Inter 18, Milan e Napoli 13: basta questo dato riferito alle ultime sette partite per dare la misura dello sviluppo che sta vivendo il campionato. Ed è il ritorno della squadra nerazzurra il dato più eclatante, un ritorno che comporta la naturale candidatura a rivale più accreditata della squadra di Allegri nella lotta per lo scudetto, più del Napoli. Lo scarto è stato netto, originato dall’avvento di Leonardo in panchina e dalle mosse al mercato invernale che hanno ampliato la rosa della squadra dando valide alternative a titolari usurati dai guai fisici oppure appiedati dalle squalifiche. Ed era anche inevitabile questo sviluppo visto che, preso il valore dei singoli, soltanto il Milan può mettere sul proprio piatto della bilancia un simile numero di talenti.
Un’ Inter nuova anche nella mentalità, rispetto a quella vincente dell’epoca di José Mourinho: quella era una squadra che offriva tremenda concretezza, questa è una squadra che si diverte e fa divertire. La spettacolare partita con la Roma (che frena i giallorossi senza porli fuorigioco: basti vedere l’inerzia della serata) ne è l’esemplificazione più clamorosa sotto il profilo realizzativo. Il vertice di un ciclo che ha prodotto 24 reti in otto partite: una media che non è quella che del Barcellona ma le si avvicina parecchio. Il rovescio della medaglia è una fase difensiva tutt’altro che impeccabile. Certo, non puoi aspettarti qualcosa di differente quando devi concedere in un sol colpo Samuel, Chivu e Lucio ma non è che in precedenza la retroguardia nerazzurra fosse stata esente da colpe. Come è clamorosamente emerso nel posticipo contro un’avversaria ridotta in inferiorità numerica eppure capace in simili condizioni di colpire due volte.
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Ed è questo l’aspetto che, al momento, impedisce all’Inter di poter diventare a breve giro di posta non soltanto la rivale numero uno del Milan, ma anche la squadra destinata ad “ammazzare” il campionato. Se questo è il punto debole nerazzurro, anche il Napoli non è esente da pecche nella sua rincorsa al Milan. La squadra di Mazzarri, implacabile quando si tratta di giocare al San Paolo, difetta ancora della continuità caratterizzante le grandi. La vittoria contro il Cesena ha annullato nei numeri la sconfitta in casa del Chievo ma non l’ha fatto sotto il profilo della mentalità.
Soltanto la capacità di essere convincente (o, almeno, di limitare i danni nelle giornate meno felici) in ogni situazione potrà permettere agli azzurri di rivelarsi una vera alternativa alle due milanesi. Due difetti – la difesa dell’Inter e la personalità del Napoli – che permettono al Milan di concedersi mezzi passi falsi, come quelli contro Lazio e Genoa. Ma si tratta di situazioni su cui i rossoneri non potranno lucrare a lungo.