Giungono ulteriori dettagli sulla cosiddetta “Terza guerra mondiale“, in particolare sull’attacco Iran nei confronti delle basi Usa dislocate in Iraq. Come riferito da Repubblica, la prima pioggia di razzi è giunta all’1.20 della notte fra martedì 7 e mercoledì 8 gennaio, la stessa ora in cui è stato ucciso il generale Soleimani a Baghdad venerdì scorso da un raid Usa. Si parla di 80 vittime ma Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha escluso che vi siano militari americani. Subito dopo l’attacco, Trump ha riunito il consiglio di sicurezza nazionale per due ore, assieme al segretario di stato Mike Pompeo, e al capo del Pentagono, Mark Esper. Nelle prossime ore parlerà alla nazione, e dalle sue parole si capirà quale sarà la reazione Usa agli attacchi. La tensione resta altissima perchè l’Iran ha minacciato di attaccare Israele e Dubai nei caso in cui l’esercito a stelle e strisce dovesse rispondere agli attacchi. “Oltre una dozzina di missili balistici lanciati – fanno sapere dal Pentagono – è chiaro che questi missili sono stati lanciati dall’Iran e hanno preso di mira almeno due basi militari irachene che ospitano forze Usa e personale della coalizione a al-Asad e Irbil”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LE REAZIONI ALLA GUERRA USA IRAN

Proseguono le reazioni a quella che è già stata ribattezzata la terza guerra mondiale, il conflitto fra Usa e Iran. La Francia ha condannato fermamente gli attacchi avvenuti nelle scorse ore presso le basi missilistiche americane in Iraq: “La Francia condanna gli attacchi condotti questa notte dall’Iran in Iraq – si legge in una nota diffusa dal ministro degli esteri d’oltralpe, Jean-Yves Le Drian – contro postazioni della coalizione anti-Isis. Conferma la sua solidarietà agli alleati e partner della coalizione, come anche il suo attaccamento alla sovranità e alla sicurezza dell’Iraq”. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli esteri italiano, Luigi Di Maio: “Seguiamo con particolare preoccupazione gli ultimi sviluppi e condanniamo l’attacco da parte di Teheran. Si tratta di un atto grave che accresce la tensione in un contesto già critico e molto delicato. In queste ore difficili – ha aggiunto – esprimo a nome del governo anche tutta la mia vicinanza ai nostri militari e li ringrazio”. Di Maio ha quindi invitato le nazioni coinvolte alla moderazione e alla responsabilità: “Una nuova guerra – ha concluso – spingerà la proliferazione di cellule terroristiche e di nuovi flussi migratori. Non è più accettabile tutto questo. Si apprenda dagli errori del passato e si torni al dialogo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TERZA GUERRA MONDIALE USA IRAN: ATTACCATE BASE IN IRAQ

La guerra fra Iran e Usa è purtroppo ufficialmente cominciata. Forse sarà la terza guerra mondiale, forse no, fatto sta che gli iraniani, come minacciato già negli scorsi giorni, hanno bombardato le basi americane di stanza in Iraq. Almeno 35 missili sono stati lanciati nelle scorse ore, colpendo e annientando la base di Ain Al Asad, nonché quella a Erbil. Si parla di oltre 200 feriti e di 80 morti, anche se il presidente Donald Trump, attraverso Twitter, ha cercato di tranquillizzare l’opinione pubblica, specificando: “Va tutto bene! Missili lanciati dall’Iran a due basi militari in Iraq. Stiamo facendo una ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Abbiamo le truppe piu’ forti e meglio equipaggiate al mondo”. Soddisfatti invece i vertici della Guardia Rivoluzionaria, che subito dopo i bombardamenti hanno fatto sapere: “Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri ed equipaggiamento militare nella base Usa. Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali sono sotto osservazione da parte dell’Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli. La nostra feroce vendetta è iniziata”.



TERZA GUERRA MONDIALE USA IRAN: MILITARI ITALIANI NEI BUNKER

L’offensiva è stata denominata “Soleimani martire”, ed ha come obiettivo proprio quello di vendicare l’uccisione del generale iraniano a seguito del raid Usa effettuato negli scorsi giorni. Gli Stati Uniti hanno fatto alzare in cielo i propri caccia militari, partiti da una base Usa negli Emirati Arabi, e stanno sorvolando i cieli della Siria nell’area di Deir Ezzor, nella zona est del paese. Il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, ha fatto sapere che l’Iran “non vuole un’escalation di violenza, ma si difenderà contro ogni aggressione. Ha intrapreso e concluso proporzionate misure di autodifesa prendendo di mira la base dalla quale è stato lanciato un attacco codardo contro nostri cittadini e funzionari”. I militari italiani presenti ad Erbil si sono radunati in un’area di sicurezza, e si sono rifugiati in appositi bunker anti missili, e al momento risultano essere tutti illesi. A questo punto si attende la reazione dell’esercito americano, che potrebbe arrivare, visti i gravissimi danni provocati dai bombardamenti iraniani, o che invece, potrebbe non giungere per evitare una pericolosissima escalation. Bisognerà quindi capire chi avrà il coraggio di proseguire, e chi, invece, l’astuzia di fermarsi.