DALL’UCRAINA ALLA GUERRA MONDIALE: SVEZIA ACCUSA PUTIN

«Quattro caccia russi hanno violato lo spazio aereo vicino all’isola di Gotland», lo ha reso noto l’esercito di Svezia dopo che poche ore prima l’ambasciatore americano all’Onu aveva denunciato la potenziale invasione della Russia su Svezia e Finlandia.



Dal conflitto in corso d’opera in Ucraina al rischio sempre più grande di una “terza guerra mondiale”: lo ha fatto capire anche il Presidente francese Emmanuel Macron nel suo discorso alla nazione nella serata di giovedì, «Resterò in contatto con Vladimir Putin per cercare di convincerlo a rinunciare alle armi. Bisogna soprattutto evitare un allargamento del conflitto in corso in Ucraina». L’invasione dell’Ucraina segna inizio di una nuova epoca, ha rilanciato il Capo dell’Eliseo annunciando vertice UE a Versailles il 10/11 marzo «per discutere di un cambio di passo nella politica di difesa europea». Macron spiega di non essere in guerra contro i russi e il popolo russo e li invita a convincere il Governo di Putin a rimuovere subito le armi e le minacce contro Kiev: «Il presidente russo Vladimir Putin ha scelto la guerra da solo e in modo deliberato. Putin ha rinnegato gli impegni presi dinnanzi alla comunità delle Nazioni». Venerdì è stato convocato un Consiglio degli Esteri Ue con invitati anche Blinken (Usa), Kuleba (Ucraina) e il segretario generale Onu Stoltenberg: proprio il leader dell’Alleanza Atlantica ha sottolineato come «La NATO non fa parte del conflitto in Ucraina, non vuole farne parte, ma sostiene il governo di Kiev e il popolo ucraino. Quello che abbiamo fatto nelle ultime settimane e mesi è stato aumentare significativamente la nostra presenza nella parte orientale dell’Alleanza, in Romania, Polonia e nei Paesi Baltici». Ancora non confermata invece la notizia clamorosa dell’espulsione dell’ambasciatore Usa a Mosca: la decisione viene da come “possibile” da fonti di agenzia russa, ma per il momento tutt’altro che ufficiale. Il Ministro degli Esteri russo ha infatti negato la notizia, riportata da numerosi media, circa l’espulsione dell’ambasciatore Usa.



NEGOZIATI DOMANI: “CESSATE IL FUOCO SUL TAVOLO”. RISOLUZIONE ONU CONTRO RUSSIA

Sono previsti per domani mattina i nuovi colloqui tra delegati russi e ucraini per cercare una soluzione diplomatica alla guerra iniziata una settimana fa con l’invasione russa: lo ha annunciato il consigliere presidenziale russo, Vladimir Medinsky, a capo dei negoziatori da Mosca.

Non più dunque nella sera di mercoledì ma nel mattino di giovedì riprenderanno i negoziati di pace nella località di Belovezhskaya Pushcha, nei boschi tra Polonia e Bielorussia dove vennero firmati i documenti della fine dell’Unione Sovietica. L’importante novità in merito al rischio di una “terza guerra mondiale” è l’inserimento sul tavolo di pace del tango agognato cessate il fuoco: «Durante i colloqui sarà discusso un cessate il fuoco», ha spiegato Medinsky, «aspettiamo la delegazione ucraina per domani, stanno arrivando». Nel frattempo sono emersi i primi dati da fonte diretta russa delle perdite costate in termini di vita nei primi 7 giorni di guerra in Ucraina: il ministero della Difesa russo spiega come dall’inizio delle ostilità, 498 militari russi sono stati uccisi e altri 1.597 sono rimasti feriti. Lo ha spiegato Igor Konashenkov, rappresentante ufficiale del dipartimento. Lo riporta Interfax: inoltre, sempre secondo il ministero russo, «tra i nazionalisti e il personale militare delle forze di sicurezza ucraine, 2.870 persone sono state uccise e 3.700 ferite». Secondo i media internazionali, oltre 7.000 arresti sarebbero stati disposti in Russia dall’inizio della guerra durante le proteste contro l’aggressione all’Ucraina. Aggiornamento importante, più sul fronte “geopolitico” che non tanto per effetti diretti sul conflitto sul campo, arriva dall’Assemblea Generale dell’ONU: con 141 voti favorevoli e 5 contrari (Fed. Russa, Bielorussia, Corea del Nord, Siria ed Eritrea), l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite condanna l’invasione e l’aggressione russa. 35 i Paesi che si sono astenuti, tra questi spicca il nome della Cina.



Misssili su Kharkiv: stasera nuovi negoziati per fine guerra

Secondo i media ucraini sarebbero stati lanciati nuovi missili su Kharkiv, la città al momento più bersagliata dalle forze russe in Ucraina (assieme a Mariupol, sotto assedio): colpite oltre ad alcune abitazioni, pare, anche la torre tv della seconda città più grande del Paese.

Mentre dalla Nato non arriva una risposta diretta alle accuse del Cremlino (ma Biden ha approvato l’invio di altri 3mila soldati Usa sul fianco orientale dell’Alleanza, tra Polonia, Germania e Romania), proseguono gli appelli al cessate il fuoco tanto da fuori Russia quanto da alcuni settori della società moscovita: 15mila tra medici russi e altri operatori sanitari hanno firmato una lettera aperta a Vladimir Putin esortandolo a cessare le ostilità contro l’Ucraina. Il documento è stato pubblicato sul British Medical Journal e recita: «opporsi fermamente alle azioni militari condotte dalle forze armate russe sul territorio dell’Ucraina e chiedono al loro presidente di ritirare le truppe. La nostra missione è salvare vite umane – concludono -. In questo momento difficile per entrambi i Paesi, chiediamo l’immediata cessazione delle ostilità. La vita umana non ha prezzo». Dall’Italia il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook lancia un nuovo appello alla Russia e ai russi per fermare questa guerra: «negoziati per la pace e il cessate il fuoco sono fondamentali per ogni tipo di sforzo umanitario, ma devono essere veri e senza alcuna provocazione. Le bombe del governo russo devono lasciare spazio al dialogo. Questa guerra ingiustificata va fermata prima di nuove escalation. Va interrotta questa spirale di violenza e distruzione». Sono invece stati confermati per la serata di oggi i negoziati di pace tra le medesime delegazioni di Kiev e Mosca di due giorni fa: l’ok è arrivato da Putin e Zelensky anche se le distanze restano siderali sulle richieste di ciascuna parte in causa. (agg. di Niccolò Magnani)

Rischio guerra mondiale tra Russia e Nato

«Siamo estremamente preoccupati dai programmi per la fornitura di armi all’Ucraina»: a far risuonare l’allarme di una terza guerra mondiale è ancora il Cremlino, questa volta con il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, che minaccia possibili incidenti futuri con i Paesi Nato (che finora ha sempre rifiutato il via libera alla no-fly zone sull’Ucraina), «Tutto in questa situazione è molto pericoloso, non ci sono garanzie che non ci saranno incidenti con la Nato».

Continuano gli scontri sul campo, anche se sempre “mirati” in alcune aree dell’Ucraina, quasi come se si attendesse davvero l’esito di un possibile “semaforo verde” dai negoziati che riprenderanno in serata tra delegazioni russe e ucraini: le eccezioni alla guerra “stantia” fino ad ora paiono Kharkiv, dove il sindaco denuncia un nuovo bombardamento nel centro città, e Mariupol dove l’assedio delle forze filo-russe sul Mar d’Azov rischia di far degenerare la situazione in una catastrofe umanitaria. Kiev parla di circa 2mila civili ucraini uccisi dall’inizio della guerra, stesso numero secondo il New York Times sarebbe da imputare alle perdite dei soldati russi. «Bambini, donne e forze di difesa perdono la vita ogni ora», si legge in un comunicato diffuso dai servizi di emergenza ucraini e rilanciato dai media internazionali; «durante i sette giorni di guerra, la Russia ha distrutto centinaia di snodi di trasporto, edifici residenziali, ospedali e asili», conclude il comunicato di Kiev. (agg. di Niccolò Magnani)

Lavrov: “terza guerra mondiale nucleare sarebbe devastante”

«La Terza guerra mondiale sarebbe nucleare e devastante»: lo ha detto chiarito il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, citato dall’agenzia russa Ria Novosti. Parlando del rischio di intervento della Nato – scongiurato dal discorso notturno di Joe Biden – nel conflitto ucraino, il leader diplomatico del Cremlino attacca, «L’Occidente si è rifiutato di soddisfare le richieste della Russia sulla formazione di una nuova architettura di sicurezza europea».

Di contro, Lavrov ammette come Mosca non si trovava preparata alle sanzioni durissime su sport, stampa e mondo della cultura, mentre sul fronte economico «ce l’aspettavamo e siamo preparati a resistere». Continuano gli allarmi missili e bombe su Kiev e le principali città ucraine, anche se per il momento l’offensiva sembra andare al “rilento”, forse in attesa proprio di capire se e quali conseguenze avranno i prossimi negoziati di pace (potrebbero avvenire tra stasera e domani, secondo le ultime notizie dall’Ucraina). «Kiev si dice pronta per il secondo round di colloqui con la delegazione russa ma aggiunge che non accetterà ultimatum da parte di Mosca», scrive il Ministro degli Esteri Kuleba, citato dalla Tass. Ultimatum del tipo visti a Konotop dove il sindaco Artem Semenikhin ha riferito come le truppe russe siano entrate in città dando questo tipo di messaggi alla popolazione locale: «se gli abitanti opporranno resistenza, la città sarà rasa al suolo». La replica del sindaco è altrettanto dura: «se diamo inizio alla resistenza, distruggeranno la città con l’artiglieria. Sono per combattere. La decisione viene presa tutti insieme, perché l’artiglieria è puntata su di noi». (agg. di Niccolò Magnani)

Saltano i negoziati Russia-Ucraina?

Avrebbero dovuto tenersi sul confine Polonia-Bielorussia i negoziati tra Kiev e Mosca giunti al “secondo round” dopo gli iniziali colloqui del 28 febbraio: invece stamane dalla Russia e dall’Ucraina opposte agenzie riportano la medesima notizia, ovvero che gli stessi negoziati potrebbero saltare e non tenersi oggi in giornata.

«Improbabile», lo ritengono fonti russe citate da Interfax, giudizio simile anche da Kiev: «Uno scenario più realistico è una data più vicina a venerdì se la parte ucraina darà una risposta affermativa oggi o domani», ha ribadito la fonte russa. La Tass fa poi sapere che i negoziati al momento «non sono stati cancellati ma solo rinviati». Mentre continua il clima la “terza guerra mondiale” – evocata ancora ieri dal Presidente Biden come inevitabile conseguenza laddove la Nato entrasse effettivamente in conflitto a fianco dell’Ucraina – sul campo i bombardamenti continuano. Kiev, Brovary (alla periferia della Capitale), Mariupol (ormai del tutto accerchiata e pronta a cadere nei prossimi giorni), Kharkiv e Kherson, ieri conquistata dall’esercito russo: tutte queste città stanno pagando prezzi in vite umane e danni altissimi mentre l’avanzata dei carri russi non sembra frenarsi. «I russi con la loro invasione stanno cercando di cancellare l’Ucraina, il Paese, la sua storia», lo ha detto il Presidente Zelensky in una diretta tv stamane, quella stessa televisione che ieri si è cercato di “zittire” in Ucraina con i bombardamenti (falliti) contro le torri della Capitale (causando comunque 5 morti nel crollo del memoriale Shoah appena a fianco della torre tv). «Per molta gente in Russia la nostra Kiev è completamente straniera. Loro non sanno nulla della nostra capitale, né della nostra storia. Ma hanno ricevuto l’ordine di cancellare la nostra storia. Di cancellare il nostro Paese. Di cancellarci tutti», ha ribadito il leader ucraino. Oggi 2 marzo in tutto il mondo la Chiesa celebra il Mercoledì delle Ceneri, con l’appello al digiuno e alla preghiera per la pace in Ucraina rilanciato da Papa Francesco: «Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire “mai più la guerra». Il tweet è stato poi ripostato anche in inglese, russo e ucraino. (agg. di Niccolò Magnani)

Terza Guerra Mondiale, gli attacchi a Kiev

Prosegue il conflitto tra Russia e Ucraina, che secondo molti potrebbe presto trasformarsi nella Terza Guerra Mondiale. Nella giornata del 1 marzo, le forze armate russe hanno colpito la Torre della Tv di Kiev. Il raid dei russi ha provocato almeno 5 vittime, come riferiscono le autorità ucraine. Proprio l’esercito russo, poche ore prima dell’offensiva, aveva invitato tutti i cittadini di Kiev che abitano vicino a ripetitori di telecomunicazioni, a lasciare le loro case. Nel tardo pomeriggio è arrivato l’attacco alla Torre della Tv.

Inoltre, “secondo l’intelligence, le truppe russe stanno preparando un attacco aereo sulla Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, patrimonio dell’Unesco”, scrive l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede. Zelensky, presidente ucraino, ha dato poi notizia dell’attacco russo contro un monumento che ricorda lo sterminio di 30mila ebrei, avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale per mano dei nazisti.

Terza Guerra Mondiale, il messaggio di Zelensky a Biden

Prosegue la preoccupazione del mondo, che cerca di scongiurare la Terza Guerra Mondiale, sperando nel cessate il fuoco in Ucraina da parte della Russia. Zelensky ha chiesto a Joe Biden di dare un messaggio “forte e utile”, dichiarando che questa è “una situazione molto seria, non siamo in un film. Io non sono una figura iconica, l’Ucraina lo è”. Prosegue, intanto, la pioggia di missili su varie città ucraine, come appunto Kiev.

Intanto il secondo giorno di trattative tra Russia e Ucraina potrebbe presto cominciare. La tregua, però, sembra lontana. “L’operazione militare proseguirà fino al raggiungimento degli obiettivi”, fa sapere il ministro degli esteri russo. La paura dell’Europa è che il presidente russo, Putin, possa essere pronto a scatenare anche una Guerra anche con armi nucleari. Completamente isolato e sanzionato da tutte le grandi potenze europee, che tra l’altro hanno oscurato vari siti russi, si teme la rabbia del capo del Paese. La Russia sembra tra l’altro essere pronta anche a bombardare la Moldavia.