BOMBE SU ODESSA, COPRIFUOCO A KIEV: IL RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE

Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha annunciato un nuovo coprifuoco di 35 ore sulla capitale dell’Ucraina: il divieto di uscire la notte, col rischio di essere sparati a vista dall’esercito ucraino oltre che rimanere vittima dei raid russi, durerà fino alle ore 7 di mercoledì.



La situazione è tutt’altro che calma a Kiev come del resto sul Mar Morto e sul Mar d’Azov: stamane infatti navi da guerra russe hanno bombardato alcune zone residenziali di Odessa, «Diverse case sono state distrutte a causa del fuoco di artiglieria sparato dalle navi russe», fa sapere il portavoce dell’amministrazione militare dell’oblast di Odessa, Serhiy Bratchuk, «hanno sparato in modo indiscriminato». L’artiglieria ucraina ha poi risposto al fuoco allontanando le due unità navali russe intervenute al largo della città portuale sul Mar Morto. Non va certo meglio a Mariupol dove nelle ultime ore sono state evacuate altre 4mila persone in fuga dalla città presa d’assedio: «Sono state evacuate 3.985 persone da Mariupol a Zaporizhzhya, con autobus e mezzi di trasporto personali», ha spiegato alle agenzie ucraine la vicepremier Vereshchuk, «Hanno funzionato 4 dei 7 corridoi umanitari previsti». A Mariupol le bombe russe «cadono ogni dieci minuti e oltre ai carri armati e all’artiglieria, la città è bombardata da navi da sbarco russe», spiega il vice comandante del reggimento Azov, come riportato da Ukrinform. A colpire in queste ore di “terza guerra mondiale” dall’est Europa è una testimonianza di una cittadina di Mariupol, tale Nadezda Sukhorukova: «Sono sicura che morirò presto. E’ questione di giorni. In questa città tutti aspettano costantemente la morte. Vorrei solo che non fosse così spaventosa». Questa è la testimonianza su Facebook della civile terrorizzata, rilanciata su Twitter dalla giornalista ucraina del Kiev Indipendent Anastasiia Lapatina.



GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE: BOMBE SU KIEV E MARIUPOL

Non è affatto semplice la situazione della guerra in Ucraina dopo 26 giorni dall’inizio del conflitto: un mese di bombe, avanzamenti ma anche di “frenate” dell’esercito russo che ancora non sembra aver schierato tutta la sua “potenza di fuoco” contro Kiev. Una terza guerra mondiale all’orizzonte – «se fallisce il nostro negoziato con Putin, sarà terza guerra mondiale» ha sentenziato ieri il Presidente Zelensky – e soprattutto un numero di civili e soldati già caduti impressionante (sono già migliaia).



Nella notte appena passata le sirene antiaeree sono risuonate a Kharkiv, Mariupol e Kiev: se però nella città assediata sul Mar d’Azov la situazione resta stazionaria con la fuga dei civili nei corridoi umanitari “improvvisati” ieri (e con il Governo ucraino che ha nettamente rifiutato la richiesta di Mosca di consegnare Mariupol, «la resa non è un’opzione» ha detto ieri la vicepremier Iryna Vereshchuk), sulla Capitale nelle ultime ore sono piovute altre bombe. Colpito in particolare un centro commerciale “Retroville” nella zona centrale di Kiev: è di almeno 6 morti il bilancio parziale del raid russo compiuto nelle prime ore di lunedì. Enorme cratere nelle zone dei parcheggi e a seguito dell’attacco anche un incendio è esploso nel distretto di Podilskyi. Secondo l’intelligence Uk, citata dai media internazionali, Kiev resta ancora l’obiettivo principale dell’esercito di Putin anche se «le truppe russe sono bloccate a nord della Capitale dalla resistenza ucraina». Da segnalare nelle ultime ore la perdita di ammoniaca dall’impianto chimico “Sumykhimprom” di Sumy, ad est dell’Ucraina, dopo probabilmente un ennesimo attacco di mortaio: secondo però il Governatore regionale Dmytro Zhyvytsky i rischi sono al minimo e la perdita è stata arginata dopo qualche ora.

RUSSIA VS UCRAINA, RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE: LA SITUAZIONE

In vista del viaggio in Europa previsto per la settimana, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sentirà in giornata oggi gli omologhi di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, segnatamente Macron, Scholz, Draghi e Johnson. Le trattative si intensificano ma i negoziati di pace ancora non decollano nonostante le proposte concrete di Turchia, Svizzera e Israele di ospitare i tavoli Russia-Ucraina e procedere attivamente per un cessate il fuoco duraturo. Il rischio di terza guerra mondiale è troppo alto per non far scattare in massa la diplomazia internazionale, anche se finora ogni tentativo è stato più o meno fallimentare. Nelle prossime ore gli “sherpa” di Kiev e Mosca hanno concordato 8 corridoi umanitari aperti per la fuga dei civili dalle città con più combattimenti: tra queste non c’è però Mariupol sulla quale ieri Zelensky e Vereshchuk hanno spiegato come siano in corso «crimini di guerra» e «genocidio contro la popolazione». Al momento, in attesa di capire se vi saranno evoluzioni positive dalla ripresa dei negoziati i videoconferenza oggi tra Ucraina e Russia e sopratutto quali saranno le prossime mosse dell’Occidente dopo i vertici Nato e Ue, la situazione sul campo vede l’esercito russo sempre in assedio di Mariupol e Odessa (dove vi sono stati bombardamenti dal mare nelle ultime ore). Ad est dell’Ucraina il controllo è raggiunto a Sumy e nel Donbass, mentre restano cinte d’assedio Kharkiv e Kiev, con lanci di bombe anche nell’ovest a Leopoli, Lutsk e Ivano-Frankivsk.