LA TERZA GUERRA MONDIALE IN UCRAINA: ULTIMATUM MARIUPOL SCADUTO

È scaduto stamattina l’ultimatum lanciato dalla Russia all’Ucraina e ai suoi ultimi difensori in Mariupol: la caduta della città sul Mar d’Azov sembra ormai prossima, non per questo sembra però frenarsi l’offensiva russa in quella che assomiglia sempre di più alla “terza guerra mondiale” su scala internazionale.



I cupi presagi di guerra totale proseguono, con i combattimenti che per il momento si concentrano a Mariupol e sul Donbass, con però sirene avvertite ancora a Kiev: sanzioni, armi, economia, la diplomazia mondiale sembra ancora impotente davanti alla guerra tra Ucraina e Russia. Sul campo la battaglia prosegue anche nel giorno di Pasqua, nonostante la richiesta di tregua lanciata a più riprese da Papa Francesco in questi giorni (si spera possa avvenire entro la Pasqua Ortodossa, il prossimo 24 aprile). L’esercito russo ancora stamattina ha nuovamente invitato le forze ucraine nella città portuale ad arrendersi, ma diverse sacche di resistenza sono rimaste ancora attive in varie parti di Mariupol: «a tutti coloro che depongono le armi è garantita la vita», ha ribadito il generale russo Mikhail Mizintsev. Ricordiamo che nella giornata del 16 aprile l’esercito di Mosca ha annunciato su Mariupol la “ripulitura” delle truppe ucraine: «in tutta l’area urbana della città sul Mar d’Azov la resistenza è stata vinta».



ZELENSKY INSISTE: “GENOCIDIO RUSSIA IN UCRAINA”

Sempre nella mattina di Pasqua, da Mariupol arriva il triste appello della vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk in cui annuncia «Chiediamo ancora una volta l’apertura di un corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili, soprattutto donne e bambini, da Mariupol». Sono stati bloccati infatti i corridoi per la mancanza di sicurezza garantita dagli occupanti, un “segno” purtroppo continuo di una “terza guerra mondiale” in potenza: «faccio appello agli occupanti, anche attraverso le strutture internazionali competenti, di aprire un apposito corridoio per l’evacuazione dei soldati feriti», ha concluso la vice del Presidente ucraino.



Proprio da Volodymyr Zelensky, intervistato dalla CNN, arriva la nuova “richiesta” alla comunità internazionale di condanna unanime contro la Russia di Putin per “genocidio”: «La Russia in Ucraina sta commettendo un genocidio. Non uccidono soldati, uccidono civili», incalza il n.1 del Governo di Kiev, «Abbiamo prove audio e video in cui si sentono i russi dire che ci odiano e che ci distruggeranno». Commentando la situazione di Mariupol, Zelensky la definisce come “disumana e gravissima”, aggiungendo «La Russia sta deliberatamente cercando di distruggere tutti coloro che sono lì». Da qui, il nuovo appello tonante all’orizzonte: «O i nostri partner daranno all’Ucraina tutte le armi pesanti, gli aerei necessari e, senza esagerare, lo faranno immediatamente, oppure serve un percorso negoziale, in cui anche il ruolo dei partner dovrebbe essere decisivo».