LA MINACCIA DI PUTIN ALL’OCCIDENTE: È TERZA GUERRA MONDIALE?
Le minacce e contro minacce negli anni tra Russia e Occidente sono state tante e molto dure: quanto però annunciato ieri dal Cremlino dal Presidente russo Vladimir Putin ha fatto risuonare, per molti, quell’allarme inquietante che risponde al nome di “terza guerra mondiale”. Mentre infatti le forze di Mosca avanzano tra bombardamenti e conquiste territoriali nella seconda parte del Donbass.- il Lugansk per la precisione – ecco che all’Occidente viene lanciato una sorta di ultimatum fragoroso.
«La guerra in Ucraina è appena cominciata, perché non abbiamo ancora iniziato a fare le cose sul serio», ha detto il leader autocrate nel messaggio inviato alla Duma ieri pomeriggio, «Occidente? Se vogliono sconfiggerci sul campo, ci provino». Putin dopo la conquista del Lugansk ha confermato l’assalto al Donetsk, incoraggiando truppe e vertici militari con l’offensiva in corso: nelle scorse ore, i missili russi hanno colpito l’Isola dei Serpenti, non appena Kiev ne aveva rivendicato la riconquista. «Una nave cisterna con bandiera moldava, che era già alla deriva con 500 tonnellate di gasolio, è stata colpita nuovamente e adesso è una bomba a orologeria ambientale», denuncia il comando operativo ucraino. Nel frattempo, a Odessa proseguono i radi contro gli hangar del grano, il che ha fatto scattare nuovamente l’allarme mondiale per le riserve alimentari sempre più a rischio: in questo senso, un briciolo di speranza per un rinnovato negoziato è giunto ieri dal Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il quale ha annunciato che la Russia è pronta a colloqui con i ministri degli Esteri di Turchia e Ucraina per la questione del grano. «Siamo pronti per i negoziati con i nostri colleghi ucraini e turchi. Abbiamo tutte le soluzioni: se parliamo di grano ucraino, l’Ucraina deve sbloccare i suoi porti, sgomberarli o garantire un passaggio sicuro attraverso i campi minati, e, al di fuori delle acque territoriali ucraine, Russia e Turchia sono pronte a garantire la sicurezza delle navi in questione e condurle negli stretti, poi nel Mediterraneo andranno da sole», ha detto Lavrov, aggiungendo «Tutto ciò che serve è che l’Occidente smetta di bloccare artificialmente le nostre consegne ai Paesi che hanno acquistato il nostro grano».
ZELENSKY: “RUSSI HANNO DISTRUTTO SEDE UNIVERSITÀ KHARKIV”
Nelle scorse ore il Presidente dell’Ucraina ha annunciato alla nazione la distruzione dell’università di Kharkiv – sede della Facoltà di Pedagoia – da parte di raid russi: i rischi di una terza guerra mondiale, ribadisce Volodymyr Zelensky, sono ancora tutti davanti e occorre resistere sul fronte Donetsk per non permettere a Mosca di conquistare anche la seconda parte del Donbass (dopo aver di fatto strappato il Lugansk alle legittime autorità ucraine). «A Kharkiv, l’Università Pedagogica è stata distrutta da un missile russo, l’edificio principale, le aule, il museo universitario, la biblioteca scientifica. Quando si parla di definizione di barbarie, questo attacco è il più adatto. Solo un nemico della civiltà e dell’umanità può fare cose del genere», denuncia Zelensky nel suo messaggio serale, alla vigilia del 134 giorno di guerra tra Ucraina e Russia.
È poi ancora il Presidente a lanciare un messaggio tanto al suo Paese quanto all’Occidente per concentrare tutti gli sforzi e gli aiuti internazionali contro il Cremlino: «L’opinione pubblica è venuta a conoscenza del fatto che nel sud del nostro Paese, nelle aree occupate, è stato chiuso l’accesso ai social network, ai messenger e a YouTube – ha concluso Zelensky – le forze russe hanno bloccato ogni possibilità per la gente di conoscere la verità su ciò che sta accadendo e sul nostro potenziale, che stiamo gradualmente aumentando. Le forze ucraine stanno attualmente avanzando in diverse direzioni tattiche, in particolare nel sud, nella regione di Kherson, nella regione di Zaporizhzhia. Non rinunceremo alla nostra terra, l’intero territorio sovrano dell’Ucraina sarà ucraino. La gente dovrebbe saperlo».
RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE: “PRIMO STOP RUSSIA DA INIZIO INVASIONE”
Il conflitto intanto prosegue e quella minaccia di terza guerra mondiale lanciata ogni giorno dall’Ucraina con vista Cremlino, al momento, non trova passi avanti concreti sul fronte diplomatico: anzi, i bombardamenti proseguono sul Donetsk e sulla parte sud-est dell’Ucraina ancora sotto il controllo delle forze di Kiev. «Ieri ci sono stati altri pesanti bombardamenti lungo la linea del fronte di Donetsk, ma la Russia ha fatto pochi progressi», ha spiegato l’intelligence Uk nel suo bollettino quotidiano sulla guerra in Ucraina, «Le unità russe coinvolte nelle conquiste della scorsa settimana – concludono da Londra – si stanno probabilmente riorganizzando».
Secondo il rapporto quotidiano di un altro autorevole organo internazionale, l’Institute for the Study of War, nella giornata di ieri per la prima volta dall’inizio dell’invasione (datata 24 febbraio 2022, ndr) la Russia non ha rivendicato nessuna conquista territoriale. «Il ministero della Difesa russo ha rivendicato guadagni territoriali ogni giorno dall’inizio della guerra, ma non ha rivendicato alcun nuovo territorio o movimento di forze di terra da quando ha completato l’accerchiamento di Lysychansk il 3 luglio», scrive il think tank americano, aggiungendo però «tuttavia, il 6 luglio le forze russe hanno comunque effettuato attacchi di terra limitati e senza successo su tutte le direttrici. Questi tentativi sono compatibili con una pausa operativa, che non implica una completa cessazione delle ostilità. Ciò significa, in questo caso, che le forze russe probabilmente si limiteranno ad azioni offensive su scala relativamente ridotta, mentre cercheranno di creare le condizioni per offensive più ampie».