LA TERZA GUERRA MONDIALE IN POTENZA: “RAID A KHARKIV E CHERNIHIV”

La procura di Kharkiv ha denunciato nel pomeriggio di giovedì un nuovo raid russo nella seconda città più grande dell’Ucraina: ci sarebbero almeno 21 morti e decine di ferite nell’attacco lanciato contro la comunità nell’est del Paese.

Da Kharkiv a Chernihiv, la polizia ha spiegato che nell’ultimo attacco delle scorse ore avrebbe perso la vita anche un cittadino americano: «La polizia sta documentando le conseguenze dei bombardamenti nemici dei civili nel centro di Chernihiv», scrivono le autorità locali di Chernihiv, «Oggi, gli occupanti hanno effettuato ancora una volta un pesante attacco di artiglieria contro i civili disarmati residenti della città. Ci sono morti e feriti. Tra i morti c’è un cittadino statunitense». Mentre intanto dalla Turchia si dice certo il Ministro degli Esteri Cavusoglu sulla possibilità di un vertice imminente tra Putin e Zelensky ad Antalya, è Kiev a determinare la richiesta sui possibili “garanti di pace” per la fine della potenziale terza guerra mondiale. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha infatti chiesto che la Turchia, assieme alla Germania possano aggiungersi al P5 (cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza) per un possibile accordo con il Cremlino. A non rassicurare un futuro prossimo di pace sostanziale, le continue accelerazioni anche dei Paesi Ue verso il riarmo su larga scala: il presidente francese Emmanuel Macron, presentando ai Docks di Aubervilliers il suo programma elettorale, ha detto con chiarezza, «La Francia deve potenziare il suo esercito per essere pronta a rispondere ad una guerra di alta intensità che può tornare sul nostro continente».



BIELORUSSIA MINACCIA L’UCRAINA: “ESCALATION KIEV CONTRO DI NOI”

Nella guerra fra Ucraina e Russia potrebbe intervenire anche la Bielorussia, ovviamente alleata di Putin. A farlo sapere è stato il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, che citato dall’agenzia russa Tass ha spiegato: “Se l’Ucraina dovesse continuare la sua escalation contro la Bielorussia, Minsk non la lascerà senza risposta”, aggiungendo che, come si legge su Tgcom24.it, se il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continuerà a rifiutarsi di firmare un accordo con Putin sarà costretto a firmare un atto di capitolazione. Intanto proprio Zelensky parlerà la prossima settimana a Montecitorio, precisamente il 22 marzo, una videoconferenza stampa con la Camera e il Senato, così come fatto oggi al Parlamento tedesco.



L’appuntamento è fissato alle ore 11:00 di martedì prossimo, stando a quanto si apprende dalla riunione dei capigruppo della Camera. Da segnalare infine un altro appuntamento importante in agenda, quello di domani fra Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, e Xi Jinping, numero uno della Cina: i due colloquieranno via telefono per parlare della guerra in Ucraina come fatto sapere dalla Casa Bianca. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TERZA GUERRA MONDIALE, ULTIME NOTIZIE UCRAINA, BOMBE KIEV E MARIUPOL. BIDEN VS PUTIN

Se da un lato qualche passo avanti nei negoziati si è iniziato a vedere tra Russia e Ucraina nelle ultime 48 ore, la situazione della guerra sul campo resta drammatica fosse anche solo per un morto in più: qui però le vittime crescono, specie dopo le ultime bombe lanciate contro obiettivi più o meno “militari” a Kiev, Mariupol, Chernihiv e Volnovakha, quest’ultima definita dal Ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov come ormai «non esiste più, non è rimasto più nemmeno un edificio».



La tragedia umana si fa strada per l’Ucraina in un conflitto sempre più “simile” agli echi di terza guerra mondiale che purtroppo risuonano oltre i confini di Kiev. Secondo il vice sindaco della città sotto assedio nella regione di Donetsk sul Mar d’Azov, Sergey Orlov, «a Mariupol non è rimasto un palazzo intero. Per bere la gente è costretta a sciogliere la neve, a prendere l’acqua dalle pozzanghere o a scaricarla dai termosifoni». L’accusa delle autorità ucraine è nettissima e arriva diretta contro il Cremlino: «L’esercito russo – ha concluso il vice sindaco a “Forbes Ucraina” – si rende conto che non potrà esserci vittoria nello scontro diretto con l’esercito ucraino e quindi sta cercando, attaccando civili e infrastrutture, di costringerci ad arrenderci. Non sono in guerra con l’esercito ucraino, ma con la popolazione». Missili vengono lanciati anche contro edifici di Kiev e di altre città prese d’assedio in quella che è sempre più una guerra a “intermittenza”, con corridoi umanitari che proseguono e purtroppo anche attacchi paralleli (se non, alle volte, anche diretti contro la fuga dei civili, sempre secondo le fonti ucraine).

TERZA GUERRA MONDIALE DIPLOMATICA: BIDEN CONTRO PUTIN

Il deputato ucraino Serhiy Taruta spiega che il rifugio antiaereo del teatro di Mariupol , pesantemente attaccato da ieri sera, ha resistito all’attacco e le persone sono sopravvissute: «Dopo una terribile notte di incertezza la mattina del ventiduesimo giorno di guerra, finalmente buone notizie da Mariupol. Il rifugio antiaereo ha resistito. La gente sta uscendo viva dalle macerie!», scrive su Facebook il parlamentare. Il referente di Human Rights Watch, Belkis Wille, alle agenzie internazionali aveva spiegato ancora ieri come «non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell’area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili. Ci sono serie preoccupazioni – ha poi aggiunto – su quale fosse l’obiettivo in una città sotto assedio da giorni e in cui telecomunicazioni, elettricità, acqua e riscaldamento sono stati quasi completamente interrotti». Nel frattempo prosegue l’opera della diplomazia, decisamente più lenta e irta d’ostacoli rispetto all’evolversi della “terza guerra mondiale” tra Kiev e Mosca: oggi Zelensky ha parlato al Bundestag tedesco spiegando come i negoziati «sono molto difficili», ma che serve che l’Europa «butti giù il muro irto dai russi». Alla NBC, il President ucraino ha poi sottolineato come «qualsiasi guerra potrebbe essere finita al tavolo dei negoziati». È invece incendiario l’asse Mosca-Washington dopo le dure parole usate ieri dal Presidente Joe Biden nei confronti di Vladimir Putin: «è un criminale di guerra», ha attaccato il n.1 Usa, ricevendo la netta replica da Mosca, «Parole imperdonabili». Oggi è prevista nel pomeriggio la riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu: ancora una volta, l’ordine del giorno è unico e riguarda la guerra in Ucraina.