Le vittorie di Juventus e Napoli danno il senso di una svolta al campionato: affondano le milanesi, si riaffaccia alla ribalta chi si era perso per strada. Impressiona il successo bianconero per la sensazione di dominio che ha dispensato nei confronti del Milan. Una squadra correva, l’altra camminava; una ragionava di fretta, l’altra si perdeva nelle esitazioni; una pressava, l’altra subiva. Appare superfluo dire come tutti i primi riferimenti abbiano tinte bianconere e appare estremamente significativo come il successo sia arrivato nel finale della partita, come se il lavoro estenuante ai fianchi abbia alla fine messo al tappeto un avversario che ha perso per strada pedine preziose (e molte ne aveva a casa) e che è apparso in debito di ossigeno a fronte di una squadra di cui si attendeva un calo che non è mai arrivato: basti vedere il modo in cui Marchisio ha messo il piede, in maniera tutt’altro che casuale, in occasione dell’1-0 sul rinvio di Bonera.
Ma la Juventus non è stata unicamente atletismo e agonismo. E’ stata anche tecnica e tattica, con Chiellini schierato a sinistra: una scelta che ha fatto saltare il banco rossonero e ha assegnato a Conte la superiorità strategica di Allegri, apparso lento nel muovere i propri uomini (Boateng tenuto in campo fino a una sciocca espulsione, per esempio). Il Milan ha già preso 8 reti in 5 gare mentre Abbaiti regala la seconda fesseria di stagione: è in crisi proprio il settore che aveva posto le basi per l’ultimo scudetto.
Sulla caduta dell’Inter incombe la direzione disastrosa di Rocchi, ma questo non dev’essere un alibi. I nerazzurri sono apparsi tutt’altro che irresistibili di fronte al Napoli. In breve: da una parte vigeva la libera iniziativa, dall’altra un senso compiuto di squadra. Con la netta convinzione che anche un pareggio sarebbe stata una promozione importante per gli uomini di Mazzarri. Invece sono arrivati tre punti che, sommati ai tre già presi al Milan, portano a un totale di sei. Nello scorso campionato il Napoli ottenne un punto in quattro confronti con le milanesi, e questo fa la differenza.
Juventus che comanda insieme con l’inattesa Udinese (le due squadre rimaste ancora imbattute), il Napoli insegue in compagnia di altri due passeggeri a sorpresa come Palermo e Cagliari. Dietro occorre dare credito a Roma e Lazio. I giallorossi hanno evidenziato altri segni di crescita collettiva contro l’Atalanta, squadra mai facile da affrontare. I biancocelesti hanno invece acquisito un pragmatismo mancato nel passato recente, grazie anche a uomini gol come Klose che fanno la differenza con il loro grande bagaglio di esperienza. Il campionato non riesce ad allungare il passo e non c’è di che esserne lieti, dopo anni di storie già scritte. La pausa permetterà anche a chi appare oggi in crisi di poter rientrare nel giro. E questo sarà un ulteriore arricchimento.