Manca poco all’impresa: designato – con qualche ragione estiva – al ruolo di vittima sacrificale, il Napoli si ritrova a un passo dalla qualificazione agli ottavi di Champions dopo essere capitato in un girone considerato impossibile. Cammin facendo si sono tolte dai giochi il Bayern (per manifesta superiorità) e il Villarreal (per chiara fase involutiva) ed è rimasto un gioco a due tra gli azzurri e il Manchester City: due mondi vicini, per la passione e la fame di vittorie; due mondi lontanissimi, per la capacità di fuoco dei Citizens sul piano degli investimenti. Ma il calcio non si fa soltanto con i soldi altrimenti vincerebbero sempre e unicamente i soliti. Servono anche cuore e idee, quanto il Napoli ha messo in campo nei 180 minuti contro gli inglesi: il cuore nel reggere a una tensione ambientale e nervosa fuori del comune e le idee, andate a confermare che – almeno sul piano tattico – in Italia sappiamo insegnare qualcosa.
Così dopo aver sfiorato l’impresa all’andata, il Napoli ha firmato il capolavoro in una notte che il San Paolo ricorderà a lungo: squadra perfetta nella gestione della partita (escluso l’erroraccio che ha portato al pareggio di Balotelli), compatta nel supportare la difesa e micidiale al momento di colpire. Si è capito quanto Cavani sia fondamentale per i destini campani: lo si vede in Europa (tutte sue le tre reti rifilate al City), lo si vede in Italia (quattro gol, importanti soltanto i tre segnati al Milan). Ora basta poco agli azzurri per centrare un clamoroso approdo agli ottavi di finale, che significheranno tanto prestigio internazionale e tanti soldini per le casse di De Laurentiis: sarà necessario non sballare l’appuntamento in casa del Villarreal all’ultimo turno, confidando – al tempo stesso – nella serietà del Bayern.
Se il Napoli spera, l’Inter c’è già. Basta un pareggio al cospetto del Trabzonspor per chiudere nel migliore dei modi una fase a gironi avviatasi con la sconfitta in casa proprio contro i turchi. Un altro passettino avanti sulla strada del recupero intrapresa da Ranieri: il gioco non fa gridare allo spettacolo ma, in tali circostanze, serve la sostanza. E aver raggiunto gli ottavi con un turno di anticipo permette di concentrarsi in anticipo su altri obiettivi.