Clima da terza guerra mondiale, altissima tensione tra Usa, Russia e Cina. Dopo la rottura tra Washington e Mosca sul Trattato sulle forze nucleare (Inf), gli Stati Uniti hanno testato un missile a medio raggio al largo della costa occidentale. L’episodio risale a domenica 18 agosto 2019, un test che sarebbe stato vietato dal Trattato Intermediate-Range Nuclear Forces. Il Pentagono ha spiegato che «il dipartimento della Difesa ha condotto un test di volo di un missile da crociera lanciato a terra, di natura convenzionale, ora stiamo valutando il test», le parole del tenente colonnello Carla Cleason. Un missile progettato per trasportare un carico convenzionale, dunque non nucleare: come evidenzia Repubblica, i Funzionari del ministero della Difesa hanno tenuto a precisare che i dati del test potranno fornire «i dettagli sulle future capacità a medio raggio», con il missile che ha colpito l’obiettivo dopo 500 chilometri di volo.
TERZA GUERRA MONDIALE, CINA: “CORSA AGLI ARMAMENTI”
Non sono tardate ad arrivare le reazioni a livello internazionale. Tra i primi Paesi a commentare l’episodio la Russia, con il portavoce di Vladimir Putin che ha affermato che «gli Stati Uniti si preparavano da tempo a lasciare lo storico accordo», aggiungendo a proposito del test missilistico che «non sono sufficienti settimane e persino mesi per preparare un test del genere», le parole di Dimitri Peskov. E anche la Cina non è rimasta a guardare, con Pechino che ha condannato il fatto: «Avrà un impatto negativo sulla sicurezza internazionale e regionale», con il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shang che ha ipotizzato una nuova corsa agli armamenti. Ricordiamo che Washington e Pechino devono fare fronte al caso delle acque contese del Mar del sud della Cina: «Basta atteggiamenti prepotenti nell’area», il recente monito del consigliere nazionale della Casa Bianca John Bolton.