SERIE A – E’ stato il turno delle grandi firme. E’ stata la giornata dei nomi eccellenti. E’ stato il fine settimana che riconsegna le nostre big agli onori della classifica e che ci lascia navigare verso il turno europeo con qualche speranza in più, visto come si è comportato chi sarà di scena tra Champions League ed Europa League in questa settimana. Nomi importanti, allora, a cominciare da Alex Del Piero. Il leader non giocante della Juventus ha fatto sentire ancora una volta il suo peso specifico quando è stato messo in campo. Una rete non decisiva – quella rifilata al Lecce – eppure una rete altamente simbolica, visto che è la numero 178 in serie A: quella che gli fa raggiungere al vertice Giampiero Boniperti tra i marcatori bianconeri, quella che lo consegna alla storia del calcio italiano e non soltanto del suo club. E sabato, prima di lui, aveva fatto parlare di sé un altro numero 10 quale Francesco Totti. Una prova eccellente contro il Genoa, fatta per dimostrare innanzitutto a se stesso e quindi, successivamente, a Claudio Ranieri, ai tifosi e ai detrattori, di essere ancora vivo. Vivo dopo le batoste prese sul campo, vivo dopo le polemiche – neppure tanto sotterranee – con il proprio allenatore, buone per prendersi una bacchettata da Rosella Sensi una che, a Totti, ha sempre voluto un bene particolare per il legame che lo univa a papà Franco.

E se quelle di Del Piero e Totti sono state le zampate dei vecchi leoni, anche gli esponenti delle classi più giovani non sono rimasti a guardare. Così San Siro può tornare ad applaudire Pato, cui hanno fatto bene la metabolizzazione delle vicende familiari e il completamento dello sviluppo fisico personale. La media realizzativa, per un ragazzo di vent’anni, è spaventosa. E, in questo campionato, può venire ulteriormente amplificata dalla vicinanza di Zlatan Ibrahimovic: sabato sera, contro il Chievo, s’è visto come i due si cerchino e si trovino, con esiti eccellenti.

SERIE A CONTINUA, CLICCA QUI SOTTO

Come non citare, poi, Antonio Cassano, che ha posto il sigillo alla rimonta della Sampdoria contro la Fiorentina? Alcune decisioni tecniche, la situazione nebulosa sul rinnovo contrattuale, prove non al meglio della sua fama avevano fatto sorgere nuovamente dubbi sul barese: la bellezza del raddoppio ai danni di Frey dovrebbe bastare a spazzarli via. Il discorso sui singoli non deve però farci dimenticare quanto sta combinando la capolista, quella Lazio che – unica tra chi comanda nelle zone alte della classifica – non sarà impegnata in campo europeo. Questo non è da considerare un limite, anzi. Proprio la possibilità di lavorare unicamente sul fronte italiano potrà essere un aiuto, e anche la vittoria di Bari ha dimostrato come – in questo momento – la freschezza atletica stia facendo la differenza a favore della squadra di Edy Reja. Unitamente (è ovvio) a un salto tecnico-tattico di enorme rilievo rispetto alla passata stagione. Una squadra che dà l’impressione di poter durare, per autorevolezza e convinzione personale.