UCRAINA ACCUSA LA RUSSIA: “MISSILI CONTRO ACCORDO SUL GRANO”
Venerdì la firma dell’accordo storico tra Ucraina e Russia sul grano, 24 ore dopo lo spiraglio di “negoziato” riaperto contro il rischio di una terza guerra mondiale spazzato via dall’accusa di Kiev contro Mosca di aver lanciato missili sul porto di Odessa. Nella sede principale degli snodi commerciali, dove da mesi sono semi-ferme le navi cariche di grano per il commercio mondiale, l’attacco via raid sarebbe giunto nel porto vicinissimo alle navi in partenza carichi di ameno 25 tonnellate di grano ucraino: la denuncia di Kiev è stata immediata, in quanto il patto siglato il 22 luglio alla presenza di Erdogan (Turchia) e Guterres (ONU) impegna Mosca a non colpire i porti durante l’export del grano.
«Mosca non vuole applicare l’accordo firmato in Turchia», sottolinea il Presidente Volodymyr Zelensky nel suo messaggio su Telegram alla nazione, «Cinque mesi. Dopo otto anni. La guerra non ha spezzato e non spezzerà l’Ucraina. Non ha fermato la vita nel nostro Paese e non lo farà. E di sicuro non ci renderà ostaggi dell’orrore che gli invasori hanno portato nel nostro Paese. Resisteremo. Proteggeremo ciò che è nostro. Vinceremo». «Il nemico ha attaccato il porto di Odessa con missili da crociera di tipo Kalibr. Due missili sono stati abbattuti dalla difesa antiaerea», ha denunciato ieri un portavoce dell’amministrazione della regione di Odessa, Sergey Brachuk. Il Cremlino ha fin da subito negato ogni coinvolgimento, salvo poi dichiarare stamane che dei missili sono sì partiti dalla Russia contro Odessa ma per distruggere dei siti militari.
TERZA GUERRA MONDIALE, USA CONDANNANO ATTACCO A ODESSA
«La Russia afferma di aver distrutto infrastrutture militari ucraine nell’attacco al porto di Odessa», spiega la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, su Telegram riferendosi al raid di ieri mattina sulla città portuale ucraina. «Missili Kalibr hanno distrutto delle infrastrutture militari nel porto di Odessa, con un attacco ad alta precisione», ribadisce la portavoce di Lavrov rispondendo a tono alle dichiarazioni del Presidente ucraino Zelensky, Ad aggiungere tensione al clima da terza guerra mondiale nuovamente “rintuzzato” dalle esplosioni 24 ore dopo l’accordo siglato, il commento degli Stati Uniti che condannano fermamente l’aggressione con raid contro il porto di Odessa.
«Abbiamo forti dubbi sulla credibilità di Mosca», attacca il segretario di Stato americano Antony Blinken. Fronte Turchia, il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar ha commentato in una nota «Nel nostro contatto con la Russia, i russi ci hanno detto che non hanno assolutamente nulla a che fare con questo attacco e che stanno esaminando la questione molto da vicino e in dettaglio. Il fatto che un incidente del genere sia avvenuto subito dopo l’accordo che abbiamo fatto ieri ci ha davvero preoccupato». Decisamente più duro l’intervento del portavoce del Ministro degli Esteri Kuleba, Oleg Nikolenko: «Il missile russo è lo sputo di Vladimir Putin in faccia al segretario generale dell’Onu António Guterres e al presidente della Turchia Recep Erdogan, che hanno compiuto enormi sforzi per raggiungere un accordo, e ai quali l’Ucraina è grata. Questo dimostra solo una cosa: non importa cosa dica o prometta la Russia, farà in modo di non rispettarlo».