GUERRA IN UCRAINA: RAID SU ODESSA, PAURA PER CHARLES MICHEL
Nel giorno in cui la Russia celebra la fine della Seconda Guerra Mondiale, un raid di Mosca su Odessa ha rischiato di far scoppiare potenzialmente la “terza”: mentre si trovava in visita nella città ucraina di Odessa, il Presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha rischiato di rimanere invischiato in un attacco missilistico russo vicino al centro.
Secondo quanto riportano fonti Ue, il leader europeo ha dovuto ripararsi in un rifugio antiaereo a seguito di un allarme per raid russo. Si trovava in un vertice con il Premier ucraino Denys Shmygal, prontamente interrotto al suono delle sirene in tutta Odessa. «I partecipanti hanno dovuto interrompere l’incontro per rifugiarsi mentre i missili colpivano di nuovo la regione», conclude la fonte Ue alle agenzie internazionali. Rimanendo sul fronte Europa, chiudendo la Conferenza sul Futuro dell’Europa il Presidente di turno Emmanuel Macron ha lanciato una possibile “mano aperta” al Cremlino: «Affinché questa guerra possa concludersi abbiamo adottato sanzioni senza precedenti e abbiamo mobilitato mezzi umanitari, finanziari e militari come mai prima d’ora. Non siamo in guerra contro la Russia, lavoriamo per la preservazione dell’integrità dell’Ucraina, per la pace nel nostro continente. Ma sta solo all’Ucraina definire i termini dei negoziati con la Russia». Infine, ancora il n.1 dell’Eliseo ricorda come l’Europa intera non debba cedere «alla tentazione dei revanscismi. Domani avremo una pace da costruire e dovremo farlo con Ucraina e Russia attorno al tavolo. Ma questo non si farà né con l’esclusione reciproca né con l’umiliazione».
ZELENSKY VS PUTIN, LA TERZA GUERRA MONDIALE IN UCRAINA
Per alcuni il 9 maggio sarebbe dovuto essere la fine della guerra in Ucraina: purtroppo non è così, come confermato dal breve discorso tenuto dal Presidente russo Vladimir Putin davanti alla parata del 9 maggio per i 77 anni dal “Giorno della Vittoria” sul nazifascismo.
Un conflitto tra Ucraina e Russia con il pessimo e terribile “sapore” di una terza guerra mondiale, quella però che Putin continua a ritenere impossibile da raggiungere: «Chi ha vinto la Grande guerra ci ha chiesto di rimanere vigili perché non si ripeta una guerra mondiale», ha ribadito nel passaggio finale del suo discorso in Piazza Rossa a Mosca. Poco prima aveva però attaccato pesantemente la Nato e l’Occidente per star creando le condizioni per uno scontro mondiale senza precedenti: «I Paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci, quando lo scorso dicembre abbiamo proposto di definire un accordo sulla sicurezza», attacca ancora Putin nel celebrare il “Giorno della Vittoria”, «Significa che avevano altri progetti. Avevano preparato apertamente un’altra operazione punitiva nel Donbass, una aggressione nelle nostre terre storiche, inclusa la Crimea, a Kiev si è parlato di ripristinare le armi nucleari. Il blocco Nato ha iniziato a militarizzare i territori vicino ai nostri confini. E questo per noi rappresentava una minaccia inammissibile ai nostri confini». Decisamente contrario e opposto il messaggio lanciato da Volodymyr Zelensky anche lui per le celebrazioni del 9 maggio: «Solo un pazzo può sperare di ripetere 2194 giorni di guerra della Seconda guerra mondiale: colui che sta ripetendo oggi gli orribili crimini del regime di Hitler, seguendo la filosofia dei nazisti e replicando tutto quello che hanno fatto. E’ condannato. Perché è stato maledetto da milioni di antenati quando ha cominciato ad imitare il loro assassino. E allora perderà tutto», spiega il Presidente ucraino nel video diffuso sui canali social per la Giornata della Vittoria sul nazismo.
GUERRA UCRAINA CONTINUA ANCHE DOPO IL 9 MAGGIO
Apre Putin, risponde Zelensky, ma nel mezzo la guerra sul campo purtroppo resta “intatta” dopo questo 9 maggio. Raid sul Donbass, difficoltà nell’evacuazione di civili da Mariupol e non solo, complicazioni internazionali per sanzioni economiche e “minacce” di embargo su gas e petrolio. Già solo per questi “punti” appena esposti la terza guerra mondiale potrebbe essere già di fatto in atto: il tentativo del G7 è stato ribadito ieri, anche dal Premier Draghi, è lo sforzo comune per raggiungere un negoziato di pace tra Mosca e Kiev.
Una possibile importante novità è giunta nelle ore in cui Putin parlava alla parata militare di Mosca: «I negoziati tra Russia e Ucraina stanno proseguendo in formato virtuale», lo ha detto il capo negoziatore di Mosca Vladimir Medinsky. In attesa di capire se realmente vi sia la volontà delle parti di tornare a discutere di come uscire dallo stallo della guerra, sono ripresi gli assalti all’acciaieria Azovstal di Mariupol, così come gli attacchi delle truppe russe nelle aree ancora ucraine del Donbass. «Come previsto, dopo che un convoglio delle Nazioni Unite ha lasciato la regione di Donetsk, gli occupanti hanno iniziato a prendere d’assalto l’Azovstal. In particolare, hanno tentato senza successo di sfondare il ponte che era la porta per le evacuazioni», ha denunciato stamane il consigliere del sindaco della città, Petro Andriushchenko.