TERZO MANDATO PER SINDACI E GOVERNATORI, LA LEGA NON LO RITIRA (PER ORA): GIOVEDÌ VOTO IN COMMISSIONE

Il terzo mandato per sindaci e Governatori resta all’interno di uno dei due emendamenti non annullati prima del voto in Commissione al Senato: nell’ultima riunione delle scorse ore, la Lega ha annunciato di mantenere l’emendamento al Decreto Elezioni in merito al terzo mandato dei sindaci nelle grandi città (sopra i 15mila abitanti) e per i Presidenti di Regione, uno dei nodi politici più spinosi di questo inizio 2024 per la maggioranza di Governo.



Il vertice di maggioranza sul Dl Elezioni – approvato in CdM lo scorso 25 gennaio (fissa l’Election day per le Europee l’8-9 giugno 2024 e aumentato a 3 il limite di mandati per i comuni tra 5-15mila abitanti) – ha trovato accordo su tutti gli emendamenti presentati da Lega, FdI e FI, tranne appunto sui punti del terzo mandato su cui resta «una diversità di opinione, legittima, della Lega che li mantiene», spiega Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali e relatore. Il Centrodestra ha dunque presto atto che nella maggioranza vi sono diversità di vedute su un tema che ora rimarrà al centro delle votazioni – previste per il 22 febbraio mattina – in Commissione Affari costituzionali del Senato, chiamata ad esprimersi su tutti i 41 emendamenti presenti sul Dl Elezioni. Appena ieri la Commissione Bilancio ha espresso il suo parere con un “nulla osta”, in assenza del quale – riporta l’ANSA – il voto sarebbe slittato fino a martedì prossimo.



LEGA E CENTRODESTRA, LE POSIZIONI SUL TERZO MANDATO. COSA POTREBBE CAMBIARE

«Il Centrodestra non si dividerà sul terzo mandato»: lo ha garantito il leader della Lega e Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervenendo a “Mattino 5”. Il dibattito resta molto politico e giornalistico, aggiunge il vicepremier, ma conferma che sarà direttamente e «liberamente il Parlamento a deliberare sul terzo mandato». Per Salvini si tratta di una semplice questione di democrazia: «Se uno ha un buon sindaco o governatore e, dopo due mandati, non può più rivotarlo per legge secondo me perde qualcosa. C’è un limite di mandati per ministri, parlamentari italiani ed europei? No. Se uno si trova un sindaco o un governatore bravo sarebbe utile che possa rivotarselo due, tre, cinque volte».



La Lega perciò mantiene (per ora) la sua posizione, nonostante l’invito giunto ancora oggi pomeriggio dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: «sarebbe saggio se la Lega lo ritirasse perché andare alla conta non è utile a nessuno nè alla Lega, né al resto della maggioranza, quindi aspettiamo questo». Per il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, giunto con Meloni, Salvini e Tajani oggi pomeriggio a Cagliari per la chiusura della campagna elettorale del candidato Paolo Truzzu, «Sul terzo mandato facciamo nostra la proposta del presidente Fedriga», ovvero rimandare la discussione a dopo le Europee in Parlamento. Lupi come Ciriani (e probabilmente come la stessa Premier) insiste sul tema, «La Lega dovrebbe ritirare l’emendamento in commissione affari costituzionali. Credo che le priorità siano i temi di politica internazionale e il G7, non le candidature alle elezioni europee. La Lega chiede qualcosa? Nulla, saremo tutti assieme in Sardegna uniti». Per Forza Italia, dove è intervenuto Alessandro Cattaneo, il tema del terzo mandato è stato ribadito dal leader Tajani anche se il margine per un accordo si troverà senza dubbio: «Lega fa il suo lavoro, troveremo mediazione. Pronti al dialogo, le regole generali non si fanno su casi particolari come Veneto». Resta che per gli azzurri, i due mandati su sindaci e Governatori «sono il giusto equilibrio». M5s contrari, Pd divisi tra segreteria contraria e sindaci-territori favorevoli alla linea della Lega sul Dl Elezioni: ma tutte le opposizioni hanno deciso di attendere in Commissione cosa deciderà di fare il Centrodestra, se realmente andrà in ordine sparso (trovando la bocciatura per mancanza di numeri) o si arriverà ad un accordo di rinvio della pratica dopo le Europee.

Secondo una sentenza della Corte Costituzionale (la 60/2023), il limite dei tre mandati «ha lo scopo di tutelare il diritto di voto dei cittadini […] impedendo la permanenza per periodi troppo lunghi […] che possono dar luogo ad anomale espressioni di clientelismo; serve a favorire il ricambio ai vertici dell’amministrazione locale ed evitare la soggettivizzazione dell’uso del potere dell’amministratore locale»: questo riporta il focus di OpenPolis sul terzo mandato, citando le ultime decisioni della Consulta. Eliminare il vincolo porterebbe ad esempio nei prossimi anni a concedere la candidatura per i vari Zaia in Veneto, Bonaccini in Emilia Romagna, Toti in Liguria e De Luca in Campania: come ha spiegato però il Governatore veneto in una intervista a “Radio Libertà”, «Vedremo cosa accadrà, io penso che la politica, nel momento in cui fa quello che il popolo non vuole si scolla dal popolo, e il popolo se ne ricorda. Se la motivazione è il timore che si creino centri di potere, non capisco perché in Italia ci siano solo due cariche a rischio per i centri di potere: i sindaci e i presidenti di Regione, che hanno il blocco dei mandati. Tutte le altre cariche possono star lì a vita».