Clima da terza guerra mondiale, è proprio il caso di dirlo: dopo 32 anni, gli Usa hanno deciso di stracciare il Trattato nucleare firmato con la Russia da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov. Una novità non da poco per ciò che concerne il controllo degli armamenti, dato che il Trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces) sul disarmo dei missili nucleari era l’unico che vincolava Washington e Mosca a garantire un equilibrio tra i due maggiori arsenali a livello mondiale. Come evidenziato dai colleghi de Il Sole 24 Ore, il Trattato prevedeva un attento regime di verifiche reciproche, anche se negli ultimi tempi non sono affatto mancate polemiche: Usa e Russia si sono accusate reciprocamente di non rispettare i paletti previsti. Il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, ha accusato il Cremlino: «I sistemi missilistici rappresentano una minaccia diretta agli Stati Uniti ed ai suoi alleati».
TERZA GUERRA MONDIALE, TRUMP STRACCIA TRATTATO NUCLEARE: NATO VS RUSSIA
Il ritiro dal Trattato nucleare era già stato annunciato dal presidente americano Donald Trump nell’ottobre 2018, una minaccia vista la richiesta a Vladimir Putin di rientrare negli accordi prima che l’addio all’accordo diventasse formale. E la Nato si scaglia contro Mosca, ritenuta l’unica responsabile del fallimento: secondo l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, il Cremlino avrebbe violato i limiti sviluppando un missile di gittata superiore ai 500 km. Reuters spiega che secondo la Casa Bianca ci sarebbero interi battaglioni di questi missili, schierati anche nella Russia occidentale, più prossima all’Europa. La Russia ha tenuto a precisare che il SSC-8 (missile della discordia) ha una gittata massima di 480 chilometri, in linea con i limiti previsti. Attesi nuovi aggiornamenti…