Il vero significato del principio di sussidiarietà contiene la logica della miglior soluzione possibile, in termini di prossimità geografica e funzionale, nella distribuzione delle competenze, per affermare il bene di tutti.

La sussidiarietà è una conditio sine qua non per enti del terzo settore che svolgono una funzione sociale, anche sostituendosi a enti pubblici quali Comuni, Regioni e Stato. Come esempio possiamo fornire la realtà di enti che si occupano di cura degli anziani, delle persone soggette ad handicap ,al percorso di recupero dei tossicodipendenti e anche dei soggetti fragili quali ex carcerati, ludopatici ecc.



La  riforma del terzo settore regola vari istituti assegnandogli il nome di Ets (enti del terzo settore). Si parla di: organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici,  imprese sociali,  cooperative sociali,  reti associative, società di mutuo soccorso,  associazioni riconosciute e non,  fondazioni, enti privati costituiti per il conseguimento senza scopo di lucro di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.



In Italia si parla di circa 300.000 enti, con milioni di persone (dipendenti, soci, volontari) impegnati.

Come accade anche nei settori profit, la conditio sine qua non della loro esistenza è che ognuna di queste organizzazioni sappia nel tempo reggersi sulle proprie gambe, senza operare in condizioni di assolute inefficienza e inefficacia, che porterebbe inesorabilmente l’attività alla chiusura con conseguenti pessimi risultati dal punto di vista umano ed economico delle persone coinvolte.

Il principio base per costituire un’attività duratura, efficace ed efficiente nel tempo è quello di avere al proprio interno una seria e competente amministrazione contabile e finanziaria.



Ciò significa:

1) Gestione secondo i vigenti principi contabili della contabilità generale, tenuta in modo aggiornato e in linea con le continue nuove emissioni di leggi e regolamenti economici, finanziari e fiscali, italiani ed europei.

2) Allo scopo è necessario conoscere un software programma di contabilità flessibile, possibilmente in windows, con interazioni con programmi office (word, excel, power point).

3) Assolutamente doverosa da parte dell’amministrazione è la conoscenza di internet, dell’utilizzo del remote banking soprattutto nelle operazioni bancarie, della gestione della posta elettronica per interagire con clienti, fornitori e terze parti. Per far questo è obbligatorio una buona conoscenza della lingua inglese.

4) Altrettanto fondamentale è il monitoraggio della situazione finanziaria tramite la produzione periodica di previsioni di cash flow (flussi di cassa), ovvero una previsione delle entrate e uscite finanziarie che copra l’arco di almeno 3/6 mesi.

5) Altra attività ineluttabile da mettere in pista è la definizione a inizio esercizio contabile di un budget economico/finanziario, con relativa analisi degli scostamenti dei consuntivi a cadenza trimestrale. Questa azione è possibile solo e soltanto se l’attività di contabilità generale viene sempre aggiornata in tempo reale.

La rivoluzione del sociale trova il suo significato nel facilitare chi lavora per l’interesse generale animato da finalità solidaristiche, civiche e di utilità sociale. Nella maggior parte dei casi essere volontari e animati da una profonda volontà di coinvolgersi in attività volte al bene comune è una condizione assolutamente meritoria, necessaria ma non sufficiente. Occorrono da parte degli operatori coinvolti  una competenza e una professionalità nello svolgere le funzioni dedicate, che vanno valutate nel giusto livello di retribuzione e gratificazioni operative.

Il terzo settore necessita il meglio in termini di formazione professionale, che deve essere continua. Bisogna imparare a imparare, sempre.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI