Cade l’Udinese a Parma, primo posto virtuale per la Juventus e classifica che comincia a delinearsi. Inatteso ma logico il tonfo della squadra di Guidolin, che paga più degli altri il tributo alle nazionali (Isla e Armero irriconoscibili causa rientro all’ultimo momento dal Sud America) e a una giornata complessivamente storta. Una sconfitta che prolunga la serie negativa contro gli emiliani – tre sconfitte su tre gare della gestione Guidolin – e che nasce dall’assenza di chiavi classiche di gioco come il ritmo e la determinazione, proprio quello che abbonda in casa del Parma. Una battuta d’arresto non scrive la storia ma proprio sull’Udinese si erano appuntati i maggiori dubbi sulla tenuta in cima alla classifica. La sconfitta di ieri può essere il primo segnale.
Non è invece il primo quello che lancia la Juventus. Arriva la terza vittoria consecutiva, che garantisce la coabitazione in vetta insieme con la Lazio, ma con una partita in meno. Ormai la cifra dei bianconeri è ben individuata, al di là delle scelte di sistema di gioco da parte di Conte. Occupazione degli spazi e avversario intimorito con pressing e alte frequenze. Un gioco da provinciale ma con le caratteristiche tecniche di una grande. Vero che il Palermo fuori casa è poca cosa (un solo punto in cinque trasferte) però, visti i recenti precedenti tra le due squadre favorevoli ai siciliani, si trattava di una partita da affrontare con circospezione. Il fatto che la Juventus l’abbia archiviata con relativa semplicità è l’indice della maturazione e della consapevolezza di sé che i bianconeri hanno raggiunto con parecchio anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista. E la freschezza della squadra evidenzia come faccia bene agli impegni tra i confini nazionali (non alle casse societarie…) l’assenza di una coppa europea cui rendere tributo.
Classifica che si delinea, dunque. In alto c’è un gruppetto di quattro racchiuso in un solo punto. Tre di queste (la citata Juventus insieme con Milan e Lazio) hanno i mezzi per condurre la lotta fino all’ultimo giorno utile. Possono avere spazi di rientro la Roma e il Napoli, al di là della gara da recuperare a vantaggio dei campani (vantaggio doppio visto che è scontro diretto con la Juve). La Roma incassa la seconda vittoria consecutiva e i complimenti per un gioco che si sta rivelando come sempre più convincente. Restano da emendare i troppi errori sottoporta che rendono complicata anche una serata potenzialmente serena come quella contro il Lecce.
E anche sul fondo la situazione comincia a essere più chiara, con i pugliesi, il Novara e il Cesena che si distaccano rispetto al resto del gruppo, con il solo Bologna a portata di mano. E’ prematuro dire che la corsa per i differenti obiettivi abbia già un campo di partecipanti definitivo (l’Inter è tutta da valutare in chiave alta classifica e il citato terzetto sul fondo manda comunque segnali di vita), visto che il gruppone centrale è tutt’altro che continuo nel rendimento. Ma, rispetto alla confusione di un paio di turni fa, l’ultima giornata ha aiutato a chiarire un po’ di più le idee. Peccato che lo stesso non possa dirsi per alcune controverse decisioni arbitrali anche se questo – sostengono alcuni – sarebbe il bello del calcio…