Una qualificata, una quasi e una che deve giocarsi tutto in 90 minuti: questo il bilancio italiano in Champions League. La qualificata è il Milan che, pur con qualche affanno, passa agli ottavi con due turni di anticipo. Però in trasferta contro il Bate Borisov si è rivista la squadra sprecona e distratta che non piace ad Allegri: sprecona con Robinho tornato quello dei primi tempi italiani; distratta con il rigore che consente ai bielorussi di vivere una serata di gloria da mandare a memoria. Avranno avuto peso il guaio di Cassano e una supremazia di classifica innegabile, ma se il Milan voleva contendere il primato al Barcellona, questo passaggio non è stato il migliore per approcciare il prossimo incontro a San Siro.

La quasi qualificata è l’Inter, ed è tanta roba dopo il debutto nel torneo con il ko interno contro il Trabzonspor. Dopo sono arrivate tre vittorie consecutive, che hanno guidato la squadra al primato. L’ultima contro il Lilla, in cui – come capitato al Milan,- s’è visto il bene e il male andare in scena in contemporanea: il bene è rappresentato da una squadra che, se non ha ancora trovato il gioco, perlomeno ha riconquistato un’anima; il male da una difesa che continua a incassare gol incredibili e da un Diego Milito che, prima di tornare al gol, aveva sprecato tutto lo sprecabile.

La squadra destinata a uno spareggio è il Napoli, scivolato al terzo posto nel girone. La serata di Monaco è stata terrificante per 42 minuti, quelli in cui il Bayern ha mostrato come all’andata avesse giocato con il freno a mano tirato, più deciso a cercare un pareggio che rischi inutili. Triplo Gomez e campani tramortiti, prima di una rimonta tentata ma non riuscita. Stavolta il gioco è stato di livello superiore, dopo aver concesso troppo alla sudditanza psicologica nei confronti dei tedeschi, quest’anno praticamente perfetti di fronte al proprio pubblico. Ma – unito all’orgoglio – non è bastato per riequilibrare il risultato segnato dalla sbandata iniziale. 

Ora il Napoli si giocherà tutto nel confronto diretto al San Paolo del 22 novembre contro il Manchester City, balzato al secondo posto. I 90 minuti di cui dicevamo che, però, saranno preceduti da altri 90 altrettanto – se non più – importanti: domenica sera la squadra di Mazzarri ospita la Juventus, l’appuntamento per rimescolare il campionato oppure per consegnarlo ancor più al primato bianconero.