Il Milan si ferma dopo cinque vittorie consecutive nel supersabato della serie A. Ai rossoneri mancano i gol, un pizzico di cinismo e qualche decisione arbitrale (rete annullata a Seedorf per fuorigioco inesistente e più di un sospetto di rigore su Pato nel finale) in casa della Fiorentina. La cura Rossi – viste anche le assenze – si è limitata al momento a ridare un assetto credibile ai viola: squadra votata alla difesa, ma quanto basta per fermare il Milan se Ibrahimovic non è ispirato e se si privilegia il colpo di tacco alla giocata concreta. Allegri può sorridere per alcuni aspetti (la difesa nuovamente imbattuta, il centrocampo solido in Aquilani e Nocerino, il ritorno voglioso di Pato) ma deve ricordare ai suoi che occorre mirare al sodo, soprattutto in una situazione di rimonta qual è l’attuale.
Come ha fatto l’Inter, per esempio. Ai nerazzurri non annullano il gol (questo sì, in fuorigioco) di Thiago Motta, per la rabbia di Ballardini. Ma il Cagliari è poca cosa a fronte di una squadra cui Ranieri sta cercando di conferire quadratura e fiducia. Lo si vede anche da piccoli particolari, come Coutinho messo al posto di Sneijder – infortunato nell’ultimo momento – e autore del 2-0. La strada per i nerazzurri è lunga, sia in classifica sia nell’impostazione della squadra che verrà, basta non pensare che un successo contro i sardi (in crisi) sia sufficiente, La sofferenza nel finale è lì a dimostrarlo.
Un discorso che vale anche per il Napoli cui, contro la Lazio, è mancato unicamente il gol. Mazzarri ritrova la squadra che conosce, pronta ad aggredire e a ribaltare l’azione. Ma ritrova anche il Lavezzi che conosce, eccezionale nell’avvio e nella gestione dell’azione, molto meno nella conclusione. Un problema, in un periodo in cui Cavani ha un rapporto conflittuale con la porta avversaria. 

Reja può essere soddisfatto del pareggio: serie positiva che s’allunga a nove giornate, momentaneo primato solitario in vetta, solidità complessiva. Ma senza Klose questa squadra ha una marcia in meno. Oggi si attendono le risposte: impegno complicato per l’Udinese a Parma, più abbordabile per la Juventus, contro un Palermo che ha colto un solo punto in cinque trasferte.