I soldati russi nel pomeriggio sono arrivati nel centro di Mariupol. Lo ha confermato il sindaco Vadym Boichenko alla Bbc dopo che i russi avevano lanciato le ultime notizie sul conflitto che rischia di trasformarsi in una terza guerra mondiale. “La battaglia con i tank e le mitragliatrici continua“, ha dichiarato. Dunque, la guerra ha lasciato il suo segno in tutta la città portuale ucraina. Boichenko ha aggiunto che la popolazione si è rifugiata nei bunker per sfuggire alla battaglia. Nel frattempo, il ministero della Difesa russo, citato da Interfax, si è detto disponibile a garantire l’incolumità delle forze ucraine se lasciano Mariupol. “Garantiremo l’incolumità a chi depone le armi forniremo corridoi umanitari per il loro trasferimento nelle aree controllate da Kiev“. Una proposta però che è stata rifiutata dall’Ucraina, che non intende ritirare le proprie truppe.



Lo stesso ministero russo ha, infatti, comunicato poi che le autorità ucraine hanno rifiutato l’offerta di uscita sicura da Mariupol. Nel frattempo la Casa Bianca non nasconde le sue preoccupazioni riguardo il ruolo della Cina in questa guerra tra Russia e Ucraina. Gli Stati Uniti temono che Pechino possa fornire assistenza militare alla Russia, per questo la portavoce Jen Psaki ha chiarito che monitoreranno la situazione e che il presidente americano Joe Biden durante i colloqui con i suoi alleati, che terrà durante il suo viaggio in Europa la prossima settimana, discuterà con loro della mossa di Pechino per allinearsi a Mosca. (agg. di Silvana Palazzo)



“CINA-USA HANNO RESPONSABILITÀ PACE”

Mentre per Kiev si avvia ad un’altra notte di coprifuoco, emergono le dichiarazioni tra il presidente cinese Xi Jinping al presidente americano Joe Biden durante la loro conversazione telefonica intercorsa oggi. “Un conflitto non è nell’interesse di nessuno“, ha dichiarato il presidente cinese nel corso del colloquio in videoconferenza con l’omologo Usa in riferimento alla guerra in Ucraina, secondo quanto riportato dalla Tv cinese. Inoltre, ha chiarito che le relazioni tra Cina e Stati Uniti non possono arrivare alla fase dello scontro, ma anzi hanno una responsabilità di pace mondiale.



La crisi ucraina è qualcosa che non vogliamo vedere“, ha aggiunto Xi Jinping, citato dal Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partito Comunista Cinese. “La pace e la sicurezza sono i tesori più preziosi della comunità internazionale“. Intanto, come dicevamo, Kiev si prepara ad un nuovo coprifuoco, che scatterà alle 20 di questa sera e resterà in vigore fino alle 7 di domani mattina. “La difesa della regione continua. Vi chiediamo di accettare il coprifuoco con comprensione. Tali misure sono obbligatorie e mirano alla sicurezza dei residenti“, è scritto in una nota. (agg. di Silvana Palazzo)

UCRAINA, COLLOQUIO BIDEN-XI JINPING

Ha preso il via alle 14, dunque pochi minuti fa, la telefonata tra Joe Biden e il presidente della Cina, Xi Jinping, imperniata su quelle che paiono essere le avvisaglie dell’inizio della terza guerra mondiale, eventualità che i grandi del pianeta stanno tentando di scongiurare. Si arriva a questa conversazione con i nervi piuttosto tesi tra le due nazioni, complici le recenti dichiarazioni di Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Esteri, che ha attaccato il Paese a stelle e strisce: “Noi forniamo all’Ucraina cibo, latte in polvere, sacchi a pelo, trapunte e materassini impermeabili – ha sottolineato –. Invece, gli USA offrono armi letali. Non è difficile per le persone giudicare se cibo, sacchi a pelo o armi sono più essenziali per la popolazione ucraina”.

Il “Global Times”, citando in forma anonima un funzionario cinese, ha scritto sulle sue colonne che la Cina non accetterà “mai la minaccia e la coercizione degli Stati Uniti: se le misure adottate dalla parte statunitense dovessero danneggiare i legittimi interessi della Cina e i legittimi diritti e interessi delle società e degli individui cinesi, Pechino non starà a guardare e risponderà con forza”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

LA GUERRA CONTINUA: BOMBE A LEOPOLI, MARIUPOL E KHARKIV

Immagini, video, report, bollettini di morte: ciò che arriva dall’Ucraina in questi giorni, sebbene sia sempre comunque doveroso verificare il più possibile l’autenticità delle accuse lanciate ogni volta da Kiev a Mosca, rappresenta qualcosa che l’Europa non era più abituata a vedere e soprattutto a vivere. La “terza guerra mondiale”, in questo senso, è già cominciata in quanto gli orrori che si vedono in Ucraina colpiscono come un pugno allo stomaco il mondo intero.

Solo nelle ultime ore si segnalano raid e combattimenti su larga scala a Kiev, Mariupol, Kharkiv e con bombe in arrivo pure nell’aeroporto di Leopoli, in teoria l’area più “sicura” dell’Ucraina in queste tre settimane di cruda guerra sul campo: l’attacco dovrebbe esser stato scagliato contro una fabbrica di aerei a ridosso dello scalo ma nelle tre forti esplosioni udite ci sarebbero comunque dei civili coinvolti. Nella città sotto assedio e ridotta ormai a “zombie”, Mariupol, il Ministero della Difesa russo fa sapere che sono in corso combattimenti da tutta la mattina. Kiev denuncia continui raid anche sui civili, il Cremlino invece smentisce e parla di obiettivi militari colpiti per sfiancare la resistenza ucraina e portare la fine della guerra. Al di là però delle “posizioni”, il risultato è che la gente continua a morire o, se va bene, ad essere costretta alla fuga dalla propria casa, dalle proprie famiglie, insomma dalla propria vita.

TERZA GUERRA MONDIALE, USA VS RUSSIA: “MINACCIA NUCLEARE”

«Vladimir Putin potrebbe ricorrere alla minaccia nucleare se la guerra in Ucraina si trascina»: questa è l’ultima valutazione fatta dalla Defense Intelligence Agency (Dia), l’agenzia di intelligence del Pentagono americano. Il giorno dopo l’attacco diplomatico sferrato da Joe Biden contro l’omologo Vladimir Putin – «un dittatore assassino disumano e criminale di guerra» – il livello di tensione è purtroppo più simile ad una “terza guerra mondiale” che non ad una rinnovata guerra fredda (che, a prescindere dall’esito di questa guerra in Ucraina, rimarrà per molto tempo nei rapporti internazionali tra Occidente e Oriente). «Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale della Russia, Mosca probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all’estero», ha spiegato ancora il capo della Dia, tenente generale Scott Berrier, in audizione al Congresso Usa. Ieri sera il segretario di Stato Antony Blinken ha lanciato l’allarme “chimico” nei prossimi giorni di guerra: «gli Stati Uniti hanno la forte sensazione che la Russia possa compiere un attacco sotto falsa bandiera con il coinvolgimento di armi chimiche». Da segnarsi sul “calendario di guerra” l’incontro molto importante oggi in videoconferenza tra i Presidenti di Cina e Usa: il vertice Biden-Xi Jinping è stato “preparato” nel colloquio tra i capi della diplomazia americana e cinese a Roma, sotto “l’egida” della diplomazia di Palazzo Chigi. Il ruolo di Pechino e l’alleanza più o meno “spinta” a Mosca potrebbero essere davvero il punto di svolta di questo conflitto destinato altrimenti a durare per mesi: come ha detto ieri in conferenza stampa Mario Draghi, «la verità è che tutti lavorano per la pace ma Putin non vuole la pace. I contatti sembrano aprire una speranza che però vengono ogni volta smentiti, Putin vuole continuare la guerra, non cercare la pace. Gli USA e la Cina sono credibili nella ricerca della pace, se c’è un sentiero aperto è quello».