RUSSIA: “MEZZI NATO VERSO L’UCRAINA SI POSSONO BOMBARDARE”

La guerra totale è sempre più all’orizzonte, tanto che parlare di “terza guerra mondiale” – come ha fatto nuovamente stamane Papa Francesco – non suona più come un “presagio” ma più come una previsione (catastrofica, ovviamente).



Lo scontro su sanzioni e fornitura di armi della Nato rischiano di portare il già fragile legame Russia-Occidente alla rottura definitiva: «La Russia considererà i veicoli statunitensi e Nato che trasportano armi sul territorio ucraino come bersagli militari legittimi», ha fatto sapere il viceministro degli esteri russo, Sergei Ryabkov, all’agenzia Tass. «Avvertiamo che i trasporti di armi USA-Nato attraverso il territorio ucraino saranno da noi considerati obiettivi militari legali», ha ribadito ancora il vice di Lavrov, «stiamo facendo capire agli americani e agli altri occidentali che i tentativi di rallentare la nostra operazione speciale, per infliggere il massimo danno ai contingenti russi e alle formazioni delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk saranno duramente repressi». Gli schieramenti sono poi tutt’altro che “uniti” al loro interno, basti pensare la distanza presa da Macron alla definizione di “genocidio” data ieri sera da Biden, o ancora l’irritazione molto forte manifestata dal cancelliere tedesco Scholz nel sapere che il Presidente Zelensky si è rifiutato di ricevere il Presidente della Germania Steinmeier. «La Germania continuerà a consegnare armi all’Ucraina ma in modo ragionevole e nell’ottica di impedire che Berlino venga trascinata nel conflitto», ha commentato Scholz lanciando un messaggio chiaro a Kiev. Dal Cremlino invece arriva la replica diretta alle parole di Biden: «Siamo categoricamente in disaccordo e consideriamo inaccettabile ogni tentativo di distorcere la situazione in questo modo. Tanto più che vengono dal presidente degli Stati Uniti, Paese le cui azioni nella storia recente sono ben note», ha sottolineato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, aggiungendo «le azioni di Nato e Ue sono criminali». In tutto questo, prosegue la battaglia corpo a corpo a Mariupol da dove si pensa ormai sempre più con convinzione che possano passare le sorti della guerra. Il sindaco Boichenko, a “Rai News24”, sottolinea «se resiste Mariupol allora resiste tutta l’Ucraina»



GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE: BOMBE SU MARIUPOL E KHARKIV,

Mentre sui cieli di Kharkiv e Mariupol nelle ultime ore si continuano a segnalare raid e bombe, la guerra in corso in Ucraina vede allontanarsi sempre più la pace. con un “respiro” internazionale del conflitto che lo fa somigliare sempre più ad una terza guerra mondiale.

Ieri il Presidente della Russia Vladimir Putin ha di fatto chiuso la porta ad ogni tentativo di negoziato, dando la colpa all’Ucraina per aver disatteso gli accordi raggiunti in Turchia; oggi il Presidente Usa Joe Biden chiama per la prima volta “genocidio” quanto sta avvenendo in Est Europa. La distanza tra Occidente e Mosca è sempre più ampia, pronti ormai tutti alla “battaglia finale” nel Donbass come più volte richiamata dagli eserciti contrapposti da 49 giorni consecutivi di combattimenti. Sono 1.026 i militari ucraini della brigata marina che si sono arresi a Mariupol vicino all’acciaieria Ilyich, tra questi ci sono 162 ufficiali e 47 soldatesse: lo afferma il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. In attesa di una conferma di Kiev, lo scontro sul campo è ai livelli massimi, con il sindaco di Mariupol che denuncia l’impossibilità di nuovi corridoi umanitari per oggi ma con 100mila persone ancora in attesa di evacuazione per evitare l’ulteriore catastrofe.



BIDEN “È GENOCIDIO”. PAPA FRANCESCO: “È LA TERZA GUERRA MONDIALE, FOLLIA PURA”

Se poi alle bombe e alle strategie militari – cui si aggiunge l’accusa degli Usa contro il Cremlino dell’utilizzo di armi chimiche (pronta la replica di Mosca, «basta fare disinformazione») – si aggiunge la “terza guerra mondiale” della diplomazia, le speranze per una tregua si fanno sempre più rade.

Giunto nell’Iowa per un comizio, il Presidente Biden ha utilizzato per la prima volta la parola “genocidio” riferito alla guerra scatenata dalla Russia di Putin: dopo averlo chiamato “criminale”, “dittatore” e “macellaio”, ecco nuovamente un durissimo attacco della Casa Bianca contro il Cremlino, di certo aumentano ancora di più la distanza “negoziale” tra Occidente e Mosca. «Il vostro bilancio familiare, la vostra possibilità di fare il pieno non dovrebbe dipendere dal fatto che un dittatore dichiara guerra e commette genocidio dall’altra parte del mondo», ha detto Biden durante un discorso sull’aumento dei prezzi della benzina. Il Presidente americano ha poi spiegato che «Per aiutare ad affrontare gli aumenti di prezzi provocati da Putin, io ho autorizzato il rilascio di un milione di barili al giorno delle nostre riserve strategiche». Immediato il commento positivo da Kiev con il Presidente Zelensky, «quelle di Biden sono parole vere di un vero leader». Con questa mossa Biden di fatto sconfessa quando il suo stesso consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, aveva spiegato alla CNN nei giorni scorsi: «vediamo atrocità, crimini di guerra, ma ancora non vediamo un livello sistematico di deprivazione della vita del popolo ucraino che arriva al livello di genocidio». Imbarazzo nel Governo americano, imbarazzo anche in Europa dove il Presidente Macron non gradisce ancora una volta i toni utilizzati da Biden: «starei attento con le parole», mettendo in dubbio l’utilità di una «escalation di termini» in questo modo. Chi però è ancora più netto nel definire la situazione attuale tra Russia e Ucraina è Papa Francesco: nel suo libro appena uscito “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace” – anticipato con una lettera al “Corriere della Sera” – il Santo Padre sottolinea come da quando salì al Soglio pontificio «ho sempre detto che stiamo già vivendo una terza guerra mondiale: la guerra è un cancro», denuncia Francesco, «un’avventura senza ritorno, follia pura. Ogni conflitto rappresenta non soltanto una sconfitta della politica ma anche una resa vergognosa di fronte alle forze del male».