RUSSIA ESCLUDE LA TREGUA DI NATALE: RISCHIO TERZA GUERRA MONDIALE SUL FRONTE USA-MOSCA
Una terza guerra mondiale all’orizzonte senza la possibilità di “fermarsi” almeno per i giorni di Natale: «Tregua di Natale? Non abbiamo ricevuto nessuna proposta», lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov rispondendo alle domande della stampa russa circa la possibilità di una tregua di Natale dopo l’appello fatto nei giorni scorsi da Papa Francesco. «L’operazione militare speciale continua», conferma Mosca che parla anche della possibilità di seria minaccia per una terza guerra mondiale in merito agli aiuti militari degli Usa che potrebbero giungere in Ucraina nei prossimi giorni.
«Il sistema di difesa anti missile Patriot che gli Stati Uniti dovrebbero inviare in Ucraina sarà un obiettivo legittimo delle forze armate russe», afferma il portavoce di Putin, sottolineano però come per il momento la consegna del sistema di difesa americano sia un elemento riferito solo dai media, «E al giorno d’oggi i resoconti dei media sono inaffidabili. Aspetteremo quindi informazioni ufficiali». La diplomazia prova a riannodare i fili ormai spezzati tra Russia e Ucraina, dalla Turchia fino a Azerbaigian e Turkmenistan (intervenuti nella trilaterale voluta da Erdogan): «Siamo stati testimoni, con l’accordo sul grano e sullo scambio di prigionieri, che la strada per la pace può essere spianata se viene data un’opportunità alla diplomazia», ha spiegato il Presidente turco, seguito a ruota dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e dal leader turkmeno Serdar Berdimuhamedov, «Continuiamo i nostri colloqui con Putin e Zelensky in questa direzione. Si spera di raggiungere prima un cessate il fuoco e poi una pace duratura nella nostra regione».
VERSO VERTICE CINA-RUSSIA A FINE ANNO: CAOS TERZA GUERRA MONDIALE, LA RICHIESTA DELL’ITALIA
Mentre purtroppo ancora una volta occorre raccontare una notte di bombardamenti sul Donbass – danneggiato ponte a Melitopol dalle forze russe – e sulla città russa di Klintsy per la controffensiva ucraina, l’allarme per una terza guerra mondiale si riflette come ovvio che sia nelle complesse dinamiche internazionali “esterne” all’Ucraina. Secondo il giornale russo “Vedomosti” – che cita il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov – vi sarà entro fine 2022 un vertice bilaterale Cina-Russia alla presenza dei due potenti presidenti, Xi Jinping e Vladimir Putin. Sebbene non vi siano al momento conferme diplomatiche da Mosca e Pechino di un incontro “diretto”, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin fa sapere «hanno mantenuto stretti scambi con vari mezzi e condotto comunicazioni tempestive ed efficaci sulle relazioni bilaterali e sulla cooperazione in vari campi».
Intervenendo a margine della conferenza di pace per l’Ucraina convocata oggi a Parigi dal Presidente Emmanuel Macron, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani lancia un messaggio diretto alla Cina per fermare sul nascere la potenziale terza guerra mondiale all’orizzonte: «Mi auguro che la Cina giochi la parte di una protagonista della pace. Ci auguriamo che Xi Jinping spinga Putin a ritirare le sue truppe dall’Ucraina e far cessare il fuoco: è l’unica possibilità che ha la Russia se vuole arrivare alla pace. Tutti quanti noi vogliamo che i tentativi diplomatici vadano nella giusta direzione. Però, come ho detto anche nell’intervento questa mattina, non c’è pace senza giustizia. Giustizia significa indipendenza e libertà dell’Ucraina».
ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE: G7 CON UCRAINA, RUSSIA RESPINGE LE CONDIZIONI DI ZELENSKY
Nel vertice in video collegamento ieri del G7 che ha anticipato i temi della Conferenza per l’Ucraina, i leader mondiali hanno ribadito la necessità di un sostegno fermo e netto a favore del Governo Zelensky per impedire sul nascere la vittoria russa nel conflitto iniziato lo scorso 24 febbraio: al netto dell’allarme per una potenziale terza guerra mondiale, il G7 fa sapere che il sostegno all’Ucraina è «incrollabile. Ribadiamo la nostra solidarietà all’Ucraina davanti alla guerra di aggressione russa finché sarà necessario». Non solo, la conferenza dei 7 grandi della Terra ha ribadito come sia inaccettabile «la retromarcia russa sul nucleare, annunciando che, in caso di utilizzo, ci saranno conseguenze gravi». Aprendo le comunicazioni oggi alla Camera in vista del Consiglio Ue, la leader italiana Giorgia Meloni ha ribadito quanto sottolineato già ieri nel vertice G7 davanti al Presidente Zelensky: «La storia ci ha insegnato che non ci sono benessere e sviluppo dove non ci sono pace e libertà e per questo riteniamo che l’Ue debba continuare ad essere unita nel sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russa. Le nostre convinzioni non mutano. Il governo ribadisce il sostegno a Kiev. in gioco non vi è solamente il rispetto del diritto internazionale e il conflitto non coinvolge unicamente il futuro libero e pacifico del popolo e delle istituzioni ucraine, ma quello dell’intero Europa in altre parole piaccia o no a chi per certi versi comprensibilmente vivendo un’epoca di crisi vorrebbe voltarsi dall’altra parte, il conflitto in Ucraina ci riguarda tutti per questo convenzione a avviso aperto continueremo a sostenere il cammino europeo in Ucraina».
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha poi sottolineato nel suo intervento al Senato sulla cessione di mezzi e aiuti all’Ucraina, come «Gli aiuti militari finiranno quando ci sarà un tavolo di pace». Di contro però, conclude il titolare della Difesa, «La sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina sono punti fermi, imprescindibili, ma al contempo bisogna lavorare alla costruzione di una exit strategy». Dal Cremlino non viene però apprezzata la linea di forte sostegno che ancora ieri il G7 ha ribadito sul fronte ucraino: non solo, le richieste di Zelensky per dei negoziati di pace contro l’esplodere di una terza guerra mondiale vengono definite «inaccettabili». Spiega Peskov, il portavoce di Putin: «Il Cremlino ritiene che le proposte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presentate come passi verso la pace, sono in realtà finalizzate al proseguimento delle ostilità. Questi tre passi porteranno a nuovi scontri […] Negoziati impossibili se Ucraina non accetta la nuova realtà».