SERIE A MILAN INTER JUVENTUS NAPOLI LAZIO: IL PUNTO DELLA GIORNATA – E’ il Milan il signore del 2010. Vada come vada contro la Roma sabato sera, la vittoria della Juventus sulla Lazio nel posticipo ha rimescolato ancora una volta le carte alle spalle della capolista e concesso ai rossoneri un sostanzioso vantaggio di sei punti, sufficiente per impedire loro di essere ripresi prima della sosta natalizia. Un primato meritato. Lo dicono innanzitutto i numeri: dieci vittorie nelle ultime dodici partite (un solo passo falso con la Juventus e l’unico pareggio con la Sampdoria), appena una rete incassata da cinque giornate a questa parte e il 3-0 di Bologna è stata la quarta volta, nelle ultime sette uscite, in cui i rossoneri sono andati a segno per tre volte nell’arco dei 90 minuti. E’ il segno di un equilibrio stabilmente raggiunto, di un gruppo omogeneo in ogni reparto e pronta a fare il vuoto dietro di sé se sabato batterà i giallorossi.
Ma i numeri sono solamente lo specchio di una squadra cresciuta rapidamente dopo un inizio stentato. Ibra-dipendente, è vero, perché lo svedese è devastante ogni volta in cui accende il proprio genio, ma non solo. Perché tale quadratura del cerchio è frutto delle scelte di Massimiliano Allegri, fatte una alla volta e senza fretta. La prima mossa è stata quella di sciogliere l’equivoco Ronaldinho, un equivoco che il brasiliano ha aiutato a risolvere in prima persona, con prestazioni mediocri in ogni settore del campo in cui è stato impiegato e con una vita notturna non propriamente d’atleta. La seconda è stata l’intuizione di Boateng trequartista, che dà una forza penetrativa ulteriore senza perdere di vista la solidità in copertura. La terza, vista a Bologna, è stato lo spostamento di Ambrosini al centro del tridente mediano, con scivolamento di Pirlo sulla sinistra. In soldoni: difesa maggiormente protetta e possibilità per il regista di poter inventare con maggiore tranquillità in una zona tutt’altro che secondaria del campo.
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Il tutto in un contesto in cui il tecnico ha valorizzato la corsa di Abate, il determinazione di Gattuso e la centralità di Nesta, al cui fianco anche Bonera è parso a Bologna altro giocatore. Difficile fare i conti con un’avversaria simile, lo stesso Malesani ha detto di non averne incontrate di così forti in campionato (lui che aveva fermato sullo 0-0 interno Inter e Juventus). Servono continuità di risultati e colpi risolutivi, che le squadre che inseguono non hanno ancora. Della Juventus piace l’agonismo che le ha infuso Del Neri, della Lazio piace la capacità del gioco offensivo, del Napoli piace la compattezza dell’insieme. Ma nessuna possiede ancora quella scintilla che possa accenderla come la vera antagonista rossonera. Questa potrebbero averla Roma e Inter, ma entrambe vivono ancora troppe amnesie per risultare all’altezza del Milan. E se i giallorossi potrebbero comunque rimettere parecchio in gioco nello scontro diretto di San Siro, dei nerazzurri si parlerà nel 2011, dopo la pausa e, soprattutto, dopo il Mondiale per club, divenuto improvvisamente obiettivo primario dopo le amnesie di inizio stagione. La manifestazione, che comincia mercoledì per l’Inter, dovrà infondere fiducia al gruppo ed eventualmente rafforzare la panchina di Benitez, finora colpita dal fuoco amico. Se anche il Mondiale sarà un fallimento, per l’Inter sarà estremamente complicato rientrare in gioco sullo scacchiere italiano.