LA GUERRA CONTINUA: ATTACCHI SU MARIUPOL E KIEV
Nelle ultime ore il Ministero della Difesa ucraino ha denunciato un attacco russo compiuto a Mariupol in pieno corso del corridoio umanitario in uscita dalla città assediata nel sud dell’Ucraina: «ci sono diversi morti e molti feriti», fanno sapere da Kiev.
I raid russi proseguono ad intermittenza, come ormai strategia consolidata da giorni: mentre i negoziati vanno avanti, a fatica, e mentre si attende un possibile prossimo colloquio tra i Presidenti Zelensky e Putin (per Lavrov si terrà solo come «conferma del compromesso raggiunto in precedenza»), lo scontro sul terreno di battaglia è tutt’altro che diminuito. Come racconta un italiano bloccato a Kherson, città portuale occupata dai russi, «Abbiamo passato tutta la notte senza dormire, terrorizzati dai bombardamenti. Raid ucraini hanno colpito l’aeroporto, dove c’erano gli elicotteri russi», spiega Giovanni Bruno all’ANSA. L’italiano bloccato a Kherson ha poi aggiunto come le forze ucraine hanno comunque rivendicato le contro-offensive nelle città occupate. La Corte internazionale di Giustizia ritiene che la Russia deve «sospendere immediatamente l’operazione militare avviata il 24 febbraio sul territorio dell’Ucraina»: questo l’esito del pronunciamento avvenuto con la presidente della Corte CIG Joan Donoghue. Sul fronte negoziati, il Financial Times ha pubblicato parte della bozza in 15 punti di cui starebbero discutendo le delegazioni di Russia e Ucraina: cessate il fuoco, ritiro truppe solo con la neutralità dichiarata da Kiev, accettando anche i limiti delle forze armate.
LA TERZA GUERRA MONDIALE A “DISTANZA”: LE RICHIESTE DI PUTIN E ZELENSKY
«Il nostro Paese vive l’11 settembre da tre settimane. Kiev è vittima dei bombardamenti dei russi tutti i giorni ma noi non molliamo, come tutte le altre città»: ha così parlato al Congresso Usa il Presidente ucraino Zelensky, chiedendo con forza alla Presidenza Biden e a tutti gli Stati Uniti un sostegno maggiore e non solo economico.
«L’Ucraina è grata agli Stati Uniti, ma vi chiedo di fare di più per fermare la macchina da guerra della Russia. Tutti i politici della Russia dovrebbero essere sanzionati, tutte le aziende americane devono lasciare la Russia. Una no fly zone non è troppo da chiedere, chiudete i porti americani alla Russia», rilancia il Presidente di Kiev ben conscio di quanto detto poco prima da Berlino con il portavoce del Cancelliere Scholz, ovvero «Nessun militare e nessun elemento del personale della Nato dovrà entrare in Ucraina. Su questo abbiamo una chiara linea rossa». Per Zelensky però si chiede retoricamente davanti al Congresso Usa collegato, «è troppo chiedere una no fly-zone sui cieli dell’Ucraina? Ma offriamo un’alternativa: forniteci la vostra difesa antiaerea». Infine, il Presidente ucraino propone la creazione di un’unione di Paesi “uniti per la pace“ che possa fornire iuti umanitari e militari ai popoli afflitti dalle guerre: «Presidente Biden, spero lei diventi leader del mondo. “Essere leader del mondo significa essere leader della Pace». Di contro, in completo “stile” da terza guerra mondiale, il Presidente russo Vladimir Putin rilancia da Mosca con importanti dichiarazioni contro Occidente e Ucraina: «Kiev avrebbe potuto avere armi nucleari nel prossimo futuro. Il conflitto in Donbass sarebbe andato avanti all’infinito», spiega il leader del Cremlino ribadendo comunque di non avere intenzione di «occupare l’Ucraina». Rivolgendosi direttamente ai cittadini occidentali, Putin incalza «sono i vostri governi che cercano di convincervi che la colpa è della Russia. Sanzioni un duro colpo all’economia mondiale».
SCONTRO SULLA NEUTRALITÀ TRA UCRAINA E RUSSIA
Un compromesso per scongiurare la terza guerra mondiale potrebbe anche essere vicino, ma le parti restano sempre distanti su quasi tutti i punti sul tavolo: non era ancora passata un’ora dall’importanza dichiarazione del capo negoziatore russo ai colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, che il suo omologo ucraino gli ha risposto per le rime.
Per Mosca, «Kiev sarebbe disponibile ad assumere uno status di neutralità stile Austria o Svezia. Sono in discussione tutta una serie di questioni relative alle dimensioni dell’esercito ucraino»: il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podoliak spiega invece che tale opzione non è sul tavolo, confermato poi subito dopo dal Presidente Zelensky. «L’Ucraina è in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo ucraino», spiega il leader di Kiev rifiutando paragoni con Austria o Svezia nei confronti della Nato, «L’Ucraina, sottolinea, vuole garanzie di sicurezza assoluta contro la Russia con un accordo i cui firmatari si devono impegnare ad intervenire a fianco di Kiev in caso di aggressione», aggiunge Podoliak. È un continuare a rincorrersi tra “aperture” e “sonore chiusure” i rapporti tra Kiev e Mosca, il tutto mentre l’intermittenza si vede anche nei combattimenti sul campo: dopo ore di “tregua”, le truppe russe avrebbero colpito e ucciso almeno 10 civili in coda per il pane a Chernihiv, a nord di Kiev, vicino al confine con la Bielorussia. Lo riporta il corrispondente di Suspilne news sul posto citato da The Kyiv Independent: colpita poi anche la torre tv di Vinnytsia, città sulle rive del fiume Buh nell’Ucraina centrale. Nel frattempo l’evoluzione della guerra si accompagna ad un’altra importante giornata di caos economico con le sanzioni e la crisi energetica sempre in massima urgenza: scade oggi il debito di due bond per la Federazione Russa che, se pagati in rubli, potrebbe far scatenare il default economico del Cremlino (qui tutti i dettagli, ndr).
BOMBE SU KIEV, ODESSA E MARIUPOL: RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE
Tre settimane di guerra in Ucraina non vedono accennare diminuzioni nelle offensive russe, anzi: nella notte si sono uditi bombardamenti su Kiev, sulle coste di Odessa e pioggia di missili ancora su Kharkiv e soprattutto Mariupol.
Mentre i negoziati proseguono quotidianamente, l’intermittenza di attacchi e corridoi umanitari resta la “strategia” di Vladimir Putin in quella che si avvicina sempre di più alla terza guerra mondiale. Entriamo però nello specifico delle ultime notizie in arrivo sul fronte di guerra: a Kiev un edificio di 12 piani è stato colpito, con morti, feriti ed evacuati che si “affollano” come in altri parti del centro storico della Capitale. Secondo il vicepremier Iryna Vereshchuk, «la Russia sta violando pesantemente il coprifuoco e spara su convogli di autobus, insediamenti e punti di evacuazione». Situazione molto difficile anche a Mariupol, considerata da molti “l’Aleppo dell’Ucraina”, considerandola come la città simbolo per la quale la guerra potrebbe prendere una svolta importante qualora venisse occupata dalla Russia. Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina, fa sapere alle agenzie internazionali che Mariupol viene attaccata ora anche dal Mar d’Azov in un assedio ormai senza fine. Sempre lasciando per il momento quasi inoperosa la flotta aerea russa, l’esercito di Mosca spinge da terra e da mare nelle città del sud Ucraina: situazione di emergenza anche a Odessa, principale porto del Paese (sul Mar Morto) «Sono stati lanciati razzi e sono stati sparati colpi di artiglieria», spiega Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Affari Interni dell’Ucraina.
UCRAINA E RUSSIA: “COMPROMESSO SI PUÒ TROVARE”. LA DIPLOMAZIA PER EVITARE LA 3^ GUERRA MONDIALE
«Gli incontri continuano. Mi è stato detto che le posizioni nei negoziati sembrano più realistiche. Tuttavia, è necessario ancora più tempo affinché le decisioni siano nell’interesse dell’Ucraina», lo ha detto nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy in un ennesimo discorso alla nazione. In effetti all’intensificarsi dei bombardamenti in Ucraina corrisponde una crescita di “qualità” dei negoziati con le due parti non più così distanti da un compromesso: ieri forse il passo decisivo è giunto da Kiev con l’ammissione di Zelensky, in un vertice di difesa con il Premier Uk Johnson, di non poter entrare nella Nato.
La “reazione” del Cremlino è contenuta ma non chiude del tutto la porta, tant’è che ancora oggi la delegazione russa si vedrà in videoconferenza con gli omologhi ucraini (mentre gli alti vertici della diplomazia di Putin saranno oggi in Turchia per incontrare il Ministro degli Esteri di Erdogan, Cavusoglu). «I negoziati con l’Ucraina non sono facili, ma c’è la possibilità di un compromesso», lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, citato dalla Tass. Di contro però, il diplomatico del Cremlino ha poi aggiunto che «la neutralità di Kiev viene seriamente considerata ma non basta, serve tutelare la minoranza della lingua russa e la libertà dei russi». Per dare “contezza” del clima da profonda terza guerra mondiale, oggi è atteso il pronunciamento della Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu (CIG, sede a L’Aja) in merito alla richiesta urgente dell’Ucraina affinché la Russia fermi l’invasione con effetto immediato.