LA NATO, LA TERZA GUERRA MONDIALE E GLI ATTACCHI NEL DONETSK
Dopo la svolta di ieri in casa Nato con l’adesione di Svezia e Finlandia che si fa sempre più vicina, è il Canada il primo Paese dell’Alleanza ad approvare formalmente la richiesta di adesione di Stoccolma e Helsinki, dando una visione ancora più ampia al conflitto in corso tra Occidente e Russia e confermando, se si vuole, quel rischio di terza guerra mondiale avanzato costantemente dall’Ucraina. Mentre Trudeau invita gli altri alleati a fare il medesimo passo, la situazione sul campo di battaglia si fa sempre più aspra per le forze ucraine: dopo la perdita del Lugansk, è l’oblast del Donetsk ad essere ora attaccato con forza da Mosca. Il governatore dell’ultima provincia orientale dell’Ucraina rimasta (in parte) sotto il controllo di Kiev, Pavlo Kyrylenko, ha esortato gli oltre 350mila residenti a fuggire via dal Donbass per evitare una carneficina.
«E’ necessario per salvare vite umane e per consentire all’esercito ucraino di difendere meglio le città dall’avanzata russa. Il destino dell’intero Paese sarà deciso dalla regione di Donetsk», ha spiegato il governatore in una nota pubblica. Una autentica pioggia di bombe è intanto in corso sulla città di Sloviansk, dove comunque nelle scorse ore l’esercito di Kiev è riuscito a respingere un primo assalto dei russi: dopo aver perso Lysychansk e Severodonotesk, la città di Sloviank è di fatto il centro più importante del Donbass che Kiev non vuole dare per sconfitto. Sul fronte diplomatico, infine, da registrare l’annuncio-allarme della Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen in merito agli effetti della guerra tra Russia e Ucraina sul futuro energetico dell’Europa: «Dobbiamo prepararci a ulteriori interruzioni delle forniture di gas, persino a un’interruzione completa della fornitura da parte della Russia», sottolinea la Presidente tedesca, «Oggi 12 Stati membri sono direttamente interessati da riduzioni parziali o totali della fornitura di gas. È evidente: Putin continua a usare l’energia come un’arma. Per questo la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza europeo».
UCRAINA, LA GUERRA NEL DONBASS: L’ALLARME DA LONDRA
Dopo la conquista ormai consolidata del Lugansk, le forze russe si concentrano sulla seconda metà del Donbass, il tutto mentre il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky lancia un nuovo appello all’Occidente per fermare al più presto il rischio di terza guerra mondiale alle porte dell’Europa. Entrati nel 132esimo giorno di guerra, lo scenario attuale vede l’accelerazione dell’esercito russo sul Donetsk per portare a termine la “missione Donbass” fissata lo scorso 24 febbraio.
Dal Cremlino giunge la conferma sul continuare l’offensiva nel Donbass cercando di conquistare più rapidamente possibili le regioni più ostiche dell’oblast, a cominciare da Seversk: «La battaglia per il Donbass è stata caratterizzata da una lenta avanzata e dall’impiego massiccio di artiglieria da parte della Russia, radendo al suolo località e città, e i combattimenti nella regione di Donetsk continueranno quasi certamente in questo modo», questo è il grido di allarme dell’intelligence del ministero della Difesa in Regno Unito. Nel consueto aggiornamento quotidiano, si conferma la conquista rapida di Lysychansk, nel Lugansk, mentre i russi avanzano sempre più velocemente per il loro obiettivo di “liberare” il Donbass. Sempre secondo il bollettino Uk, a differenza delle precedenti fasi della guerra, la Russia al momento «ha probabilmente raggiunto un coordinamento ragionevolmente efficace tra almeno due gruppi di forze, quello Centrale, probabilmente al comando di Alexandr Lapin, e quello Sud, probabilmente sotto il generale Sergei Surovikin, nominato di recente».
TERZA GUERRA MONDIALE, LA NATO SI ALLARGA: TUTTE LE ULTIME NOTIZIE
Nel suo aggiornamento quotidiano da Kiev, il Presidente Zelensky ribadisce il forte allarme sull’arrivo di una terza guerra mondiale più ampia qualora Putin riuscisse a prendersi tutto il Donbass: «L’Ucraina deve diventare il paese più libero, moderno e sicuro in Europa. Dobbiamo piegarli, ma questo richiederà tempo e sforzi sovrumani», anche perché «non c’è alternativa se il futuro dell’Ucraina deve essere assicurato».
Dalla guerra sul campo alla crisi di energia e materie prime, con i trasporti resi sempre più difficoltosi dall’Ucraina verso il resto dell’Europa: «L’economia rivolta all’export della Russia dipende fortemente dal trasporto marittimo fornito da flotte straniere. Invito i partner a limitare l’accesso della Russia ai loro servizi e ad esaurire la macchina da guerra di Putin. Dopotutto, ciò che la Russia esporta davvero nel mondo oggi è morte, crisi e bugie», è l’invito fatto dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter agli alleati occidentali. Nel frattempo, confermando il clima da terza guerra mondiale sempre più “cruento”, si muove qualcosa sul fronte Nato: stamane sono stati infatti firmati i protocolli di accesso inizia il processo di ratificazione da parte degli alleati della Nato per l’ingresso di Finlandia e Svezia. «Questa è una giornata storica per la Nato, per la Svezia e per la Finlandia: insieme saremo più forti e le nostre popolazioni più sicure», è il commento ufficiale del segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg.