BIDEN DA ZELENSKY, WANG YI AL CREMLINO: ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE
Se nelle stesse ore in cui Biden a sorpresa compiva la sua prima visita a Kiev dall’inizio della guerra, al Cremlino si vedevano i rappresentanti diplomatici di Russia e Cina, non ci vuole un Premio Nobel per capire che il timore e la tensione da “terza guerra mondiale” è tutt’altro che una sparata giornalistica. Gli attacchi e i raid permangono ma la guerra da un anno ormai attiva tra Russia e Ucraina è in profondo stallo, viceversa a livello diplomatico-internazionale qualcosa si muove e ancora non verso buoni segnali di tregua: il bilaterale avvenuto alla Conferenza di Monaco tra Blinken e Wang Yi, sebbene abbia riportato un canale di dialogo franco e schietto tra Cina e Usa, ha fatto riemergere tutti i nodi di contrasto tra le due superpotenze. In particolare, l’accusa della Casa Bianca contro il Governo di Xi Jinping di star per vendere armi ingenti alla Russia non è stata presa affatto bene dal regime comunista: «La Cina si è impegnata a dare sostegno retorico, politico e diplomatico alla Russia. E le aziende cinesi stanno al momento fornendo supporto ‘non letale’ a Mosca. Ma abbiamo informazioni che ci fanno temere che stiano considerando di fornire armi», aveva detto ieri il Segretario di Stato americano dopo l’incontro con il Ministro degli Esteri cinese.
Oggi la pronta replica in pieno “stile” da terza guerra mondiale giunge da Pechino: «gli Stati Uniti devono smettere di scaricare la colpa e diffondere false affermazioni. Quelli che non smettono di fornire armi al campo di battaglia sono gli Stati Uniti, non la Cina. Gli Stati Uniti non sono qualificati per dare ordini alla Cina e non accetteremo mai che gli Stati Uniti puntino il dito sulle relazioni Cina-Russia, né tanto meno che esercitino coercizione e pressione», attacca il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin. Sebbene da Berlino si prova a ridurre la tensione sottolineando come il Governo tedesco non ha attualmente «informazioni o prove su possibili invii di armi pesanti cinesi in Russia per la guerra in Ucraina», lo scontro sull’asse Nato-Cina-Russia è tutt’altro che inventato. In più ribadiamo, mentre Biden veniva accolto da Zelensky a Kiev dopo un viaggio tenuto segreto praticamente fino a pochi chilometri dalla capitale d’Ucraina, al Cremlino Wang Yi veniva ricevuto con tutti gli onori: «Non escludiamo un incontro tra il presidente e Wang Yi, che sarà a Mosca», ha sottolineato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, aggiungendo «L’agenda è chiara e molto vasta, e quindi c’è di che parlare».
ZELENSKY: “TERZA GUERRA MONDIALE SE CINA SI ALLEA CON RUSSIA”
Nella conferenza stampa congiunta tenutasi a Kiev tra i due Presidenti di Usa e Ucraina, il messaggio dato da Zelensky è inequivocabile sul fronte di una potenziale inquietante prossima terza guerra mondiale: «Se la Cina si allea con la Russia in questa guerra contro l’Ucraina, allora si avrà una guerra mondiale». Pechino aveva fatto sapere proprio alla Conferenza di Monaco di voler far terminare al più presto la guerra, proponendo per i prossimi giorni la realizzazione di un piano di pace “made in Cina” da sottoporre a Zelensky e Putin: al momento però, dalla Nato e dalla stessa Kiev non viene ritenuta l’azione cinese come neutrale a tutti gli effetti. «La Cina ne è consapevole. Per noi è importante che la Cina non sostenga la Federazione russa in questa guerra. In realtà, vorrei che fosse dalla nostra parte ma al momento non credo sia possibile».
Allo stesso tempo Zelensky, proprio allertando i partner internazionali del rischio forte di una terza guerra mondiale anche nucleare se non si riesce a fermare subito Putin, si augura che la Cina «faccia una valutazione pragmatica di ciò che sta accadendo». La posizione di Xi Jinping resta al momento immutata, come spiegato a Monaco dal suo capo della diplomazia Wang Yi: «Un documento in cui illustrerà la sua posizione sulla soluzione politica della crisi ucraina. Questa guerra non può continuare. Pechino è ferma dalla parte della pace e del dialogo. E’ necessario sostenere i principi della Carta dell’Onu e dare una possibilità alla pace». Intervenuto a fianco di Zelensky nella conferenza congiunta prima della sua partenza per Varsavia, Biden ha esplicitato non solo nuovi aiuti da mezzo miliardo di dollari a Kiev: «La guerra di conquista di Putin sta fallendo. L’esercito russo sta perdendo i territori occupati. I soldati russi stanno scappando dall’esercito e le persone dalla Russia stessa, perché non vedono futuro nel loro Paese […] Putin pensava che l’Ucraina fosse debole e l’Occidente fosse diviso. Ma noi siamo rimasti uniti, la Nato è rimasta unita e lui non è stato in grado di dividerci».