È stata scritta la parola fine sul Terzo polo. Carlo Calenda ha ufficializzato la separazione da Matteo Renzi. “I gruppi parlamentari si separeranno, lo ha detto Renzi. Ormai siamo due partiti separati, non ho più voglia di mettermi a discutere con Italia viva, faranno la loro strada e alle europee e noi faremo la nostra”, le parole del leader di Azione.



Calenda ha aggiunto che la separazione dei gruppi dipende da Italia Viva: “Siccome quei gruppi sono stati eletti con un logo con un simbolo con il mio nome, io non posso andarmene via, ma loro lo possono fare. Lo facessero quando gli pare”. Una posizione perentoria, che conferma la frattura insanabile tra Azione e Italia Viva. Una battuta anche sulla cena al Twiga tra alcuni esponenti di Iv e la ministra Santanchè: “A me non frega niente di dove vanno a cena i compagni di Renzi, mi interessa se vanno a cena con un ministro di cui si chiedono le dimissioni, così i cittadini non capiscono niente”.



Terzo polo, rottura definitiva tra Azione e Iv

La replica di Italia Viva non è tardata ad arrivare. “A differenza di quanto affermato da Carlo Calenda ad Agorà il gruppo non ha il nome di Carlo Calenda. Il gruppo di cui Calenda fa parte assieme ad altri nove senatori si chiama Azione-ItaliaViva-Renew Europe”, quanto riferito da fonti di Iv e riportato da Tg Com 24. Già nella giornata di ieri non erano mancate frecciatine. Ospite de L’aria che tira, su La7, la coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita aveva pungolato Calenda: “Calenda ha rotto con Letta nell’agosto del ’22, ha rotto con noi nell’agosto ’23. Vedremo con chi romperà nel prossimo agosto. A noi interessa discutere dei problemi degli italiani. Calenda ci attacca ogni giorno, noi rispondiamo sempre nel merito. Quella dei gruppi è una tecnicalità. È chiaro che, se Calenda rinnega il sindaco d’Italia, che era nel programma elettorale comune, c’è un problema politico. Sul salario minimo, Italia Viva non è contraria, ma ritiene che non si possano alzare le tasse, che invece vanno abbassate”.

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