LA TERZA GUERRA MONDIALE SUL GAS: LO SCONTRO PUTIN-UE

Mentre la guerra sul campo prosegue con nuovi raid (bombardato convoglio bus a Chernihiv) e le sempre difficili trattative sui negoziati, un nuovo fortissimo scontro tra Occidente e Russia si abbatte nella giornata in cui sembrava che la deadline sul gas avviata dal Cremlino fosse destinata ad essere prorogata. Putin firmando il nuovo decreto sulle forniture di gas rischia di causare la “scintilla” per una pericolosa terza guerra mondiale (per ora “solo” energetica).



Riavvolgendo il nastro, nel pomeriggio di oggi – intervenendo ad un evento sull’aviazione in videocollegamento – il Presidente Putin ha annunciato la svolta di Mosca: «il gas russo si vende in rubli dal 1 aprile, altrimenti i contratti verranno fermati con i Paesi ostili». In sostanza, l’ultimatum di Putin mette l’Europa in 24 ore davanti alla possibilità concreta di vedersi chiudere i rubinetti: «Se questi pagamenti non avverranno, lo considereremo un default da parte dei compratori, con tutte le conseguenze del caso. Nessuno vende niente gratis e non faremo la carità, i contratti esistenti saranno bloccati», ha dichiarato Putin. Replica diretta è giunta dalla Germania con il cancelliere Scholz – che solo 24 ore prima aveva ricevuto garanzie dalla Putin stesso sulla possibilità di pagare in Euro – «Il gas importato dalla Russia viene pagato secondo i contratti in vigore in euro e dollari. È così e rimarrà così. Ho chiarito al Presidente Putin che i pagamenti non avverranno in rubli». In serata è prevista la telefonata Draghi-Scholz dopo che solo questa mattina lo stesso Premier italiano aveva spiegato in conferenza stampa come fosse altamente improbabile riuscire a convertire la valuta dei pagamenti per l’energia: Palazzo Chigi poi fa sapere in una nota che l’Unione Europea lavora in queste ore all’interpretazione del Decreto di Putin. In serata è infatti arrivato un timido ma forse importante segnale di “distensione” tra Europa e Russia: nel decreto del Cremlino sull’export del gas russo vi sarebbe scritto che Gazprombank aprirà conti “speciali” in valuta russa per gli acquirenti dei Paesi ostili. Tradotto, così l’Europa potrà pagare in euro mentre la Russia riceverà i soldi in valuta locale, il rublo. Ad aggiungere invece più “sale” allo scontro ormai mondiale tra Russia e l’Occidente, da Mosca è giunto l’ordine via decreto di ingresso ai leader europei in risposta alle sanzioni contro la Russia: lo ha confermato il Ministero degli Esteri russo, riportato dalla Tass



UCRAINA: “RUSSIA NIENTE TREGUA PER MARIUPOL”

Mentre da Roma il Premier Mario Draghi spiegava in conferenza con la Stampa Estera la cautela massima da tenere sullo sviluppo dei negoziati di pacePutin per il momento ha detto che non è maturo un cessate il fuoco»), il campo di battaglia conferma tale cautele e anzi la rende ancora più “scettica”.

Con la terza guerra mondiale sempre più timore fondato all’orizzonte, Mosca non avrebbe cessato le operazioni militari contro Mariupol nonostante il cessate il fuoco per i corridoi umanitari aperto stamane: «Non c’è un cessate il fuoco a Mariupol, la città è ancora sotto attacco. Il cessate il fuoco riguarda i corridoi umanitari, il segmento che va da Berdyansk a Zaporizhzhia», ha spiegato la vicepremier ucraina con delega alla Reintegrazione dei Territori Occupati, Iryna Vereshchuk da Leopoli. La stessa n.2 di Zelensky ha poi aggiunto che al momento «non abbiamo un mediatore, non ci sono organi terzi che possono verificare l’eventuale violazione del cessate il fuoco». Durante la conferenza stampa sul rapporto annuale della Nato, il segretario generale Jens Stoltenberg ha ribadito che «Secondo l’intelligence, Mosca non si sta ritirando ma anzi vuole rafforzare la sua operazione militare in Donbass e mantenere la sua pressione su Kiev. Ci possiamo dunque aspettare altre azioni militari e ancora più sofferenza». Sempre da Leopoli, parlando con i media internazionali, la vicepremier Vereshchuk ha informato sulla situazione dell’area di Chernobyl: «situazione catastrofica, i russi non hanno il controllo della situazione. Si rischiano effetti ad ampio raggio. L’area della centrale deve essere de-militarizzata. Ho scritto di mio pugno una lettera al segretario generale dell’Onu Guterres per chiederlo».



GUERRA UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE: CORRIDOIO UMANITARIO A MARIUPOL E…

Dopo il parziale ritiro delle truppe russe da Kiev e Chernobyl avvenuto ieri sera, da stamane è attivo a Mariupol il cessate il fuoco temporaneo per permettere i corridoi umanitari: la terza guerra mondiale “in potenza” sui cieli d’Ucraina continua per il 36esimo giorno di conflitti, in alternanza tra raid drammatici e negoziati sempre complicatissimi tra le opposte fazioni.

Stamane la notizia attesa da giorni e richiesta con forza negli ultimi giorni da Draghi, Scholz e Macron: il Ministero della Difesa della Russia ha annunciato il cessate il fuoco locale nella città presa d’assedio da oltre un mese sul Mar d’Azov: alle ore 9 in Italia dovrebbero essere cominciate le operazioni di evacuazione dei civili di Mariupol verso Zaporizhzhia attraverso il porto di Berdiansk (controllato dalle forze russe). La vicepremier ucraina Iryna Vereshcuk ha fatto sapere su Telegram, in merito al corridoio umanitario appena aperto, «Abbiamo ricevuto un messaggio dal Comitato Internazionale della Croce Rossa sulla conferma da parte della Russia di essere pronta ad aprire un corridoio umanitario da Mariupol con transito per Berdyansk». Sono in tutto 45 i bus inviati da Kiev verso Mariupol per consentire l’evacuazione verso l’ovest dell’Ucraina. Le ultime notizie dal fronte di battaglia riportano purtroppo nuove vittime negli attacchi di Mykolaiv (attacco missilistico nella notte, almeno 16 morti) e altri municipi distrutti nella regione di Kharkiv. Il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della difesa nazionale della Russia, denuncia Kiev: «Civili sono intrappolati a Kharkiv e non possono andarsene per vie sicure perché gli ucraini continuano a sparare con mitragliatrici pesanti contro gli edifici residenziali della città».

TERZA GUERRA MONDIALE, ZELENSKY TEME PER IL DONBASS

Un funzionario ucraino ha invece fatto sapere che domani riprenderanno i negoziati di pace tra le delegazioni di Russia e Ucraina – ancora non è chiaro se sempre ad Istanbul o in altre località – mentre dalla Turchia giunge ferma convinzione che nel giro di massimo due settimane torneranno a vedersi in presenza i rispettivi Ministri degli Esteri, Lavrov e Kuleba.

I colloqui avuti in 2 giorni dal Presidente Putin con i Premier di Italia, Germania e Francia hanno cercato d riallacciare i rapporti ormai sempre più freddi tra Occidente e Mosca, specie dopo le “bordate” del Presidente Biden che non sono piaciute a larga parte dei leader Ue e G7. La gravità della guerra scatenata dalla Russia resta tale e purtroppo non accenna a diminuire, se non nelle “intenzioni” manifestate dal Cremlino: per questo il Presidente ucraino Zelensky non si fida troppo delle evoluzioni positive registrare nei negoziati di Turchia (neutralità e niente Nato per l’Ucraina, ritiro truppe da Kiev e via libera a ingresso Ucraina in Ue per la Russia). «Qualsiasi ritiro delle truppe russe dalle regioni intorno alla capitale e Chernihiv è dovuto alla resistenza degli ucraini. Ma vediamo allo stesso tempo che c’e’ un’accumulazione di truppe per nuovi attacchi in Donbass, e noi ci prepariamo per questo», ha spiegato Zelensky nel suo discorso notturno dalle strade di Kiev. L’allarme si “ingrossa” dal Donbass dopo le notizie in arrivo dalla regione del Donetsk, dove nella notte sarebbero stati sparati proiettili al fosforo nella parte centrale del territorio: «i russi hanno sparato contro Maryinka, Krasnohorivka e Novomykhailivtsi nella regione di Donetsk con proiettili al fosforo», ha denunciato il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk Pavlo Kyrylenko. Bilancio finora parziale: 11 feriti, 4 di loro sarebbero bambini.