NATO: “GUERRA UCRAINA-RUSSIA DURERÀ A LUNGO”. PUTIN NEGA CRIMINI BUCHA

«L’Ucraina è come Guernica. Siamo nell’aprile 2022 ma sembra di essere nell’aprile 1937»: lo ha detto mercoledì pomeriggio, collegato con il Parlamento spagnolo, il Presidente dell’Ucraina Zelensky. Risponde di fatto a tono a quanto sottolineato sempre oggi dal Cremlino il Presidente russo Vladimir Putin, nella conversazione con l’alleato (sebbene nella Nato) ungherese Viktor Orban: «a Bucha sono avvenute provocazioni rozze e ciniche da parte dell’Ucraina», ha denunciato il leader di Mosca.



Alla richiesta di Orban di imporre subito il cessate il fuoco per evitare una terza guerra mondiale più ampia, Putin avrebbe negato tale possibilità adducendo proprio a Kiev la responsabilità di frenare i negoziati di pace con le “messinscene” dell’Ucraina. Il segretario della Nato Jens Stoltenberg, aprendo oggi il consiglio atlantico con i Ministri degli Esteri dell’Alleanza, ha sottolineato come proprio l’esacerbarsi della tensione tra Occidente e Mosca possa estendere nel tempo il conflitto in Ucraina: «Dobbiamo essere pronti ad un lungo confronto con la Russia, per questo dobbiamo mantenere le sanzioni e rafforzare la nostra difesa», ha detto il n.1 Nato, «L’Ucraina ha bisogno urgente di sostegno militare, sia armi pesanti che armi leggere. Ecco perché è necessario che gli alleati concordino su che aiuto fornire». Nuove sanzioni vengono mosse di concerto da Ue, Uk e Usa contro il Cremlino, anche se secondo un’anticipazione di Bloomberg l’embargo del carbone in Europa non partirebbe da subito per via di «problemi tecnici» (domani prevista nuova riunione per arrivare all’ok definitivo del quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia). Bruxelles discute poi anche della possibilità di bloccare l’import di petrolio e gas ma servirà capire quali alternative reali vi siano al momento per le forniture energetiche dell’Ue. Da ultimo, fronte internazionale, l’Onu intende votare per domani 7 aprile l’espulsione della Russia dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.



ZELENSKY ACCUSA LA RUSSIA. MARIUPOL: “RUSSI BRUCIANO CADAVERI CIVILI NEI FORNI”

«La Russia sta usando la fame come arma nel suo tentativo di conquistare il territorio», lo ha detto il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in nel suo video intervento al Parlamento irlandese questa mattina.

Il giorno dopo le accuse alla Russia sui crimini commessi a Bucha, Mariupol e in tutte le altre città devastate dalla “terza guerra mondiale” in potenza scatenata, il leader del Governo di Kiev torna a bacchettare l’Occidente per non essere troppo incisivo sulle sanzioni e per non portare l’economia russa sul lastrico a 41 giorni dopo l’inizio dei combattimenti. «L’Ucraina è uno dei più grandi produttori mondiali di cibo. Le azioni della Russia porteranno a una carenza di prodotti alimentari e all’aumento dei costi per milioni di persone in tutto il mondo. Per loro la fame è un’arma contro di noi, gente comune, come strumento di dominazione», aggiunge Zelensky in collegamento, «l’esercito di Mosca ha bloccato tutti i porti marittimi dell’Ucraina e le navi con cibo da esportare». Nel frattempo proseguono i raid a intermittenza sulle città ucraina del Sud e del Donbass: come spiegano gli inviati del “Guardian”, almeno 10 grattacieli sono in fiamme nella città ucraina di Sievierodonetsk, nel Lugansk, dopo essere stati bombardati dall’esercito russo. Il Comune di Mariupol lancia poi un’inquietante aggiornamento sullo stato dell’assedio ormai in profondo stallo da settimane: «i russi bruciano i cadaveri dei civili nei forni crematori». Da ultimo, nuovamente sull’orrore di Bucha, secondo Lyudmyla Denisova (commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino) almeno 25 ragazze tra i 14 e i 24 anni hanno denunciato di essere state violentate dalle forze di Mosca nella città a pochi chilometri da Kiev, durante il mese di occupazione russa.



UCRAINA VS RUSSIA. “GENOCIDIO E ALMENO 5MILA CRIMINI DI GUERRA”

«Si sta indagando su non meno di 5mila casi di presunti crimini di guerra commessi dall’esercito della Russia, seguiti dai crimini contro l’umanità e dal genocidio»: sono parole durissime quelle usate dalla procuratrice generale dell’Ucraina, Irina Venediktova, nell’accusare la Russia di Putin di aver scatenato una “terza guerra mondiale” destinata ad travalicare nei prossimi mesi i confini ucraini.

Mentre già la Corte Internazionale dell’Aja indaga contro il Cremlino per presunti crimini contro l’umanità, sono state le immagini a Bucha e Borodyanca a far scatenare la condanna unanime della comunità internazionale, rendendo di colpo più difficili i negoziati di pace: seppur vadano ancora capiti diversi elementi – le vittime sono purtroppo realissime, occorre capire in che modalità i russi abbiano potuto perpetrare un crimine del genere e se non vi siano eventuali (in quel caso gravissimi) sabotaggi degli ucraini per incolpare Mosca – resta il dato di un orrore come quello della guerra che non accenna a concludersi dopo 42 giorni di conflitto. Mentre nuove bombe vengono segnalate su Leopoli e Odessa, e mentre l’assedio prosegue a Mariupol e Kharkiv, all’Onu ieri è andato in scena lo scontro a distanza tra il Presidente Zelensky e il collaboratore più fidato di Putin, il Ministro degli Esteri Lavrov. «I militari russi e i loro comandanti devono essere processati per crimini di guerra. Serve un tribunale sul modello Norimberga. I russi vogliono ridurci in schiavitù», ha attaccato il leader di Kiev incolpando di crimini contro l’umanità l’esercito russo durante la permanenza a Bucha. Di contro, il diplomatico russo ha replicato alle Nazioni Unite «Si pone la domanda: qual è il motivo di questa provocazione francamente falsa, la cui veridicità è semplicemente impossibile da giustificare? Tendiamo a pensare che il motivo risieda nel desiderio di trovare un motivo per interrompere i negoziati in corso».

ALLARME USA: “RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE, TRA CINA E RUSSIA…”

Allo scontro però tutto “interno” tra Russia e Ucraina, ne conseguono ormai da tempo tre risvolti tutti inquietanti per il prosieguo della geopolitica mondiale: una crisi economica senza precedenti (Covid permettendo, ndr) che vede oggi approvato il quinto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia; una crisi energetica senza confini, con lo scontro tutto incentrato sul futuro potenziale embargo al gas e petrolio russo oggi nuovamente “minacciato” dalla Commissione Europea («Non saranno le ultime sanzioni queste. Dobbiamo pensare al petrolio e dobbiamo pensare a un sistema bancario che limiti davvero gli introiti derivanti dai carburanti fossili per la Russia», ha detto stamane Von der Leyen all’Europarlamento). Ma è soprattutto una possibile e tremenda terza guerra mondiale all’orizzonte a spaventare tutte le principali cancellerie internazionali.

La Cina oggi ha fatto sapere con il portavoce del Ministero degli Esteri Zhao Lijian che le accuse fatte dall’Occidente sui crimini a Bucha «devono essere basate su fatti. Siamo estremamente preoccupati per le conseguenze sui civili. I resoconti e le immagini sulla loro morte nella città di Bucha sono molto inquietanti». Del resto il Pentagono americano, solo qualche ora prima, aveva lanciato l’allarme proprio sulla continua commistione tra Russia e Cina e sul possibile ampliamento della guerra in corso. «Ci troviamo a fronteggiare due potenze globali: la Cina e la Russia, ciascuna con significative capacità militari ed entrambe volte a cambiare le regole basate sull’attuale ordine mondiale», ha spiegato Mark Milley capo di stato maggiore Usa in una audizione al Congresso, «Stiamo entrando in un mondo che sta diventando più instabile e il potenziale per un significativo conflitto internazionale sta aumentando, non riducendosi. L’invasione russa è una minaccia alla sicurezza dell’Europa e forse del mondo».