INTR SEONGNAM MONDIALE – Torna la vecchia guardia, torna l’Inter. Presto, prestissimo per dire che il peggio sia alle spalle però occorre riconoscere che – finalmente – Rafa Benitez ha potuto mettere in campo una parvenza della squadra che aveva centrato il triplete. Mancava ancora Maicon e Sneijder è uscito immediatamente per l’ennesimo guaio muscolare, ma non c’è voluto molto per regolare 3-0 il Seongnam e guadagnare la finale del Mondiale per club contro i sorprendenti congolesi del Mazembe. E che l’evento fosse atteso (sia per il risultato, sia per rivedere la vera squadra in campo) lo dimostrano anche le parole di Massimo Moratti: sono contento per come benite ha preparato la partita. Incoraggiamento non da poco, visto che il tecnico aveva affrontato la trasferta di Abu Dhabi come un dead man walking. Impiccato ai risultati negativi, appesantito dalla mancanza di fiducia all’interno della società. sembrava più un corpo estraneo che l’allenatore in carica.
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Ora può ritrovare un minimo di fiducia per affrontare il 2011 al meglio, a meno che non accadano cataclismi nella finalissima. Potrà farlo consegnando alla società il secondo trofeo stagionale da deporre in bacheca e con una squadra che, lentamente, sta ritrovando tutti i suoi tasselli. E la partita contro i sudcoreani ha dimostrato quanto questi servano alla causa comune. Basti vedere l’operato di Milito, con lo splendido colpo di tacco per il 2-0 di Zanetti e con la chiusura in prima persona per il 3-0 in un 4-2-3-1 ritrovato di mourinhana memoria. Sono aspetti che non possono lasciare indifferenti: la possibilità di poter ripresentare il modulo vincente, di riproporre protagonisti acclarati (oltre a Milito anche Julio Cesar tra i pali), di riacquistare la fiducia della società. Non può bastare un’agevole vittoria sul Seongnam per dichiarare finita la bufera, ma per ripartire sì.