SERIE A – Il Milan riesce a essere più forte dei suoi errori e anche il mezzo passo falso in casa contro la Lazio diventa occasione per un sorriso, in attesa dell’Inter di scena a Bari. Un sorriso perché alle spalle dei rossoneri (da ricordare: decimati alla vigilia dell’anticipo e martoriati in corso d’opera dalle uscite di Bonera e Legrottaglie “piallati” da Kozak) chi insegue non fa decisamente meglio. Anzi, è clamoroso il tonfo del Napoli. Il Chievo si conferma squadra che non fa sconti in casa alle grandi (l’Inter battuta, la Roma rimontata) e non concede centimetri alla velocità avversaria. Azzurri troppo brutti per essere veri, con l’assenza di Lavezzi a parzialissima scusante. La squadra di Pioli li mette sotto sul piano tattico e dinamico, sollevando interrogativi sulla personalità di una squadra che vorrebbe aspirare a un ruolo da grande.
Grave anche la frenata della Roma, per il modo in cui si è sviluppata la partita contro il Brescia. Squadra che si sveglia nella ripresa per riaddormentarsi immediatamente dopo il pareggio. Rischiando, per sovrannumero, anche la sconfitta a fronte dei contropiede di un’avversaria rigenerata mentalmente dal ritorno di Iachini, un allenatore cui i giocatori non avevano mai negato la propria stima. Il campionato che conferma la tendenza all’autolesionismo di molte delle sue protagoniste (non occorre infatti dimenticare la recente caduta dell’Inter a Udine), con espressione somma in casa Juventus.
A Palermo arriva la quarta sconfitta nel giro di sei partite, con secondo sorpasso consecutivo subìto in classifica: dopo quello incassato dall’Udinese domenica sera, stavolta tocca alla squadra di Delio Rossi lasciarsi i bianconeri alle spalle (e, attenzione, sabato sera si va a Cagliari, distante in classifica tre soli punti).
SERIE A LE GRANDI FRENANO, IL MILAN SORRIDE
La squadra di Del Neri è in una fase di involuzione non solo tattica ma anche dal punto di vista della personalità: a Palermo va sotto di due gol in soli 20 minuti, a quel punto diviene difficile rimettere in sesto la partita, nonostante la rete di Marchisio e nonostante gli errori arbitrali (che scatenano una protesta inusuale per le abitudini bianconere a fine partita). La squadra vive più di reazioni di pancia che di ragionamenti con la testa, a Palermo avrebbe potuto finire anche peggio se gli attaccanti in maglia rosa fossero stati più precisi, a conferma dei limiti oggettivi del gruppo emersi improvvisamente in ogni settore. Il rischio è che la rottura, da momentanea, possa diventare sistematica, con tutte le conseguenze del caso. E, a proposito di rotture, no nsi può tacere del momento estremamente complicato che sta vivendo il calcio a Genova. Anche in questo, come accaduto per il Milan, Genoa e Sampdoria devono ringraziare chi sta dietro. Ma è sotto gli occhi l’involuzione che si sta vivendo: in casa blucerchiata l’organico è stato indebolito dall’ultimo mercato, nelle ultime sette gare sono arrivate una sola vittoria e, peggio ancora, appena due reti (con sei di queste partite concluse all’asciutto): in casa rossoblù Ballardini dovrà fare in fretta a ritrovare equilibri scompaginati dalle mosse di Preziosi. Anche perché, domenica, c’è da ospitare il Milan.