IL GOVERNO SI DIVIDE SUL TERZO MANDATO: CDM IMPUGNA LEGGE CAMPANIA MA NON TROVA L’INTESA SU UNA LEGGE NAZIONALE
Lo aveva detto in primis anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la lunga conferenza stampa di inizio anno 2025 appena ieri: il Governo non ha ancora trovato un’intesa formale ed effettiva sul terzo mandato, ovvero su una legge nazionale che possa dirimere una volta per tutte una decisione delicata come il permettere che un Presidente di Regione, un sindaco o un Presidente di Provincia possa ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo. In serata poi, sempre il 9 gennaio, il CdM a Palazzo Chigi non ha fatto che confermare la divisione, con la Lega che ha rimesso la decisione nel mani del Consiglio manifestando però l’intento di battagliare ancora sulla possibilità che possa essere concesso il terzo mandato.
Sul piatto ovviamente il Veneto con Luca Zaia, così come la Campania con Vincenzo De Luca, la quale ieri si è vista impugnare la legge regionale che aveva messo nero su bianco il via libera al mandato “extra” rispetto alla legge nazionale al momento vigente: il “vulnus” resta la precedente legge che introduce si il limite a soli due mandati consecutivi ma che non è stata ancora reperita da tutti i Consigli Regionali del Paese. Questo il motivo per cui ancora resta lo scontro a distanza tra alcune Regioni (vedi Campania) e lo Stato centrale: al momento il Governo Meloni ha impugnato la legge della Regione governata da De Luca dell’11 novembre 2024 in quanto «in contrasto con la normativa statale, violano l’articolo 122, primo comma, della Costituzione». È però su quello stesso articolo della Carta che ieri in conferenza stampa la Premier ha sottolineato che occorre trovare una decisione ultima in quanto è preferibile che sia lo Stato a normare nuovamente e in maniera definitiva un tema così delicato: «non mi pare che si possa intervenire con un presidente di regione sì e uno no».
COSA HA DETTO CALDEROLI E LA REAZIONE DELLA LEGA IN VENETO DOPO IL CDM
Mentre la Campania ha già annunciato di ricorrere in Corte Costituzionale contro la decisione del Governo di impugnare la legge sul terzo mandato, lo strappo interno alla maggioranza permane sebbene ancora con toni pacati e senza divisioni ulteriori: l’obiettivo della Lega è quello di non perdere la possibilità di confermare il Presidente Zaia per una terza volta (che poi sarebbe la quarta, proprio perché il primo mandato era precedente alla legge nazionale sullo stop ai tre mandati, ndr), con invece FdI che ha manifestato nei giorni scorsi mire effettive nel presentare un proprio candidato in coalizione, tema tra l’altro confermato anche da Meloni stessa in conferenza stampa («Fratelli d’Italia è un’opzione che deve essere tenuta in considerazione»). Se dunque Schlein nel Pd ha già bocciato la richiesta di De Luca, nel Centrodestra si assiste ad una divisione simile tra Carroccio e FdI (con Forza Italia che si è già detta contraria al terzo mandato).
Come riporta oggi l’ANSA, durante il CdM di giovedì sera – con Salvini non presente per impegni istituzionali – è stato il Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie Roberto Calderoli a porre all’attenzione dei colleghi le criticità presenti nei casi di impugnazione come sulla Campania (e sull’eventuale Veneto, qualora Zaia decidesse di passare “all’attacco” presentando una legge ad hoc). Secondo quanto sottolineato dall’esperto Ministro, con un’impugnazione del Governo si aprirebbe il problema delle regioni che ancora non hanno recepito la legge nazionale sul terzo mandato. È per questo che Calderoli propone di intervenire con una nuova legge statale precisa e ad hoc, dicendosi su questo d’accordo con la Premier Meloni: «non c’e’ nessuna intesa sulla modifica della legge nazionale sul terzo mandato», avrebbe confidato Calderoli al termine del CdM, secondo fonti della Lega all’ANSA. Lo stesso Ministro in quota Lega ha rimesso al Consiglio la decisione sulla regione Campania, marcando una netta differenza di opinioni nel merito: «In Veneto la Lega non si conta ma si pesa, con gli ottimi risultati di Zaia. A costo di andare avanti da soli», ha poi aggiunto l’ex Ministra leghisti Erika Stefani, seguendo quanto il segretario della Lega Veneta Alberto Stefani aveva detto appena pochi giorni fa sul caso Zaia-Terzo Mandato.