INTER ROMA – Concentriamoci sulle cose di casa nostra, che è meglio. L’Europa non è terreno di caccia per le italiane: ci eravamo avvicinati con malcelate speranze alla nuova tornata di Champions League, ne stiamo uscendo con le ossa rotte. Dopo il Milan, battuto e irriso a casa sua dal Tottenham (buona squadra, ma pur sempre quarta in classifica nella Premier League), tocca alla Roma incassare una dolorosa botta di fronte al proprio pubblico. In verità qualche segnale negativo c’era già, vista la consolidata abitudine giallorossa nel farsi male da soli al momento meno opportuno. Un punto nelle ultime tre partite era stato bottino indicativo, come indicative erano state le ennesime polemiche interne. Uno stato d’animo su cui lo Shakhtar, sceso l’ultima volta in campo il 28 novembre, non ha avuto problemi a incidere, forte delle astuzie tattiche di Lucescu e della bravura dei singoli.
Due sconfitte che possono essere emendate nelle gare di ritorno, ma serviranno ben altro Milan e ben diversa Roma. Magari con quella determinazione in più che, giusto ieri, ha permesso all’Arsenal di ribaltare il risultato contro il Barcellona, non contro il Wigan…
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Le cose nostre, allora. Con l’attenzione rivolta all’Inter che, finalmente, ha chiuso la serie dei recuperi, rendendo più credibile la classifica. E, oggi, i nerazzurri si ritrovano a cinque punti dal Milan. Un distacco che, probabilmente, avrebbero pensato di minore consistenza, ma che tiene aperti tutti i giochi (Napoli permettendo), visto che si deve ancora disputare il derby di ritorno. A Firenze l’Inter ha mostrato ancora aspetti positivi e pecche del suo stato attuale. Gli aspetti positivi riguardano un attacco nuovamente a segno e Dejan Stankovic ritrovato, come si è visto soprattutto nel secondo tempo. Ha cercato più volte la porta, senza fortuna, dimostrando come possa e debba essere decisivo l’apporto dei centrocampisti. Le pecche sono quelle della difesa che, ancora una volta, si è rivelata tutt’altro che irreprensibile. Un aspetto da rivedere con particolare attenzione anche perché, se almeno l’Inter vorrà cullare sogni europei, dovrà evitare ogni minima distrazione contro il Bayern. La giornata dei recuperi è stata completata dal derby di Genova. Solita atmosfera vecchi tempi e clima che ha esaltato il Genoa: segna poco ma sa capitalizzare: sorpasso in classifica alla Sampdoria, tornata quella inconcludente e affaticata di pochi giorni fa, con tanti dubbi indotti dalle scelte societarie al mercato di gennaio. Non sempre c’è un Bologna docile nel dare una mano.