio che ha devastato un edificio nel centro storico, riprende per l’ennesima volta il tentativo di uscita dei civili dalla città di Mariupol: è stati infatti sbloccato il corridoio umanitario, probabile conseguenza dei negoziati in corso ancora tra Kiev e Mosca. Secondo quanto spiega consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko all’agenzia Unian, «è cominciata l’evacuazione dei civili da Mariupol, nel sud dell’Ucraina assediata dai russi, e decine di automobili con a bordo residenti hanno potuto lasciare il centro abitato». Il Presidente Zelensky torna a parlare con un nuovo video su Telegram e Facebook e si riferisce tanto a Putin quanto all’intervento dell’Occidente finora sempre rifiutato per evitare una terza guerra mondiale: «La Russia continua a distruggere le nostre infrastrutture, continua a battere le nostre città. Ma ripristineremo ogni strada ogni città. Ogni casa, gli appartamenti di ogni ucraino. Ora che l’occupante è ancora sulla nostra terra, dobbiamo batterlo più che possiamo. Proteggi le città, proteggi i borghi, proteggi ogni metro della nostra terra. E ogni pezzo del nostro cuore. Cuore ucraino. L’anima dell’Ucraina. Aiutatevi a vicenda! Sosteniamoci a vicenda! Tieni alta la difesa! E proteggi lo stato! Insieme vinceremo. Gloria all’Ucraina!». Le trattative con Mosca proseguono anche se molto complicate, con qualche spiraglio positivo che emerge però dalla videoconferenza in corso tra le due delegazioni: «la posizione di Mosca sia più costruttiva di quanto non fosse in precedenza. Invece di darci un ultimatum o linee rosse o chiedere all’Ucraina di capitolare, ora sembrano avviare negoziati costruttivi», ha detto a Radio 4’s Today il vice capo dell’ufficio del presidente Zelensky, Ihor Zhovkva. Il fattore tempo è tutt’altro che secondario, specie dopo che il portavoce Peskov dal Cremlino fa sapere che per «l’operazione speciale in Ucraina» – il nome usato in Russia per parlare della guerra in corso contro Kiev – non sono previste date conclusive. (agg. di Niccolò Magnani)
GUERRA MONDIALE: LE RICHIESTE NEI NEGOZIATI UCRAINA-RUSSIA
«Le parti stanno attivamente esprimendo le proprie posizioni, già chiarite. La comunicazione è difficile, ma va avanti. La ragione delle differenze è che abbiamo sistemi politici molto diversi»: lo scrive su Twitter Mikhail Podolyak, il consigliere del Presidente Zelensky e capo della delegazione ucraina nei negoziati di pace giunti al quarto round.
Lo stesso Podolyak ha poi annunciato che nel corso di questi colloqui Kiev sta chiedendo «il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe». È ancora più duro invece il Ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, che si rivolge direttamente all’Occidente e alla Nato: «a coloro che all’estero hanno paura di essere trascinati nella Terza guerra mondiale. L’Ucraina combatte con successo. Abbiamo bisogno di voi per aiutarci a combattere. Forniteci tutte le armi necessarie». Non solo, l’Ucraina facendo pressioni sull’Ue rilancia, «Applicate più sanzioni alla Russia e isolatela completamente. Aiutate l’Ucraina a costringere Putin al fallimento e scongiurerete una guerra più grande». L’omologo di Kuleba, il Ministro degli Esteri russo Lavrov, risponde a distanza, «nessuna minaccia deve più arrivare dall’Ucraina contro Mosca». Il Cremlino, mentre proseguono le negoziazioni sul fronte internazionale, punta però alle conquiste sul campo: «L’esercito russo non esclude di prendere il controllo totale delle grandi città ucraine». A Kiev, Mariupol, Kharkiv ma anche a Odessa e Leopoli, la tensione è alle stelle. (agg. di Niccolò Magnani)
Сторони активно висловлюють свої позиції, вже уточнені. Комунікація важко, але йде. Причина розбіжностей у тому, що ми маємо дуже різні політичні системи. Україна – це вільний діалог у суспільстві та обов’язковий консенсус. Росія – це ультимативне придушення власного суспільства. pic.twitter.com/Kow8UuT9Gv
— Михайло Подоляк (@Podolyak_M) March 14, 2022
GIORNATA DI NEGOZIATI (E DI BOMBE): USA, CINA, RUSSIA, UCRAINA E…
Oggi lunedì 14 marzo è giornata di negoziati, ma anche di bombe, nel conflitto ormai in corso da quasi 20 giorni tra Ucraina e Russia, e che ogni giorno che passa rischia di tramutarsi in una vera e propria terza guerra mondiale: riprendono in primis i colloqui tra le delegazioni di Kiev e Mosca, questa volta per in videocollegamento e non più al confine con la Bielorussia.
Secondo quanto ribadito dal capo delegazione ucraino ieri sera, Mykhailo Podolyak, «Penso che otterremo alcuni risultati letteralmente nel giro di pochi giorni. L’Ucraina non ha intenzione di cedere su questioni importanti. Le delegazioni russa e ucraina prevedono di condurre il loro quarto round di negoziati all’inizio di questa settimana (oggi, ndr)». Anche dal Cremlino ammettono che vi sono stati sviluppi importanti tra Kiev e Mosca e non escludono possa avvenire nei prossimi giorni un incontro diretto tra Putin e Zelensky: magari con l’aiuto di Israele, magari della Turchia – i due Paesi più avanti in termini di mediazione tra le due contendenti – oppure della stessa Cina. Sempre oggi è atteso infatti l’incontro a Roma tra consigliere alla Sicurezza nazionale Jack Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi. Un vertice importante che potrebbe avvicinare la fine delle ostilità, specie se dalla Cina venisse giocato un forte ruolo di “moral suasion” sul Cremlino per concludere immediatamente la guerra su tutti i fronti. Le bombe continuano infatti ad essere lanciate da Est a Ovest dell’Ucraina, con il timore che il conflitto possa allargarsi in maniera irreparabile qualora i missili si spostassero da Leopoli qualche chilometro più in là (in Polonia). Intanto, con Kiev sempre più assediata, la Bbc riferisce di un bombardamento lanciato verso lo stabilimento degli aerei Antonov, a circa 10 km dal centro della capitale ucraina. (agg. di Niccolò Magnani)
TERZA GUERRA MONDIALE, SI CONTANO ANCHE MORTI STRANIERI…
Prosegue il conflitto tra Russia e Ucraina, che secondo molti potrebbe trasformarsi nella Terza guerra mondiale. Le notizie della domenica, in effetti, sono poco rassicuranti: ora i bombardamenti sono ad un passo dai confini con l’Unione europea. Alcuni missili russi hanno infatti distrutto una base militare a Yavoriv, a soli 25 km dalla Polonia: la località si trova infatti a metà strada fra Leopoli e il confine polacco. Nell’attacco sono morte 35 persone, non solamente ucraini. Ci sono anche 134 feriti, tra i quali anche olandesi affiliati alla legione straniera. Da Mosca hanno rivendicato di aver ucciso “mercenari stranieri” e distrutto “armi straniere”.
Per la prima volta dall’inizio del conflitto, infatti, si contano anche morti stranieri. Tra questi c’è il reporter Usa Brent Renaud, ucciso a Irpin, sobborghi di Kiev. Lì, dove filmava profughi in fuga, è stato ucciso con un colpo al collo. Dalla Casa Bianca parlano del rischio di una guerra chimica, nella quale anche Mosca pagherebbe un prezzo alto. Varsavia ha avvisato: “Se Putin usa le armi chimiche interviene la Nato”. Tradotto in italiano: si apre lo scenario di una Terza guerra Mondiale. Il Ministro della Difesa Guerini ha commentato così la questione: “Non permetteremo attacchi sull’Europa, l’Ue deve avere politica di difesa comune”.
RUSSIA CHIEDE ASSISTENZA MILITARE ALLA CINE: TERZA GUERRA MONDIALE?
Nella serata di ieri, è arrivata la notizia per la quale la Russia avrebbe chiesto assistenza militare alla Cina per proseguire con più forze e armamenti l’invasione dell’Ucraina. Una notizia allarmante che fa subito pensare a una possibile Terza guerra Mondiale. A riportare l’indiscrezione è il Financial Times, che cita fonti americane secondo le quali Mosca avrebbe chiesto l’invio di attrezzature militari e altra assistenza a Pechino. L’aiuto sarebbe stato chiesto già da settimane, dall’inizio dell’invasione. La richiesta ha suscitato non poca preoccupazione alla Casa Bianca. Crescono infatti i timori sul possibile impegno della Cina nella guerra.
Un intromissione da parte di Pechino farebbe crescere il rischio di una Terza guerra Mondiale e di fatto vanificherebbe gli sforzi europei e occidentali per il sostegno alle forze ucraine. Alcuni funzionari americani, secondo il Financial Times, avrebbero ricevuto indicazioni di alcune carenze nelle armi delle forze russe: proprio per questo sarebbe vitale per la Russia un intervento della Cina. Nella giornata di oggi dovrebbe inoltre tenersi a Roma un incontro tra il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, e Yang Jiechi, membro del partito comunista cinese e direttore della Commissione Affari esteri. I due discuteranno della situazione in Ucraina e “dell’impatto della guerra della Russia contro l’Ucraina sulla sicurezza regionale e globale”, come si legge in una dichiarazione della Casa Bianca.