Clima da terza guerra mondiale: tensione alle stelle tra Usa e Iran, l’uccisione di Qassem Soleimani potrebbe avere ripercussioni non indifferenti. Non si è fatta attendere la rappresaglia di Donald Trump contro l’Iran dopo l’assedio all’ambasciata statunitense di Baghdad: il raid delle forze americane ha colpito otto persone, incluso il comandante della Forza di mobilitazione popolare irachena Abusa Mahdi al Mohandis, seconda autorità del Paese. Come spiega Il Messaggero, Mike Pompeo ha evidenziato che Soleimani è stato il vero stratega della politica estera del regime di Teheran e, grazie al raid, sono state «salvate vite americane». «un atto di terrorismo internazionale», il commento del ministro degli Esteri Javad Zarif. Ma non solo: nelle scorse ore è andato in scena un altro attacco Usa a Baghdad che ha provocato la morte di Shibl al Zaidi, leader delle Brigate Imam Ali, una milizia allineata con l’Iran.



TERZA GUERRA MONDIALE, TENSIONE USA-IRAN

Netta la presa di posizione di Ali Khamenei, guida suprema iraniana: «Una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani. Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa». Sull’ipotesi di una terza guerra mondiale ha però frenato lo stesso Donald Trump, che ha tenuto a precisare: «Non abbiamo ucciso Soilemani per un cambio di regime o per iniziare la guerra. Ma siamo pronti a qualunque risposta sia necessaria». Il tycoon statunitense ha poi sottolineato che il futuro dell’Iran appartiene al popolo, che vuole la pace, e non ai terroristi, evidenziando che il regno di terrore è finito con la morte del generale Soleimani.

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