LA TERZA GUERRA MONDIALE IN UCRAINA: NUOVO APPELLO ZELENSKY
72 giorni di guerra e ancora bassissime speranze per una tregua duratura: la terza guerra mondiale che rischia di essere esplosa nell’est Europa tra Russia e Ucraina prosegue nel “suo” racconto di ignominie, con le ultime 12 ore che hanno visto nuovi raid su Mariupol, Kherson, Mykolaiv, Kharkiv e gran parte del Donbass e Lugansk.
La situazione è tutt’altro che tranquilla in Ucraina, con l’evacuazione dell’acciaieria Azovstal a Mariupol che rappresenta ormai un enigma diplomatico, oltre che una tragedia umanitaria: Kiev sostiene che la tregua promessa da Putin per tre giorni non è rispettata dai russi, con assedio e raid ancora nella notte contro le sacche di resistenza ucraina all’interno dei cunicoli. Di contro, il Cremlino ancora ieri con il proprio Presidente ha ribadito come da fine aprile su Azovstal non v’è l’ordine di attaccare in quanto ci si è impegnati nell’evacuazione messa a punto da delegati Onu e Croce Rossa. «Oggi ci concentriamo sull’acciaieria Azovstal», ha spiegato la vice premier Ucraina Iryna Vereshchuk. Il segretario generale Onu Antonio Guterres ha ribadito che la situazione resta molto grave all’interno della città sul Mar d’Azov: «è un inferno», ha detto il delegato riprendendo le parole dell’ultimo appello di Volodymyr Zelensky, «Le forze russe continuano a bombardare l’acciaieria Azovstal anche se i civili devono ancora essere evacuati». Ancora il Presidente ucraino nel suo messaggio notturno aggiunge, «Le donne e tanti bambini sono ancora lì – ha concluso Zelensky -. Immaginate l’inferno: più di due mesi di continui bombardamenti e morte costante nelle vicinanze. Non è chiaro quanti civili rimangano intrappolati nell’impianto».
“007 USA PER UCCIDERE GENERALI RUSSIA IN GUERRA”: IRA BIDEN
Alla tragedia sul campo si aggiunge la quasi impossibilità della diplomazia mondiale di condurre in porto un accordo di massima per tornare a riunire le delegazioni di Russia e Ucraina: a più riprese, gli sforzi continuano con Israele, Turchia, Onu e Vaticano ma per il momento i risultati sono molto scarsi. Ad aggiungere “pepe” alla terza guerra mondiale “in potenza” nell’est Europa ci ha pensato nelle scorse ore lo scoop del New York Times secondo il quale i 12 generali russi uccisi in Ucraina dall’inizio della guerra sarebbero stati eliminati con l’aiuto dell’intellligence americana.
Da par sua, la Casa Bianca con il Pentagono e la Cia avrebbero fornito all’Ucraina dettagli sui movimenti di truppe russe, sulle loro coordinate e altri particolari sulle postazioni di comando dell’esercito di Putin; di contro, l’Ucraina ha combinato tale aiuto con la propria intelligence per condurre attacchi di artiglieria e altre missioni operative che hanno portato all’eliminazione tra gli altri di 12 ufficiali di alto grado russi. Joe Biden è su tutte le furie con il NYT per la notizia e si è affrettato a far smentire immediatamente: «non decidiamo con Kiev gli obiettivi da colpire», fanno sapere dalla Casa Bianca. Intanto il Pentagono Usa aggiunge con il proprio portavoce di essere preoccupati dalla Russia, ma non per questo «aumentiamo le truppe sul fianco orientale della Nato». Le accuse e contro accuse tra Mosca e Washington, insomma, continuano e non rendono affatto più semplice il raggiungimento di una tregua al momento ancora molto lontana.