RAID IN UCRAINA CONTRO TRENI. RUSSIA REPLICA ALL’OCCIDENTE

La guerra sul campo in Ucraina e la terza guerra mondiale (per ora a parole) tra Usa e Russia: di questo continuo “dualismo” continua a rifornirsi la quotidiana cronaca del conflitto alle porte ad est dell’Europa. E non si smentisce neanche in questo 25 aprile di “liberazione”: nelle scorse ore si segnalano raid a Mykolaiv e Kherson, pure alle porte di Mariupol e vicino a Leopoli. Ma soprattutto, si segnalano almeno 5 morti e 20 feriti nei raid compiuti dalle forze russe contro installazioni e stazioni ferroviarie lungo diverse zone dell’Ucraina, non solo il Donbass.



Dai media Usa giunge poi notizia di una possibile correlazione tra la presenza in treno da e verso Kiev nelle scorse ore del segretario di Stato Usa Blinken e del capo del Pentagono Austin, con i bombardamenti lanciati da Mosca contro gli obiettivi ferroviari. Si è forse “sfiorata” la terza guerra mondiale o comunque il livello delle tensioni e provocazioni tra Mosca e Washington ha raggiunto livelli impensabili fino a solo un anno fa. La continua conferma arriva anche alle parole dei diretti “protagonisti” del cupo scenario di guerra: «L’Occidente sta tentando di spaccare la società russa e distruggere la Russia dall’interno», spiega Vladimir Putin in risposta alla minaccia lanciata oggi dal Pentagono contro le forze russe. «Ora basta con ke provocazioni contro le forze armate russe attraverso l’uso dei media stranieri», ha poi intimato il Presidente autocrate russo nel suo discorso al direttivo della Procura generale russa. Nel frattempo due pessime notizie arrivano sul fronte diplomatico: «I corridoi umanitari si aprono in base agli accordi delle due parti. Il corridoio, annunciato unilateralmente, non fornisce sicurezza e quindi, di fatto, non è un corridoio umanitario. Quindi, dichiaro ufficialmente e pubblicamente: non ci sono accordi sui corridoi umanitari da Azovstal oggi, purtroppo», è l’annuncio fatto dalla vicepremier di Kiev, Iryna Vereschuk. In risposta, anche il commento russo è tutt’altro che positivo: «La Russia al momento non ritiene il cessate il fuoco un’opzione possibile in Ucraina», lo ha detto invece il vice ambasciatore di Mosca all’Onu, «Ucraina non utilizza i corridoi umanitari offerti dalla Russia».



USA VS RUSSIA: LA TERZA GUERRA MONDIALE IN UCRAINA

«In settimana i diplomatici Usa torneranno in Ucraina. Ci sarà un altro aiuto diretto e indiretto di oltre 700 milioni di dollari a Kiev»: lo ha detto ieri sera, sul finire della Pasqua Ortodossa, il Segretario di Stato Usa Antony Blinken incontrando il Presidente ucraino Zelensky a Kiev. Gli Stati Uniti tornano nuovamente sulla scena nell’Est Europa annunciando, tra l’altro, l’intenzione di indebolire militarmente la Russia: la terza guerra mondiale da “in potenza” potrebbe dunque non essere così lontana dall’esplodere se non invertirà la rotta delle dichiarazioni bellicose di tutti i protagonisti in campo, da Mosca a Kiev passando per Washington.



«Ucraina può vincere con il giusto equipaggiamento», ha poi detto ieri sera sempre Blinken a margine dell’incontro con Zelensky. Presente insieme al diplomatico di Biden anche il segretario della Difesa Usa, Lloyd Austin, che nella conferenza stampa di fine vertice ha annunciato: «Gli ucraini hanno bisogno di capacità di fuoco a lungo raggio, di carri armati. E noi facciamo tutto quello che possiamo per fornire loro il tipo di sostegno, il tipo di artiglieria e munizioni che siano efficaci in questa fase della guerra». Non solo, il capo del Pentagono ha sottolineato come la minaccia mondiale di Putin è qualcosa su cui intervenire al più presto: «Noi vogliamo vedere la Russia indebolita a un livello tale che non possa più fare cose come l’invasione dell’Ucraina».

MARIUPOL, DONBASS, ODESSA: LA PACE IN UCRAINA SI ALLONTANA

Blinken ha poi ribadito come la Russia da due mesi a questa parte ha cercato di sottrarre all’Ucraina «la Russia ha cercato di sottrarre all’Ucraina la sua sovranità e la sua indipendenza. E ha fallito. Mosca ha cercato di imporre il potere dei suoi militari, della sua economia. E sta accadendo l’opposto. Non sappiamo come proseguirà questa guerra, ma sappiamo che ci sarà una Ucraina sovrana e indipendente molto più a lungo del periodo in cui Vladimir Putin rimarrà in scena»,

Una terza guerra mondiale sempre più “vicina” se si osservano gli scontri diplomatici da un lato e le battaglie sul campo che non accennano a diminuire: altri raid nelle ultime 24 ore si segnalano nel Donbass, a Odessa e pure a Mariupol: «Voglio ringraziare il Presidente Biden personalmente e a nome di tutti gli ucraini per la sua leadership nel sostenere l’Ucraina, per la sua chiara posizione personale. Ringraziare tutti gli americani, e il Congresso per il loro sostegno bicamerale e bipartisan. Lo vediamo, lo sentiamo», ha detto ieri sera il Presidente Zelensky dopo che lo stesso Biden aveva twittato, «noi continueremo a sostenere gli ucraini nella loro battaglia per difendere la loro terra. Due mesi dopo che Putin ha lanciato un attacco non provocato e non giustificato all’Ucraina, Kiev ancora resiste. Il presidente Zelensky e il suo governo democraticamente eletto resta al potere». A parlare di pace resta per il momento solo Papa Francesco (e pochi altri): dopo aver rinunciato al vertice congiunto con il Patriarca di Mosca Kirill, il Santo Padre ha deciso di scrivere una lettera indirizzata a lui e a tutta la Russia in vista della Pasqua Ortodossa. «Caro fratello! Possa lo Spirito Santo trasformare i nostri cuori e renderci veri operatori di pace, specialmente per l’Ucraina dilaniata dalla guerra, affinché il grande passaggio pasquale dalla morte alla nuova vita in Cristo diventi una realtà per il popolo ucraino, desideroso di una nuova alba che porrà fine all’oscurità della guerra», è il passaggio centrale della lettera di Papa Francesco resa nota da Vatican News.