TERZA GUERRA MONDIALE, ULTIME NOTIZIE UCRAINA

La guerra in Ucraina è giunta al 73esimo giorno e l’unico spiraglio di pace è dettato dall’apertura di ieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad un accordo di compromesso che prevederebbe la restituzione della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. La Nato però ha fatto sapere tramite il suo segretario generale, Jens Stoltenberg, che è previsto un «ulteriore aggravamento» del conflitto «nelle prossime settimane». Il vicesegretario generale della Nato, Mircea Geoana, a tal proposito parla di una «fase decisiva», ma allontana i timori su una terza guerra mondiale. Nel frattempo, continuano gli sforzi per evacuare più civili possibile dal tunnel sotto l’acciaieria di Azovstal, con i combattimenti in corso per l’ultima resistenza ucraina a Mariupol. L’obiettivo di Kiev è impedire la completa acquisizione di Mosca della città portuale, che è strategicamente importante.



Non a caso il Programma alimentare mondiale (Pam) ha lanciato un appello per la riapertura dei porti, così da scongiurare anche l’incombente minaccia di carestia. «I porti nella zona di Odessa, nel sud dell’Ucraina, devono essere riaperti con urgenza per evitare che la crisi globale della fame sfugga al controllo. I silos di grano dell’Ucraina sono pieni. I porti sul Mar Nero sono bloccati, lasciando milioni di tonnellate di grano intrappolate in silos a terra o su navi che non possono muoversi».



COPRIFUOCO A ODESSA, RUSSIA MINACCIA POLONIA

Secondo il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, ci sono 44 milioni di persone nel mondo che rischiano l’inedia. L’Ucraina è uno dei principali produttori mondiali di cereali, dalle sue forniture dipendono gli approvvigionamenti di molti Paesi in via di sviluppo che quindi rischiano una grave crisi alimentare a causa del prolungarsi della guerra. A Odessa, però, è stato annunciato il coprifuoco per il 9 maggio, giorno in cui la Russia festeggerà la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale.

C’è il rischio che il Cremlino decida di bombardare la città in quella data, secondo Kyiv Independent. Dunque, è evidente come la situazione sia a dir poco complessa, senza che peraltro si riesca a scongiurare del tutto il rischio di una terza guerra mondiale. Ieri, infatti, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha messo nel mirino la Polonia: come riportato da Reuters, ha accusato le autorità di Varsavia di «retorica ostile» e spiegato che i polacchi potrebbero diventare una «fonte di minacce» per la Russia.