GUERRA UCRAINA, SEVERODONETSK VERSO LA RESA. RUSSIA: “LIBERARE IL DONBASS”

La città di Severodonetsk nel Lugansk è vicinissima alla resa, con l’accelerazione delle forze russe nel Donbass che nelle ultime settimane ha reso la guerra in Ucraina praticamente a senso unico: mentre l’Occidente e Mosca non riescono a trovare un canale di dialogo, facendo aumentare i rischi per una terza guerra mondiale a lungo raggio, le battaglie sul campo nell’est del Paese sembrano sempre più appannaggio della Russia.



«I russi stanno avanzando verso il centro della città. I combattimenti continuano, la situazione è molto difficile», avverte su Telegram Sergei Gaidai, capo della regione di Lugansk riferendosi all’avanzata dei russi verso Severodonetsk, «i soldati russi uccisi non vengono portati via, l’odore di decomposizione ha riempito la zona». Dalla Russia intanto il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha definito nel breve termine quale sia, una volta per tutte, l’obiettivo attuale della Federazione: «La nostra priorità assoluta è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora sono riconosciute dalla Federazione Russa come Stati indipendenti. Il nostro obiettivo è spingere l’esercito e i battaglioni ucraini fuori da queste regioni». Intervistato dalla emittente francese Tfi, il “diplomatico” di Putin smentisce l’ipotesi di “annessione” del Donbass, difendendosi «Non si tratta di annessione. Si tratta di un’operazione militare richiesta dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk».



LA TERZA GUERRA MONDIALE: UE SPACCATA SU SANZIONI ALLA RUSSIA

Da Kiev intanto il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky torna sul timore di una terza guerra mondiale per tutto l’Occidente, invocando più aiuti – da un lato – e più sanzioni alla Russia, dall’altro. Nel suo ultimo video dallo studio del Governo, Zelensky sottolinea «facciamo di tutto per fermare i russi a Severodonetsk». Di contro però, è lo stesso Presidente a far sapere di star valutando la proposta della Turchia di un negoziato di pace telefonico “a 3” con Putin ed Erdogan.

Secondo quanto riporta il portavoce Sergiy Nikiforov, «Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky valutera’ la proposta per tenere colloqui telefonici a tre con i leader di Russia e Turchia Vladimir Putin e Tayyip Erdogan, se il presidente della Federazione Russa è pronto a partecipare». Intanto però in Occidente la situazione è sempre più tesa negli accordi circa il comportamento da tenere con la Russia a livello economico, commerciale ed energetico: il Consiglio Europeo straordinario convocato per oggi e domani ancora vede una profonda spaccatura sull’embargo al petrolio russo, sebbene stamane l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue Josep Borrell abbia garantito, «Penso che nel pomeriggio potremo offrire un accordo ai capi di Stato e di governo. La parola embargo non è esatta», conclude il funzionario europeo, «serve fermare l’acquisto del petrolio russo da parte dei paesi europei, bisogna decidere all’unanimità quindi ci sono trattative»