Avrebbe dovuto essere un turno di avvicinamento al derby di Milano, si rivela una giornata che potrebbe riaprire inaspettatamente i giochi scudetto. Perché il Napoli è bravo ad approfittare della frenata che unisce Milan e Inter per ritrovare se stesso dopo due turni buttati via e per ritrovare ambizioni smarrite, ulteriormente alimentate dallo scontro diretto che andrà in scena il 3 aprile a San Siro tra le attuali prime due della classifica. Un risveglio che, non a caso, coincide con il ritorno di Ezequiel Lavezzi tra i titolari dopo lo sfogo salivare ai danni di Rosi valido per tre giornate di squalifica. L’argentino ha guidato la rimonta con sorpasso di Parma spaccando la partita a modo suo: assist per il pareggio, gol in ricaduta per il 2-1. Un protagonista e una squadra in più per ridare senso al futuro del torneo. E un risveglio quanto mai opportuno per respingere l’assalto dell’Udinese. Ai friulani riesce il sorpasso alla Lazio, con ingresso ufficiale in zona Champions League, ma non l’aggancio alla squadra di Walter Mazzarri che si stava concretizzando alla fine del primo tempo al Tardini. Un progetto che appare comunque soltanto rinviato, vista la marcia intrapresa dai friulani. Il loro girone di ritorno è spettacolare, fatto di otto vittorie, due pareggi e nessuna sconfitta, con ben ventinove reti all’attivo. La coppia Di Natale-Sanchez non ha nulla da invidiare al calcio fatto di tecnica e velocità di idee offerto dal Barcellona mentre il resto della squadra è stato modellato da Francesco Guidolin all’insegna della compattezza e della concretezza. Una classifica che era pressoché impossibile immaginare dopo le prime quattro giornate trascorse senza raccogliere un punto soltanto. Una classifica che porterà la famiglia Pozzo a rivedere i piani futuri.
Il mercato, in casa bianconera, è stato sempre adoperato per mettere a posto i bilanci. Se arriva la grande Europa sarà invece una sessione fatta di entrate e non di uscite. Per capirci: i soldi che assicura la Champions League sono quello che possono permettere alla società di non cedere Sanchez, se non in presenza di proposte indecenti. All’Udinese è poi doveroso unire il Bologna, con un applauso in più per il miracolo che Alberto Malesani sta confezionando. Parliamo di una squadra che, pochi mesi fa, pareva destinata a essere appesantita dalle penalizzazioni (nella migliore delle ipotesi), se non a uno smembramento originato da una società inesistente.
Oggi il Bologna è una della realtà più belle del campionato, composto da calciatori che hanno saputo trasformarsi in squadra vera e in grado di offrire un gioco concreto e produttivo: non ci fosse il meno tre in classifica i rossoblù avrebbero appaiato la Juventus al settimo posto. A far da contrasto la crisi in cui si sono infilate il Palermo (quinta sconfitta consecutiva) e Sampdoria (un successo nelle ultime undici giornate). Due crisi da ricondurre a scelte societarie a dir poco sconcertanti: Zamparini che allontana il ds Sabatini e delegittima Rossi; Garrone che smantella la squadra che aveva conquistato la Champions League. A onor del vero ci sarebbe anche una terza crisi di cui parlare, quella che attanaglia la Real Casa bianconera. Ma è argomento che ormai non fa più notizia.