Rischio terza ondata Covid in Gran Bretagna? Proprio il Paese che per primo aveva rialzato la testa in primavera, dopo mesi trascorsi a combattere contro la pandemia, sta ora subendo l’ennesima recrudescenza di un virus che non sembra volere dare pace all’umanità intera e che sta letteralmente togliendo il sonno al premier Boris Johnson, fino a ridurlo a una revisione della road map delle riaperture precedentemente varata.
A fare crescere la preoccupazione è la variante indiana, responsabile dei tre quarti dei nuovi casi di infezione registrati Oltremanica. A proposito, quanti sono esattamente? Stando ai dati forniti dalle fonti governative, nell’ultima settimana i contagi inediti sono stati 20.765, proprio a causa della mutazione originatasi in India che sta dilagando e pare impossibile da arginare. Così, l’esecutivo britannico ha dato il proprio benestare all’utilizzo del vaccino monodose Johnson&Johnson e ha innestato la retromarcia, invitando a mantenere l’utilizzo della mascherina e la pratica dello smart working anche dopo il 21 giugno, data che, nei piani iniziali, avrebbe dovuto rappresentare il giorno della liberazione dall’incubo sanitario.
TERZA ONDATA COVID IN GRAN BRETAGNA? BURIONI: “VACCINARE CON UNA SOLA DOSE? PESSIMA IDEA”
La terza ondata Covid in Gran Bretagna rappresenta dunque, alla data odierna, un rischio davvero concreto e il mondo della scienza sta chiedendo all’esecutivo Johnson di mantenere la massima cautela e di rallentare le tempistiche individuate per la riapertura, almeno sino a quando non saranno state inoculate a tutti due dosi di vaccino. Sulla questione che riguarda il Regno Unito ha voluto dire la sua anche il virologo dell’Università San Raffaele di Milano Roberto Burioni, il quale ha esternato la propria opinione sugli spazi digitali di Twitter: “La situazione in UK sta peggiorando, a causa della variante ‘indiana’ che si diffonde con particolare intensità tra i non vaccinati e i vaccinati con una sola dose (pessima idea). Fortunatamente l’efficacia della vaccinazione completa (mRna) sembra mantenuta”. Insomma, si tratterebbe di una corresponsabilità: da un lato il Governo di Boris Johnson non ha chiuso per tempo i voli provenienti dall’India, dall’altro la campagna vaccinale sarebbe stata impostata nelle maniera errata.